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Una legge contra personam

A proposito della riforma della giustizia votata in Parlamento, ho appreso, per bocca del presidente del Consiglio, che detta riforma si è anche fatta per limitare i poteri dei pm «troppo vicini all’opposizione». Domanda: se i pm erano invece vicini alla maggioranza, questa riforma si sarebbe fatta? Altra domanda: se questa riforma fosse stata fatta da una maggioranza di centrosinistra e un presidente del Consiglio di sinistra l’avesse identicamente motivata, quale sarebbe stata la reazione dell’attuale maggioranza? Ancora un’altra domanda: il senatore Bobbio, relatore di questa legge, ha infilato nella riforma un emendamento che rende immediatamente operativa una certa norma che impedisce al procuratore generale di Torino, Giancarlo Caselli, di concorrere alla direzione della Procura Antimafia. Perché lo ha fatto? Per superiori ragioni dettate da una visione alta del problema? Manco per sogno. Dichiara, senza mai smentire, che questo emendamento è stato voluto solo per impedire al procuratore Caselli di concorrere a quell’incarico. Di concorrere, perché se concorresse vincerebbe. Ha tutti i requisiti necessari. Invece Caselli, che ha combattuto prima le Br e poi la mafia, è da escludere ad ogni costo. Perché? Caselli è un uomo tanto pericoloso? E se lo è, il cittadino ha tutto il diritto di domandarsi perché lo è e soprattutto per chi. Comunque, non resta che prendere atto che dopo le leggi ad personam arrivano quelle contra personam. Tra l’altro, l’emendamento stravolge i concorsi in atto di oltre 600 magistrati. Ma il Csm non si rende conto che l’accettare questo emendamento equivale esattamente al gesto dei troiani che aprono le porte al cavallo di legno? Infine, mi permetto di fare una proposta. La riforma della giustizia obbliga i magistrati a una preventiva visita psico-attitudinale. Vogliamo estendere questa visita, prima delle prossime elezioni, a tutti i futuri parlamentari, visto e considerato che senso morale e fedina penale non hanno più alcun valore?

Andrea Camilleri

(Pubblicato su La Stampa, 28 luglio 2005)


 
Last modified Wednesday, July, 13, 2011