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E adesso aspetto il mio voto

Uno dei temi dati quest’anno agli esami di maturità verteva sul tempo, spaziando dal tempo della natura a quello della storia, della poesia, dell’animo, e concludendo con la richiesta di alcune “variazioni sul mistero del tempo”.
Robetta leggera, come ognun vede. In soccorso dello studente sono stati forniti due “documenti” (ai miei tempi si chiamavano tracce): il primo, di un solo rigo, era a firma di Thomas Mann; il secondo, di righe tredici, era a mia firma.
La disparità di righe a mio favore non va presa come elemento di maggiore considerazione dei commissari verso di me: significa semplicemente che Mann era capace di condensare in un rigo un pensiero e io no. E questa è la prima considerazione che mi viene da fare.
Inoltre, le tredici righe, apparse su questo giornale in un articolo del 24 maggio dell’anno scorso, in realtà fanno parte di un lungo discorso sul Tempo (appunto con la T maiuscola) che avevo tenuto a Roma qualche giorno prima [in effetti qualche giorno dopo, NdCFC] alla Basilica di Massenzio nel corso del festival delle letterature.
A noi scrittori invitati (italiani e stranieri) avevano assegnato un tema comune: “passato e futuro” e io quindi mi trovai in qualche modo obbligato a parlare del Tempo.
Questa che ho appena fatta non è una considerazione, ma una rassicurazione rivolta ai lettori del mio Montalbano: mi è capitato quella volta, e non credo mi capiterà più, di affrontare argomenti di così schiacciante peso.
Oltretutto, a Massenzio, le mie argomentazioni erano, come dire, temperate da due jazzisti di grande valore come Enrico Rava e Stefano Bollani.
Il Tempo astratto delle mie parole si concretizzava nel tempo musicale. Quando mi hanno fatto sapere che agli studenti era stato fornito questo mio “documento”, devo confessare di aver provato una sensazione di sgomento.
Mi sono sentito perseguitato dal Tempo. Perché io non ho mai sostenuto l’esame di maturità, sono stato promosso per scrutinio: gli Alleati sarebbero sbarcati in Sicilia da lì a tre mesi. E invece il Tempo, nella sua circolarità, l’esame di un’altra maturità ha voluto comunque farmelo affrontare.
Aspetto il voto.

Andrea Camilleri

(Pubblicato su La Stampa, 17 giugno 2004)


 
Last modified Thursday, January, 05, 2023