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La famosa invasione degli orsi in Sicilia



(La fameuse invasion des ours en Sicile)

Film di animazione tratto dal romanzo omonimo di Dino Buzzati



Regia Lorenzo Mattotti
Sceneggiatura Lorenzo Mattotti, Thomas Bidegain, Jean-Luc Fromental
Musiche René Aubry
Montaggio Nassim Gordji Tehrani, Sophie Reine
Data Presentato il 21 febbraio 2019 al Festival di Cannes (sezione Un Certain Regard)
Presentato il 24 e 25 ottobre 2019 alla Festa del Cinema di Roma (sezione Alice nella città)
Uscito in Francia il 9 ottobre 2019, in Italia il 7 novembre 2019
Produttori Valérie Schermann, Christophe Jankovic, Nicola Giuliano, Francesca Cima,
Carlotta Calori, Ardavan Safaee
Produzione Prima Linea Productions, Indigo Film, Rai Cinema, Pathé Films, France 3 Cinéma
Distribuzione internazionale Pathé International
Distribuzione italiana BIM
Durata 82'
Voci Andrea Camilleri (il Vecchio Orso)
Toni Servillo (Leonzio, il Grande Re degli orsi)
Antonio Albanese (Gedeone, il cantastorie)
Linda Caridi (Almerina, figlia e assistente di Gedeone)
Corrado Guzzanti (Salnitro, il ciambellano)
Alberto Boubakar Malanchino (Tonio)
Roberto Ciufoli (Babbone)
Corrado Invernizzi (il Granduca)
Maurizio Lombardi, Beppe Chierici, Nicola Rignanese, Mino Caprio

Per l'edizione francese:
Jean Claude Carrière (il Vecchio Orso)
Thierry Hancisse (de la Comédie-Française) (Leonzio)
Thomas Bidegain (Gedeone)
Leila Bekhti (Almerina)
Jacky Nercessian (Salnitro)
Beppe Chierici (Teofilo)
Arthur Dupont, Pascal Demolon, Boris Rehlinger
DVD Disponibile nel catalogo Eagle Pictures

Nel tentativo di ritrovare il figlio da tempo perduto e di sopravvivere ai rigori di un terribile inverno, Leonzio, il Grande Re degli orsi, decide di condurre il suo popolo dalle montagne fino alla pianura, dove vivono gli uomini. Grazie al suo esercito e all'aiuto di un mago, riuscirà a sconfiggere il malvagio Granduca e a trovare finalmente il figlio Tonio. Ben presto, però, Re Leonzio si renderà conto che gli orsi non sono fatti per vivere nella terra degli uomini.



ComingSoon.it, 4.11.2019
La Famosa Invasione degli Orsi in Sicilia ha un narratore d'eccezione: il grande Andrea Camilleri



Presentato in prima mondiale al Festival di Cannes il maggio scorso, e fresco vincitore del premio per la migliore regia nel concorso di Alice nella Città 2019, andato a uno dei più grandi disegnatori e illustratori italiani - Lorenzo Mattotti, che qui esordisce alla regia di un lungometraggio animato -, La Famosa Invasione degli Orsi in Sicilia si prepara a invadere anche le sale italiane, a partire da giovedì 7 novembre.
Adattando l'omonimo romanzo illustrato di Dino Buzzati, Mattotti e i suoi co-sceneggiatori, Jean-Luc Fromental e Thomas Bidegain, hanno deciso di introdurre una cornice narrativa e dei personaggi che non erano presenti nello scritto originale. Nel film s'immagina quindi che un cantastorie e sua figlia, spostandosi da una città all'altra, finiscano col dover trovare riparo in una grotta, nella quale incontrano un Vecchio Orso. Sarà lui a raccontare a loro, e a noi spettatori, la storia del romanzo di Buzzati.
Per dare voce a quello che è a tutti gli effetti il principale narratore del film, la sua voce narrante, Mattotti si è rivolto a un personaggio dalla voce inconfondibile, un simbolo della Sicilia amatissimo in tutta Italia, e anche all'estero, grazie ai suoi romanzi e ai suoi lavori: Andrea Camilleri, che come sappiamo è morto lo scorso 17 luglio.
Quello per La Famosa Invasione degli Orsi in Sicilia è l'unico vero lavoro da doppiatore svolto da Camilleri nel corso di una carriera lunghissima che l'ha visto essere scrittore, drammaturgo, regista e sceneggiatore per il cinema, la televisione e per la radio.
Poter riascoltare la sua voce roca e affabulante è un motivo in più per andare al cinema a vedere un film dalla raffinata animazione e dalla trama immortale e coinvolgente.



Il Fatto Quotidiano, 21.5.2019
Festival di Cannes 2019, La famosa invasione degli orsi in Sicilia diventa un prodigio di animazione
Orsi che diventano uomini e uomini che diventano orsi. E il pericolo è uguale e opposto, laddove si perdono equilibri a favore di estremismi. Esordio alla regia del grande fumettista e illustratore bresciano Lorenzo Mattotti, La famosa invasione degli orsi in Sicilia trova origine nel romanzo breve che Dino Buzzati scrisse nel 1958 e rappresenta l’unica opera italiana nella sezione Un Certain Regard a Cannes 2019.
Coproduzione italo/francese di Indigo Film con Rai cinema per una futura distribuzione nelle sale grazie a Bim, il film è un virtuoso esempio di cinema d’animazione adatto tanto a un pubblico di bambini quanto di adulti per la stratificazione narrativa che offre, a partire da un testo già di per sé assai interessante. Buzzati, infatti, ne fece una prima pubblicazione a puntate con illustrazioni di suo pugno sul Corriere dei Piccoli nel 1945 indicando che il destinatario principale dell’opera erano proprio i lettori più giovani ma questo naturalmente non escludeva l’apertura a interpretazioni più adulte. In tal senso l’adattamento cinematografico viaggia sul doppio binario espressivo: se la semplicità della narrazione e il forte cromatismo dell’animazione rendono accessibile il film allo sguardo dei piccoli, i riferimenti intertestuali con alcuni “segni” metaforici si rivolgono alle generazioni precedenti.
Il romanzo anche nella sua lettura cinematografica è presentato nella cornice del racconto fiabesco, con una compagnia teatrale ridotta al minimo (Gedeone e la piccola Almerina) che si ripara da una tempesta in una grotta nel cuore delle Sicilia e, per ammazzare il tempo, mette in scena lo spettacolo di una favola davanti a un solo spettatore: il Vecchio Orso. La narrazione racconta di un popolo di orsi guidato da re Leonzio che smarrisce nel fiume il figlio Tonio mentre lo iniziava alla pesca del salmone. Fra battaglie, incantesimi e conquiste, il giovane orso viene ritrovato e suo padre Leonzio diventa sovrano in un villaggio di umani. Qui orsi e umani si mescolano fra vizi e virtù finché qualcosa di inquietante mette in pericolo la convivenza apparentemente pacifica.
Con una morale definita sulla necessità del rispetto delle diversità evitando reciproche prevaricazioni (“gli orsi tornino in montagna a fare gli orsi e gli umani restino in città a fare gli umani, rispettandosi vicendevolmente”), La famosa invasione degli orsi in Sicilia è un prodigio visivo denso di idee immaginifiche e cinematografiche. Fantasmagorie che rimandano al cinema preistorico, soluzioni scenografiche vertiginose, inquadrature mai banali si accompagnano a una sonorizzazione interessante e fortemente territoriale. La Sicilia, infatti, è più “sentita” che non osservata: le voci degli attori (nella versione italiana molte star, fra cui Toni Servillo, Antonio Albanese, Corrado Guzzanti e, dulcis in fundo, Andrea Camilleri che regala la “sicilianità” profonda e ancestrale al testo) vibrano di accenti coloriti e caratteristici alternandosi alle note della colonna musicale originale creata dal talento di René Aubry. Complessivamente si esce dal primo film del “vet” Mattotti con il sapore dell’originalità, una qualità mai scontata.
Anna Maria Pasetti


Rai Cinema, 21.5.2019
Mattotti: Camilleri 'vecchio orso' del mio film, grande simbolo
(Cliccare qui per il video)
L'intervista a Lorenzo Mattotti, regista de "La famosa invasione degli orsi in Sicilia", film d'animazione in competizione nella sezione "Un Certain Regard" alla 72ª edizione del Festival di Cannes. Nel tentativo di ritrovare il figlio da tempo perduto e di sopravvivere ai rigori di un terribile inverno, Leonzio, il Grande Re degli orsi, decide di condurre il suo popolo dalle montagne fino alla pianura, dove vivono gli uomini. Grazie al suo esercito e all'aiuto di un mago, riuscirà a sconfiggere il malvagio Granduca e a trovare finalmente il figlio Tonio. E' così che gli orsi e gli uomini inizieranno a vivere insieme in pace - almeno per un po'.


Repubblica Tv, 21.5.2019
Cannes, Lorenzo Mattotti, dal fumetto al cinema: "Una storia di orsi, accoglienza e poesia"



Sarà nelle sale italiane in autunno, distribuito da Bim, ma intanto il debutto è avvenuto sulla Croisette, nella sezione Un Certain Regard, per il sessantacinquenne illustratore e fumettista. 'La famosa invasione degli orsi in Sicilia' è l'adattamento del romanzo di Dino Buzzati e racconta la storia di re Leonzio, sovrano degli orsi, che decide di condurre il suo popolo dalle montagne fino alla pianura, dove vivono gli uomini. Grazie al suo esercito e all'aiuto di un mago, riuscirà a sconfiggere il malvagio Granduca e a trovare finalmente il figlio Tonio. Ben presto, però, Re Leonzio si renderà conto che gli orsi non sono fatti per vivere nella terra degli uomini. La versione italiana vanta il doppiaggio di Toni Servillo, Antonio Albanese e Andrea Camilleri.
Intervista di Chiara Ugolini
Video di Rocco Giurato


askanews, 21.5.2019
Mattotti: Camilleri 'vecchio orso' del mio film, grande simbolo
(Cliccare qui per il video)
Cannes - E' la voce roca e densa di Andrea Camilleri a interpretare la figura del vecchio orso narratore in "La famosa invasione degli orsi in Sicilia", film d'animazione di produzione franco-italiana diretto da Lorenzo Mattotti e basato sull omonimo romanzo di Dino Buzzati. Dal festival di Cannes, dove il film è presentato nella sezione Un Certain Regard, Mattotti narra della sua esperienza con il romanziere simbolo della Sicilia moderna, 'persona meravigliosa'.
"Camilleri mi conosceva perché conosceva le mie immagini, per fortuna amava il mio lavoro. Siamo riusciti a convincerlo dicendogli 'veniamo da te, non ti disturbiamo, veniamo solo due ore'. Credo avesse un po' paura della sua capacità di doppiare, poi invece quando ha cominciato a parlare si è divertito un sacco, è stato bravissimo" dice Mattotti.
"E' una persona meravigliosa e anche come simbologia per noi era molto importante, era il vecchio orso, il vecchio narratore che racconta la storia. Era importante anche simbolicamente nella nostra cultura italiana che ci fosse Camilleri e lo ringrazio ancora tantissimo" conclude Mattotti. "Nella versione francese invece lo abbiamo chiesto a Jean Claude Carrière, grande sceneggiatore di Bunuel e di Truffaut. La presenza di Carrière, anche lui vecchio orso che racconta, anche qui è estremamente simbolica".


L'Huffington Post, 12.5.2019
Cannes 2019. E Camilleri diventa "Il vecchio orso" per Lorenzo Mattotti



C’è un debuttante d’eccezione in gara per la Caméra d’Or, il premio che Cannes riserva alle opere prime. E’ Lorenzo Mattotti, la più illustre ’matita’ italiana in prestito al mondo. Pittore, illustratore, fumettista di fama mondiale, vive e lavora a Parigi. E solo una produzione francese (associata alle italiane Indigo Film e Rai Cinema) poteva finanziare il gioiello di animazione creato, diretto e co-scritto da Mattotti, “La famosa invasione degli orsi in Sicilia”, in concorso a “Un Certain Regard”.
E’ un lavoro imponente -5 anni di gestazione- che porta sullo schermo la magica fiaba scritta e illustrata da Dino Buzzati nel 1945, inizialmente pubblicata a puntate sul “Corriere dei Piccoli”. Un apologo senza tempo, in realtà, che vede la tribù degli orsi calare su una Sicilia remota e fantastica, guastarsi a contatto con la corruzione degli umani e tornare in finale alla purezza delle montagne. Raccomanda il re degli Orsi, Leonzio, sul letto di morte: “Buttate via l’oro. Gettate i cannoni, i fucili, e tutte le altre diavolerie che gli uomini vi hanno insegnato. Tornate quelli che eravate prima”. Le suggestioni ecologiche, morali e animaliste sono attualissime.
Nella versione italiana è Andrea Camilleri a prestare la sua voce inconfondibile al Vecchio Orso, e poi Toni Servillo, Antonio Albanese, Corrado Guzzanti... un doppiaggio stellare. Fedelissimo all’originale, Mattotti aggiunge, di suo, solo la ’chiave’ del raccontare: un cantastorie di strada, la piccola Almerina che lo accompagna, il Vecchio Orso, custode della memoria.
Libera dalla colonizzazione iconografica dei giganti dell’animazione -Usa e Giappone- questa ’invasione’ gioiosa e poetica si candida a nuovo classico di ”una iconografia mediterranea, nutrita delle nostre tradizioni, delle nostre leggende e Sante popolari, della ricchezza visionaria delle nostre radici di cui dovremmo andare orgogliosi, ma che non utilizziamo”. Così parla Mattotti, che abbiamo incontrato qui a Cannes.
“Buzzati -dice- mi ha influenzato sempre in tutto il mio lavoro: la sua atmosfera, il suo modo di lavorare con le metafore, le fiabe, la fantasia e il mistero, come se si trattasse di leggende, di storie antiche”. L’ingenuità e la dolcezza degli orsi -visti con la semplicità da ‘segno’ infantile dello scrittore- hanno fatto scattare la voglia di un film. Che per l’autore “dà l’idea della complessità della vita: c’è molta commedia dell’arte, e la voce di Camilleri è cruciale, anche come simbologia, da vecchio narratore leggendario con il piacere del racconto”.
“La famosa invasione degli orsi in Sicilia” esce in Italia con Bim, data da definire. Va da sé che non è riservato ai bambini: ogni fotogramma -con la profondità e il respiro dei grandi paesaggi che hanno richiesto l’impegno più lungo- è una festa per gli occhi, un quadro che saresti felice di appenderti in casa. E la dedica in calce del film è struggente: a Carlo Mazzacurati, grande amico del neo-regista, grande e amatissima perdita per tutti noi.
Teresa Marchesi


Film.it, 12.5.2019
La famosa invasione degli orsi in Sicilia: "Un film che accoglierà i bambini e farà riflettere gli adulti"



Cannes - La famosa invasione degli orsi in Sicilia è il film d'animazione diretto da Lorenzo Mattotti tratto dall'omonimo libro di Dino Buzzati. Una co-produzione italo-francese presentata in anteprima al Festival di Cannes nella sezione Un certain regard. "Questo è un film che i bambini possono vedere e su cui gli adulti possono riflettere - dichiara Mattotti - In questa favola vedevo delle grandi potenzialità. Sia visive sia narrative: ho sempre adorato la dolcezza di questi orsi. La dolcezza del raccontare anche cose molto dure, molto forti senza mai abbandonare una sorta di ironia che ci distacca dal dramma".



Il film racconta il viaggio di Leonzio, Grande Re degli orsi che, per sopravvivere al gelo invernale, conduce il suo popolo dalle montagne fino alla pianura, nel bel mezzo del mondo popolato dagli uomini. Rendendosi conto che gli orsi non sono fatti per vivere in mezzo agli umani. Secondo Mattotti, adattare Buzzati e restargli fedeli può rappresentare un rompicapo creativo e produttivo: "Non c'eravamo accorti che nella storia originale non c'era nemmeno un personaggio femminile, per esempio. E questo non andava bene per il film. Affidarlo a bravissimi sceneggiatori (tra cui Thomas Bidegain, braccio destro di Jacques Audiard, n.d.r.) ci ha permesso di mantenere la gioia del raccontare Buzzati e allo stesso tempo di dare linearità alla storia".
Il romanzo originale è stato pubblicato nel 1945: "nemmeno per un secondo ho smesso di considerarla storia attuale. Perché credo che la favola si rinnovi continuamente. Ci ho visto anche la grande possibilità di creare un immaginario lavorando sulle nostre tradizioni. Mettere in scena una vicenda che fa parte delle nostre radici e raccontare rituali tutti nostri. Dobbiamo poter dare l'impressione che c'è un altro immaginario nell'animazione che va oltre quello americano e giapponese. In questo film ho cercato di creare un'iconografia mediterranea". A proposito dei temi affrontati nella storia, Mattotti continua: "Sono universali. E' un film che dà l'idea della complessità della vita. Questi orsi piano piano vengono corrotti dagli umani. Ne prendono gli stessi vizi. Trovo che sia una favola piena di tanti argomenti. E che non offra soluzioni".
Nella versione italiana sentiremo le voci di Toni Servillo e Antonio Albanese: "abbiamo lavorato sugli accenti: li sentirete parlare con cadenza veneta e siciliana. Credo che il film ne abbia guadagnato in gioiosità". E c'è anche Andrea Camilleri nel suo debutto in cabina di doppiaggio: "Siamo riusciti a convincerlo, anche se credo che inizialmente abbia avuto paura di non essere all'altezza di questo lavoro. Una volta in cabina si è divertito molto. Lui è il vecchio narratore che racconta la storia. Ed è anche una cosa simbolica: era fondamentale avere proprio Camilleri, uno dei simboli della nostra cultura italiana". Ci sono voluti cinque anni per portare al cinema gli orsi di Buzzati: "Il film doveva essere spettacolare - continua Mattotti - Insistevo molto con la profondità di campo e abbiamo lavorato tantissimo sui grandi paesaggi. Volevo dare la sensazione che queste montagne camminassero quasi. Abbiamo lavorato con la squadra di animatori del cult La tartaruga rossa".



La famosa invasione degli orsi in Sicilia è dedicato alla memoria di Carlo Mazzacurati, regista scomparso all'inizio del 2014: "Carlo era un mio grande amico - conclude Mattotti - Una persona meravigliosa. E' stato lui a spingermi piu volte a fare del cinema. Negli ultimi tempi avrebbe avuto anche voglia di lavorare con me ad alcuni film animati o che avrebbero incluso l'animazione. Mi manca molto, è una presenza protettiva nella mia testa".
La famosa invasione degli orsi in Sicilia arriverà prossimamente nei cinema italiani, distribuito da BIM.
Pierpaolo Festa


Il Sole 24 Ore, 12.5.2019
Il vecchio orso Camilleri a Cannes
«Dino Buzzati mi affascina per la sua forza visionaria, per la capacità di creare situazioni fuori dall'ordinario, innestando l'inspiegabile che dà essenza alla vita. Amo la sua malinconia e l'ironia aristocratica: crea i drammi e poi aggiunge una parolina con cui mette distacco».
Così Lorenzo Mattotti, autore del film animato «La famosa invasione degli orsi in Sicilia», ispirato all'omonima novella di Dino Buzzati e in gara nella sezione “Un certain regard” alla 72esima edizione del festival di Cannes, spiega la sua attrazione per lo scrittore bellunese.



La pellicola narra la disperazione di Leonzio, il Grande Re degli orsi, per la scomparsa del figlio Tonio, mentre padre e figlio pescavano nel fiume. Durante un inverno particolarmente rigido gli orsi cercano di smuovere Leonzio dal suo stato di inerzia per andare a cercare cibo in pianura. Riescono nel loro intento, facendogli balenare la speranza di ritrovare Tonio.
Gli uomini però non vedono di buon occhio questa discesa e solo un mago potrà aiutare gli orsi a convivere in pace con gli uomini.



«La forza di questa favola è che parla di cose universali, mettendo insieme un lavoro che gode della forza delle nostre radici, usando leggende e rituali dell'iconografia mediterranea. Noi utilizziamo molto poco della nostra cultura visionaria; forse per paura o perché non vediamo la ricchezza che abbiamo alle spalle. Esiste un altro immaginario, oltre a quello americano e giapponese, da cui ci siamo fatti colonizzare».
Molti gli attori di peso prestatisi a dare voce ai personaggi. La voce di Leonzio è quella di Toni Servillo, quella di Gedeone di Antonio Albanese; nel ruolo di Salnitro c'è Corrado Guzzanti e in quello del Vecchio Orso, Andrea Camilleri.
«Camilleri mi conosceva e per fortuna amava il mio lavoro. Siamo riusciti a convincerlo, andando da lui, assicurandogli che gli avremmo rubato poco tempo. All'inizio era intimorito, ma poi quando ha iniziato a parlare si è divertito moltissimo. La sua presenza per noi è stata importante perché impersona il Vecchio Orso che racconta una storia. Sul versante francese la parte di Camilleri è interpretata da Jean-Claude Carrière».



A tessere la vicenda è un cantastorie siciliano assieme alla figlia Almerina, il cui nome è ispirato a quello della moglie di Buzzati. Figure che non c'erano nel racconto originale. «La parte più dura è stata quella del trattamento. Nel libro di Buzzati non ci sono personaggi femminili, molti collegamenti nel romanzo sono fantasiosi e gratuiti, moltissimi sono i rimandi ad altre storie. Volevo essere però il più possibile fedele allo scrittore mantenendo la stessa struttura del romanzo, cercando di dare la stessa gioia del raccontare. Abbiamo trovato l'idea del cantastorie, che ci ha permesso di uscire dalla trama, dando una linearità a questa storia complicata con un ritmo forte, senza perdere di fluidità».
A lavorare sul film per cinque anni, una équipe molto nutrita di disegnatori. «Ho cercato di fare il mastro della cattedrale. Mi ha aiutato molto l'idea che non si trattasse di una mia storia, per questo sono riuscito a tenere lo sguardo di un ingegnere che veglia su ciascuno dei costruttori, come se ognuno elevasse una guglia. Nella squadra regnava la stessa atmosfera di un convento, mi sentivo il padre rettore di tanti frati. Non volevo che avesse il mio stile, ma precisione e nitidezza che non sono esattamente il mio tratto».
Cristina Battocletti


La Repubblica, 12.5.2019
Non solo Bellocchio, l'Italia a Cannes da Guadagnino al cartoon di Mattotti



Nella sezione Un certain regard (sempre selezione ufficiale) c'è il film d'animazione di Lorenzo Mattotti, talentuoso disegnatore già dietro al Pinocchio di Enzo D'Alò, autore di bellissimi poster cinematografici come quello per Cannes 2000 e Venezia 2018. Il cartoon si intitola La famosa invasione degli orsi in Sicilia ed è tratto dal libro di Dino Buzzati. Nel cast delle voci Toni Servillo, Antonio Albanese e Andrea Camilleri. Pubblicata prima a puntate sul Corriere dei Piccoli, la storia di Buzzati uscì in volume nel 1945 corredata dalle splendide tavole a colori dello stesso autore.
Chiara Ugolini


Corriere della Sera, 2.5.2019
Cannes, in concorso il film di Lorenzo Mattotti con le voci di Servillo, Albanese e Camilleri



La famosa invasione degli orsi in Sicilia, il film di animazione tratto dal libro di Dino Buzzati con la regia di Lorenzo Mattotti, sarà in concorso a Un Certain Regard, una delle sezioni della selezione ufficiale del Festival di Cannes in programma dal 14 al 25 maggio. È stato annunciato dal delegato generale di Cannes Thierry Fremaux. Nel cast delle voci italiane ci sono Toni Servillo, Antonio Albanese e Andrea Camilleri.
Fumettista e illustratore Lorenzo Mattotti è nato a Brescia il 24 gennaio 1954 e realizza le sue prime storie a partire dagli anni Settanta. Nel 1976 illustra Huckleberry Finn, con cui si fa conoscere dal pubblico e dalla critica. Oreste del Buono lo chiama a collaborare con Linus. Oggi l’artista vive e lavora a Parigi e i suoi libri sono tradotti in tutto il mondo. Pubblica su quotidiani e riviste come The New Yorker, Le Monde, Das Magazin, Suddeutsche Zeitung, Nouvel Observateur. Ha anche collaborato a Eros di Wong Kar way, Soderbergh e Antonioni curando i segmenti di presentazione di ogni episodio.



Last modified Sunday, October, 25, 2020