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La giostra degli scambi



Autore Andrea Camilleri
Prezzo € 14,00
Pagine 257
Data di pubblicazione 30 aprile 2015
Editore Sellerio
Collana La memoria n.1001
e-book € 9,99 (formato epub, protezione acs4)


«In fondo il romanzo poliziesco è un altro modo di fare storia: attraverso quella cronaca fittizia che il commissario Montalbano scopre sempre più vera della realtà»
(Salvatore Silvano Nigro)


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La giornata comincia storta per Montalbano: intervenuto per sedare una rissa sulla spiaggia di Marinella ha colpito l’uomo sbagliato e poi, scambiato per uno degli aggressori, viene fermato dai carabinieri. Infine scopre che Adelina ha scambiato un galantuomo per ladro e gli ha sbattuto in testa una padella…
Approdato finalmente in ufficio il commissario viene informato di un anomalo sequestro: una ragazza è stata aggredita in una strada solitaria, narcotizzata e rilasciata dopo qualche ora illesa. La cosa si ripete dopo qualche giorno; questa volta la vittima del sequestro lampo è la nipote di Enzo, il proprietario della trattoria rifugio di Montalbano. L’unico filo che lega i due sequestri è l’età delle due donne, 30 anni, e il lavoro in banca. A questa indagine si affianca quella per l’incendio doloso di un negozio di elettrodomestici il cui proprietario, Marcello Di Carlo, pare essersi volatilizzato: fuga d’amore dopo un soggiorno alle Canarie, sparizione studiata per sottrarsi ai debitori o vendetta della mafia per pizzo non pagato? La vicenda all’inizio sembra banale, ma un terzo sequestro lampo - ancora una volta una ragazza che lavora in un istituto di credito - e il ritrovamento di un cadavere apre nuovi scenari. Di chi è il corpo? e dove è finita la fidanzata segreta di Di Carlo?
Sebbene il commissario si senta invecchiare, forte delle sue intuizioni e del suo agire fuori dagli schemi vede giusto e superando la soluzione a portata di mano - mai fidarsi delle apparenze - giunge alla verità. Grazie alla sua logica stringente, ma soprattutto alla sua capacità, quella sì che si avvale del peso degli anni, di comprendere moventi e sentimenti.


Non abbagli la luce matta che, sugli schermi delle pagine, proietta comiche a rapidi scatti: una schermaglia rodomontesca con due mosche fastidiose; una rissa con attori che sbaccanano e come palla si involvono e rotolano, con braccia e gambe che si agitano, tra pugni e morsi, e lampi di lama; un commissario con un occhio pesto e un orecchio morsicato, che per «scangio» viene arrestato dai carabinieri; una servente che prende a padellate e fa prigioniero un intruso, che l’ha distolta dalle occupazioni culinarie; un signore ben curato e ben vestito, che più volte va a un appuntamento: a vuoto sempre, e deluso. E c’è anche il remake di una scenetta antica e surreale (dal Libro mio di Pontormo passata a Il contesto di Sciascia) di chi, con la mente scardinata, sta chiuso in casa, e a chi bussa risponde di non esserci. In così lunatica atmosfera sembra che i dettagli creino digressioni. Ma è negli interstizi che il mistero prospera, insondabile; e lento scivola, dilatatorio, deviando gli aghi di qualsivoglia bussola e decorando di apparenze ingannevoli le sue trame da brivido. Il romanzo è un pantanoso labirinto del malamore, di un tenebroso malessere: geloso oppure ossessivo. Nel dedalo di meandri, giravolte, gomiti d’ombra, nasconde una «camera della morte»: l’ultima, la più segreta, come quella delle mattanze nelle tonnare. A Vigàta i notturni sono di leopardiana bellezza. Non assolvono però il fruscìo di invisibili ali di tenebra. Montalbano si è svegliato con una premonizione. Avverte un nebbioso senso di irrealtà, che accredita i giochi di scambio e dà colore di vero alle messinscene di una recitazione truccata. È perplesso. Capisce che gli vengono offerte strade senza mete. Procede con cauta cordialità, e per sghimbescio. Il peso degli anni alla fine conta in positivo. Sui versi di Attilio Bertolucci, dedicati alla «neve» che incanutisce, accorda un sentimento di tenerezza per la fidanzata Livia: per le sue rughe incipienti, per i primi fili bianchi.
Quando tutto è sul punto di rivelarsi, un gelo senz’aria scende sul romanzo, sul raccapriccio. E intanto il lettore ha imparato a entrare, insieme a Montalbano, in una «camera della morte», e a tenersi rasente i muri per rendersi impercettibile e non turbare, con la sua presenza, la rannicchiata solitudine del commissario intento ad ascoltare ciò che quel luogo, debitamente interrogato, ha da raccontargli.

Salvatore Silvano Nigro


Il 5 giugno 2015 Andrea Camilleri è tornato a Palermo, a Una Marina di Libri, per presentare il romanzo insieme ad Antonio Manzini.
Di seguito il video integrale, filmato da Gaspare Lo Presti del Camilleri Fans Club per la Sellerio.










Last modified Saturday, January, 30, 2016