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I fantasmi di Camilleri



Autore A cura di Milly Curcio
Prezzo € 12,00
Pagine 166
Data di pubblicazione Dicembre 2017
Editore L'Harmattan
Collana Imago mundi



Saggi di Milly Curcio, Luigi Tassoni, Monica Fekete, István Naccarella, Eszter Rónaky, Giuseppe Fabiano, Beáta Tombi, Tímea Farkis, Dóra Bodrogai, László Sztanó


I fantasmi di Camilleri ha impegnato dieci studiosi provenienti da diversi Paesi europei, che hanno singolarmente ripercorso ciascuno un romanzo di Andrea Camilleri o un libro di racconti, e solo in due casi il discorso si orienta sulle avventure del commissario Montalbano.
Il mosaico di generi misti, invenzioni e percorsi narrativi, di cui parla questo libro, risulta di grande utilità anche per il lettore non esperto che intenda ri ettere sulle ragioni del “fenomeno” Camilleri, e che si troverà coinvolto in una guida ricca di suggerimenti per l’approccio all’insieme delle suggestioni, delle soluzioni, delle ri essioni, degli interrogativi e delle arguzie posti nel testo.
Questo percorso di letture, a più mani, è una dinamica introduzione all’immaginario di Andrea Camilleri e insieme un invito a partecipare al “gioco” attraente, ri essivo e a volte tragico, che la voce dello scrittore dispiega con grande sapienza nelle sue storie.


Andrea Camilleri è quello straordinario scrittore capace di creare tanto una lingua adatta, proprio in chiave poietica, al proprio luogo narrativo, quanto un luogo inteso, anche questo, come zona franca, somigliante a spazi familiari ma modi cato e adattato alle risorse di una strategia creativa personale, proiezione autobiogra ca e dell’esperienza, e ugualmente architettura della mente e dell’anima, dove si aggirano i suoi fantasmi. Come spiega lo stesso scrittore: «Curiosamente, sono gli scrittori dell’utopia, cioè del nessun luogo, che riescono a tracciare luoghi tra i più probabili». E questo ragionamento può valere tanto per l’invenzione di Vigàta e della provincia di Montelusa, ricalcata sulla topogra a di Agrigento, quanto vale per l’accurata lettura che Camilleri ci dà di alcuni autori solo apparentemente distanti da lui, come ad esempio Beckett, e addirittura di un luogo altrimenti impossibile da dirsi come il nulla beckettiano, di cui lo scrittore siciliano comprende appieno le molteplici suggestioni (tanto da farcele ritrovare sia fra le pieghe dei pensieri di Montalbano sia nell’agire di molti suoi personaggi anche storici): «Il nulla – precisa – dove i sensi, tutti, giacciono in pace, nella pace positiva della sparizione di ogni “qualcosa”, spariti o tornati al nulla; quel nulla in cui non c’è più nulla di reale, come sosteneva Democrito».
(Dall’introduzione di Milly Curcio.)


Milly Curcio, critico e storico della letteratura, è autrice di numerosi studi di letteratura contemporanea, e fra essi del volume Pasolini: l’eretico, il corsaro, il luterano (1988); di recente ha curato i volumi La fortuna del racconto in Europa (Carocci, 2012), e Le forme della brevità (FrancoAngeli, 2014). Imminenti un suo volume sulla narrativa italiana e europea degli ultimi trent’anni, la cura di un volume, con Monica Fekete, sul romanzo italiano di oggi e, in questa collana, il suo studio Poetiche dell’ascolto, che comprende letture incrociate da Dante agli scrittori europei contemporanei.



Last modified Sunday, February, 18, 2018