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Un’opera di grandi ambizioni letterarie, concepita alla Don DeLillo, in stile “Underworld”, in cui non mancano echi di Norman Mailer e Truman Capote”
Mirella Serri – L’Espresso – 7 Novembre 2002

“Diciamo subito che Romanzo criminale, in uscita da Einaudi, è un libro riuscito, innanzitutto nella struttura. In una Roma degli anni di piombo si muovono decine di personaggi, tutti ben definiti psicologicamente. Una storia raccontata in modo intenso e con felice impasto linguistico”.
Brunella Schisa –Venerdì di Repubblica- 8 Novembre 2002

“E’ una bellissima storia, uno straordinario film. Ma, appena ti ci infili dentro, capisci che è cronaca giudiziaria di una dozzina d’anni di malavita vera nella capitale e non solo”
Marco Neirotti – TuttoLibri – 16 Novembre 2002

“Più attaccato ai fatti di qualsiasi sentenza, più prossimo al vero di qualsiasi resoconto, il “Romanzo criminale” del magistrato scrittore Giancarlo De Cataldo scavalca l’attualità riportando sulla scena della finzione i boss del crimine romano, i loro orditi affogati nelle mattanze di quartiere, le loro velleità di emulare i delitti mafiosi, restando nient’altro che killer di strada”
Andrea Colombo – Il manifesto – 21 Novembre 2002

“Il blues macabro di Dandi, che studia da capo, del Libanese, con la mano poggiata a cercare l’ispirazione sul testone di bronzo di Mussolini, mentre chiama compagni i suoi sodali. Del Freddo, capo spietato e malinconico, leale e ossessionato dalla vendetta; e di Patrizia, dark lady come da tempo non si vedeva nel panorama letterario nostrano”
Wu Ming – la Repubblica – 28 novembre 2002

“Un prezioso romanzo civile”
Oscar Iarussi- La Gazzetta del Mezzogiorno- 13 Dicembre 2002

“Il romanzo è piacevole e si legge d’un fiato. Il lettore è trascinato da un ritmo incalzante e non trova pace se non alla fine dell’atto (dell’ultima efferatezza o inganno per una volta non riuscito) quando il grande castello dell’organizzazione criminale crolla e si sbriciola al suolo con lo stesso rumore (clamore e stupore) che l’aveva accompagnato al suo nascere. Onore all’anima sua viene da dire: e il lettore lo dice.
De Cataldo è un tessitore gagliardo”
Angelo Guglielmi- L’Unità- 17 Dicembre 2002

“Romanzo criminale è un libro importante; prova d’autore oltre che la prova delle infinite potenzialità che la cronaca italiana offre alla letteratura”
Enrico Deaglio- Diario- 20 Dicembre 2002

“La narrazione è epica, la materia documentata ed incandescente. Un appassionata controstoria del (tuttora) sconosciuto passato nazionale”
Michele Trecca – La Gazzetta del Mezzogiorno- 22 Dicembre 2002

“Dietro tanti scambi tra realtà e fantasia, traspare una polemica contro chi nega a priori, come bassa dietrologia, ogni accostamento tra affari, politica e crimine.
De Cataldo lo chiama “revisionismo orwelliano”. E quasi a sberleffo di un ipergarantismo che con l’imputato difende anche il reato (come definirlo: ingiustizionalismo?), trascrive una sentenza che bolla come “Torquemada” non uno, ma qualunque magistrato si azzardi a credere a un pentito. Finzione? No: corte d’assise d’appello, anni ’80, Roma. A Palermo, il giudice Falcone stava ancora lavorando al maxiprocesso nato da Buscetta. Prima di allora, la mafia esisteva solo nei romanzi.”
Paolo Biondani – Corriere della Sera – 23 Dicembre 2002

“Esperimento riuscitissimo di romanzo globale, sovraffollato e bulimico, nel suo espandersi fagocita detriti di gerghi e dialetti, stralci di atti giudiziari e rapporti di polizia, brandelli di film e show televisivi, strofe di canzonette, stilemi di ogni possibile sottogenere narrativo, addirittura pagine di note spese e registri contabili, eppure non indugia mai in pedanti virtuosismi, anzi, mantiene un languido e sincero tono folk, da raccolta di ballate”
Wu Ming 1 – l’Unità – 23 Dicembre 2002

“Romanzo denso e intonatissimo, che stilisticamente alterna atmosfere alla James Ellroy (riconoscibile fin dall’inizio nell’impostazione sintattica) a momenti tipicamente capitolini che sembrano venire direttamente dal Pasticciaccio”
Diego De Silva – Il Mattino – 27 Dicembre 2002

“Romanzo criminale non è un noir, e non è neanche un poliziesco. Ci sono sì dei luoghi e delle caratteristiche tipiche della letteratura di genere ma Giancarlo De Cataldo, che è giudice alla corte d’Assise, ha scritto un’opera molto più ambiziosa: un romanzo storico perché strutturato su fatti veri o plausibili, scritto usando fonti giudiziarie e mettendo in luce passaggi inquietanti della nostra recente storia. Ricostruendo minuziosamente la personalità criminale  dei protagonisti. De Cataldo ci trasporta in una realtà dove la legalità non esiste e la ragion di stato diventa l’alibi per qualsiasi azione eversiva”
Alessandro Bertante – Pulp – gennaio/febbraio 2003

“Un libro che, al di là della sua stessa venatura noir, rappresenta davvero un tentativo riuscito di rendere in forma di epica quella parte della storia del nostro paese altrimenti troppo rapidamente dimenticata o raccontata solo nella forma della cronaca giudiziaria”
Guido Caldiron – Liberazione – 23 Gennaio 2003

Un romanzo unico nel panorama italiano. Un tentativo di rileggere la Storia partendo dalla strada. Con Romanzo criminale, fantasmagorica saga della banda della Magliana, Giancarlo De Cataldo ha scritto il miglior romanzo italiano del 2002.
Massimo Rota – Max - 1 febbraio 2003

 


 
Last modified Wednesday, July, 13, 2011