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CECÈ

commedia in un atto di Luigi Pirandello



Personaggi e interpreti

Cesare Vivoli, detto Cecè (Carlo Giuffrè)
Il Comm. Carlo Squatriglia, appaltatore di lavori pubblici (Franco Scandurra)
Nada, mondana di lusso (Olga Karlatos)
Un cameriere, che non parla

Regia Andrea Camilleri
Scene e arredamento Nicola Rubertelli
Costumi Grazia Guarini Leone
Luci Mario Corcione

Andato in onda il 29 ottobre 1978 sul Secondo Canale della Rai


Io per qualche anno ho portato un gilet di Cecè, senza sapere che un giorno l'avrei messo in scena. (Andrea Camilleri)


Scritto nel luglio 1913, Cecè è il primo soggetto di Pirandello concepito originalmente per la scena. In mezzo alla regolare vegetazione di novelle che in quel periodo s'andava infoltendo al ritmo di una al mese, l'atto unico si direbbe spuntato casualmente, fuorivia, da un germe portato dal vento. Una parentesi senza visibile rapporto di contenuto e di forma con i racconti coevi ispirati al mondo provinciale e siciliano, a spunti autobiografici, a meditazioni sulla morte e sul mistero del «non si sa come». In Cecè, invece, lo sfondo è la capitale con la sua allegra corruzione, l'argomento è quanto mai leggero, la forma improntata al vaudeville, i personaggi riconducibili a ruoli della convenzione teatrale. Il protagonista è un viveur, un giovanotto pieno di risorse e non afflitto da eccessivi scrupoli. Per conquistare i favori d'una donna, e vincere così una scommessa tra amici, le ha rilasciato delle cambiali che non intende onorare e di cui saprà rientrare in possesso senza sborsare un soldo, mediante uno stratagemma. Unica, scherzosa eco di temi "pirandelliani", è la lunga battuta in cui Cecè, che tutti vogliono e che tutti cercano, lamenta di vivere «sparpagliato in centomila», come il Moscarda del romanzo (che Pirandello proprio in quei mesi avrebbe dovuto consegnare alla «Nuova Antologia»). Anche a Cecè, come a Moscarda, capita di guardarsi allo specchio. «Se mi ci fisso» dice Cecè «ammattisco.» Ma non è poi il tipo da fissarcisi veramente.

(Testo tratto da Luigi Pirandello, Maschere nude, vol. I, a cura di Alessandro d'Amico, I Meridiani, Mondadori, 1993, pp. 105-106)


Cecè è andato in scena per la prima volta a Roma, al teatro Metastasio, il 14 dicembre 1915. L'allestimento Rai del 1978 è un simbolico incontro fra la Sicilia di ieri e quella di oggi, rappresentata da Andrea Camilleri che cura la regia di questa storia lieve e amara incentrata su un buffo dongiovanni dell'Isola, tanto simpatico quanto imbroglione, nell'interpretazione scanzonata di un Carlo Giuffrè che sembra tenere a mente la lezione di un altro siciliano doc, il Brancati del Bell'Antonio.

(Testo tratto da Il teatro di Pirandello, vol. 6, La Repubblica / l'Espresso, 2012)





Last modified Sunday, August, 04, 2013