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Gioventù sprecata

Perché in Italia si fatica a diventare grandi



Autore Marco Iezzi, Tonia Mastrobuoni
Prezzo E 16,00
Pagine 224
Data di pubblicazione 2010
Editore Laterza
Collana i Robinson / Letture


«Oggi per i giovani il problema non è di essere bamboccioni, ma di non fare la fine dei barboni…». Lo scrittore Andrea Camilleri è ben disposto verso una generazione per la quale inserirsi nel mondo del lavoro «è come scalare l’Himalaya». L’autore di Montalbano non ci sta a parlare di “generazione abulica”, un’etichetta confutata dalla «quantità di ragazzi che fanno volontariato». Il fatto è che «la loro voglia di fare, le capacità e le energie vengono continuamente frustrate». E se la sua generazione, quella che ha vissuto la guerra e che dopo ha ricostruito l’Italia, aveva «tanta voglia di fare, ma soprattutto la consapevolezza che questa voglia avrebbe portato a qualcosa. Oggi si ha la sensazione che per i giovani sia tutto ingessato» ed «è un miracolo che i ragazzi non si abbandonino alla disperazione e all’abulia».
(Rosalinda Cappello, Farefuturo Web Magazine, 24.6.2010)

Per l'attuale 'generazione mille euro' comprare casa è un miraggio, ottenere un prestito o tramutare un'idea geniale in un'impresa una missione impossibile, approfittare della flessibilità per costruirsi una carriera in ascesa una pia illusione. Non c'è verso di sfuggire per anni alla trappola del precariato, con prospettive di pensioni da fame. Come si spiega che condividano lo stesso, amaro destino due generazioni che dovrebbero essere distanti fra loro, i ventenni e i quarantenni? Allora è il mammismo italiano, e tutti gli altri luoghi comuni che ne conseguono, la causa di tutto o il nostro paese che fa acqua? Il volume indaga nella prima parte come e perché si è arrivati a queste condizioni e quali sono le conseguenze anche nei comportamenti, nei desideri e nelle aspettative di tante donne e uomini. Nella seconda parte raccoglie le storie di alcune 'mosche bianche' - Chloè Cipolletta, Emma Dante, Frida Giannini, Michel Martene, Valeria Parrella e Filippo Preziosi, le eccezioni che confermano la regola - e quelle di alcuni cervelli in fuga esiliati: Paola Antonelli, Ugo Bot, Antonio Giordano, Roberto Isolani, Enrico Moretti e Luca Santarelli. In ultimo, le opinioni sui giovani di sei grandi vecchi: Gae Aulenti, Andrea Camilleri, Dario Fo, Margherita Hack, Dacia Maraini e Mario Monicelli.



Last modified Wednesday, July, 13, 2011