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L'antidoto dell'amicizia

Penso che fino a poco tempo fa un giovane che avesse qualche problema - a quell'età chi non ne ha? - tentasse di risolverlo partecipandolo agli amici, ai familiari, a un professore speciale, insomma ad una persona particolarmente vicina.
Oggi capita invece che il cellulare e il computer abbiamo sostituito nei ragazzi quella necessità di confronto, rimpiazzando appunto l'incontro con l'altro con la solitudine dello schermo e magari immaginando loro stessi protagonisti virtuali di una realtà che non esiste.
Spesso da questo mondo irreale, che si costruisce per debolezza e paura del confronto, se ne esce mostrando una finta sicurezza che viene ostentata anche con violenza nei confronti di quei coetanei che, per svariati motivi, non sono in grado di mostrare la medesima sicurezza.
Così nasce la volontà di sopraffazione sull'altro anche purtroppo a volte in modo aggressivo. Un mondo che per effetto della comunicazione globale dovrebbe renderci più solidali e vicini finisce per lasciarci più soli e isolati che mai.
Forse varrebbe la pena, ogni tanto, alzare lo sguardo dal display che ci governa, e scoprire che accanto a noi ci sono tanti amici e tante persone che non attendono altro che un sorriso semplice, vero e per nulla virtuale.

Andrea Camilleri

(Il testo, pubblicato su La Sicilia del 5 gennaio 2018, è un messaggio per "La Solidarietà è Partita", partita di beneficienza organizzata per il 12 gennaio 2018 allo stadio "Massimino" di Catania con l'obiettivo della ristrutturazione di un edificio della "San Vincenzo de' Paoli" e per un messaggio forte e chiaro contro il bullismo)


 
Last modified Friday, January, 05, 2018