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In fondo agli occhi del gatto



Autore Serge Quadruppani
Traduzione Maruzza Loria
Prezzo  
Pagine  
Data di pubblicazione settembre 2007
Editore Marsilio Editori
Collana Farfalle


Un innocente risucchiato al centro di una abominevole e ramificata cospirazione; tra cronaca e finzione il nuovo romanzo di uno dei migliori autori noir francesi

A Parigi viene ucciso il mercante d’arte Paul, poco prima di incontrare il figlio ventenne che non aveva mai conosciuto. Michael, cinquantenne disoccupato e sognatore, aveva soltanto due punti di riferimento nella vita: l’amico d’infanzia Paul e Jupon, l’amatissima gatta. Entrambi gli vengono brutalmente strappati via. E mentre dei poliziotti assassini tentano di eliminarlo e altri poliziotti, tra cui un colosso omosessuale e un capitano donna di cui si innamora, provano a salvarlo, la sua vita comincia a deragliare.
Deraglia in direzione di Emile, reduce di guerre sporche e segrete, che attende un misterioso nemico barricato nella sua proprietà sperduta in mezzo alla campagna francese. Per arrivare fino a lui, l’eroe suo malgrado dovrà sfuggire alle trappole giudiziarie, alle fiamme e ai proiettili, comprendere il senso di strane immagini filmate e i giochi orribili di una loggia massonica deviata. E quando finalmente Michael incontrerà Emile, la verità, che si cela anche nella foto di un prigioniero del carcere iracheno di Abu Grahib, sarà perfino peggiore di quanto immaginasse…
Teso fino allo spasimo, popolato di personaggi teneri e bizzarri, questo appassionante romanzo noir rivela la presenza e il fascino di una forza più che mai al centro della nostra storia: la crudeltà.


Risvolto di copertina di Andrea Camilleri

Non accennerò alla trama di questo romanzo (dirò solo che è intelligentemente sviluppata e assolutamente avvincente) perché se lo facessi finirei in qualche modo col condizionare il lettore. Ogni racconto di un racconto è già, inevitabilmente, la scelta di un personale punto di vista. Quello che qui semmai conta è il punto di vista, rasoterra, del gatto. Desidero invece sottolineare sia la grandissima qualità della scrittura di Quadruppani sia la sua notevole tecnica narrativa. Comincio da quest'ultima. Spesso e volentieri l'autore interrompe la sua fluente narrazione letteraria per fare intervenire uno strumento che letterario non è. Può trattarsi di una macchina da presa. Scrive infatti frasi come "cambio di visuale" o "cambio di luce e d'inquadratura", oppure parole come "obiettivo", che annunziano uno spostamento della macchina da presa, vale a dire un'imminente angolazione diversa del racconto. Ora la grande abilità dell'autore riesce a far sì che il romanzo, pur con queste concessioni a un altro mezzo narrativo, si mantenga sempre rigorosamente dentro le ragioni, le forme e i modi del romanzo, della letteratura, senza cadere mai nella facile soluzione dell'oggettività dell'occhio fotografico. E veniamo alla scrittura. E' una scrittura di grande sapienza, intesa com'è a restituire al lettore non quella che comunemente si definisce "atmosfera", ma i dettagli, i particolari, gli elementi che quell'atmosfera servono a creare.
Si tratta di suoni, odori, movimenti, colori, persino sensazioni tattili...
Come se l'autore fosse munito di vibrisse e attraverso di esse avesse una maggiore capacità di captare un mondo che noi non riusciamo a percepire.
Davvero eccezionale.



Last modified Wednesday, July, 13, 2011