home page





Il tailleur grigio

Film tratto da Il tailleur grigio

 


È vero che il cinema non vi attrae più come un tempo?
Lavia: «Smentisco recisamente. Infatti a fine stagione comincio subito le riprese del Tailleur grigio, un film molto particolare tratto da un romanzo di Camilleri. Una storia d’amore tra un uomo di mezza età e una bellissima fanciulla che per lui incarna lo spirito della morte. Ovviamente un ruolo che non compete a Monica, vitale ed entusiasta com’è».
Guerritore: «Ah sì, questo non lo sapevo! Dimmi come fai a dire una cosa simile proprio a me che incarno Santa Monica nel Sant’Agostino appena andato in onda su Raiuno? Un dottore della Chiesa che combatteva ogni giorno con la morte per il trionfo della verità nella vita».
Lavia: «Tu non conosci il libro di Camilleri che, per certi aspetti, ricorda L’inganno, il bellissimo racconto di Thomas Mann in cui una donna crede di aver scoperto l’elisir dell’eterna giovinezza alle soglie del morbo che metterà fine ai suoi giorni».
Ci parli allora di questo film.
Lavia: «La mia protagonista è talmente posseduta dall’idea della fine da considerarsi trapassata tra i trapassati. Ciò che Monica non è né sarà mai».
Guerritore: «Però in Danza di morte compio un percorso analogo a quello compiuto dalla tua misteriosa signora in grigio. Del resto i nostri due personaggi si trovano dall’inizio alla fine su una spiaggia in mezzo ai detriti della loro vita».
C’è anche il pianoforte che spunta tra le dune e i bauli che affiorano dalla sabbia...
Lavia: «Ma io parlo della rovina della loro ipotesi coniugale che non ha nulla a che fare con un’unione come la nostra».
Gabriele Lavia e Monica Guerritore (da un'intervista a Il Giornale, 2.3.2010)


Luis Prieto dirige «Il tailleur grigio» ispirato a Camilleri
Catania. Questa volta sarà un romanzo di Andrea Camilleri a prendere vita per il grande schermo tra gli scorci più suggestivi di Catania. Nella trasposizione cinematografica de "Il tailleur grigio", definito come il più francese dei suoi romanzi.
A dirigere la pellicola sarà Luis Prieto, spagnolo di origine e italiano di adozione, già regista di "Ho voglia di te" con Riccardo Scamarcio e di "Meno male che ci sei", commedia al femminile dolce e graffiante con Claudia Gerini e Guido Caprino. Anche gli attori protagonisti saranno spagnoli: stretta nel castigato tailleur grigio della bella e fatale Adele, Elsa Pataki, già nota al pubblico italiano per il ruolo della giovanissima amante di Carlo Verdone in "Manuale d'Amore 2" di Giovanni Veronesi, mentre il ruolo del marito più maturo sarà interpretato da Lluís Homar, protagonista accanto a Penelope Cruz dell'ultimo film di Pedro Almodovar, "Gli abbracci spezzati".
L'unico altro nome certo è quello di Alessandro Haber, ma nonostante il cast italo-spagnolo il film è una produzione tutta italiana, come ci ha spiegato la produttrice Mirka Viola, a Catania insieme al regista per inaugurare la mostra fotografica di Antonio Parrinello, "Il paesaggio siciliano nel cinema", e per completare i sopralluoghi per il film, con il supporto della Catania Film Commission, prima di iniziare le riprese a fine maggio.
«L'idea di produrre "Il tailleur grigio" di Camilleri è nata soprattutto perchè amiamo questo scrittore. Questo romanzo ci ha colpito per la sua storia, diversa dalle altre perchè è una storia d'amore, ma come sempre ricca di colpi di scena». Un entusiasmo che si rispecchia in tutto il progetto produttivo, giovane e indipendente, coadiuvato anche da Enzo Gallo della Angelika Film.
«Oggi è faticoso produrre in Italia» osserva Mirka. «Il cinema italiano soffre, come soffre tutta l'economia. Per questo ci riteniamo coraggiosi, perchè credere in un prodotto significa mettersi sul mercato e accettarne i rischi. Ed è ammirevole che le persone coinvolte abbiano accettato di lavorare con compensi ridotti».
Come è ammirevole la scelta di affidare il film ad un regista giovane.
«Crediamo molto nei giovani. Luis ci è piaciuto molto nelle sue regie precedenti e secondo noi aveva le caratteristiche giuste per dirigere il film. È nato subito un bel feeling».
Anche perchè - come lui stesso ci ha raccontato tra un piatto di norma ed un arancino - Luis Prieto è rimasto davvero affascinato dal personaggio intrigante e misterioso di Adele.
«Ho letto il romanzo e me ne sono innamorato. Ho subito pensato che era perfetto per realizzare un film. E poi... Camilleri...mi è sembrato un bel regalo caduto dal cielo. La storia è bellissima e c'è una tensione noir incredibile».
La sfida principale, infatti, sarà proprio ricostruire le atmosfere del romanzo, intorno a questa dark lady, elegante ed ambigua.
«Voglio raccontare la quotidianità di un rapporto tra un uomo maturo e una donna che, essendo una femme fatale, porta inquietudine alla storia con delle situazioni in cui non si sa mai cosa accadrà. Ho intenzione di lasciare lo spettatore sulle spine».
Quindi un'avventura professionale nuova per un regista che si è già cimentato con generi molto diversi. «È un bel cambiamento ma questa è la cosa che più mi ha attratto. Il mio primo film era giovanile, l'altro un dramma al femminile. Questo è un noir, un thriller un po' americano, un po' francese, però girato in Sicilia. È Camilleri insomma».
Ed è anche una bella occasione per scoprire la Sicilia, della quale il regista sembra aver già colto la vera essenza durante le poche ore trascorse in città.
"La Sicilia è anche molto spagnola e Catania mi sembra una città di grandi contrasti. Penso che lavorare in Sicilia ti dia tutto quello che vuoi. È geniale per girare».
Direttore della fotografia sarà Ennio Guarnieri che ha iniziato con Fellini, come fuochista per «La dolce vita».
(Ornella Sgroi, La Sicilia, 26.4.2010)


«Io sono rimasto d'accordo con Lavia, e non so nulla dei successivi sviluppi».
Andrea Camilleri (da un'intervista a Tutti i colori del giallo, 9.5.2010)



Last modified Wednesday, July, 13, 2011