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La linea della palma

Saverio Lodato fa raccontare Andrea Camilleri



Autore Saverio Lodato
Prezzo € 16,50
Pagine 417 + 30 pagine di fotografie
Data di pubblicazione Maggio 2002
Editore Rizzoli
Collana La Scala
e-book € 8,99


Il più noto autore italiano, che in pochi anni ha saputo conuistare un pubblico enorme in Italia e all'estero, sollecitato dal giornalista Saverio Lodato, si confessa si racconta come non aveva mai fatto prima d'ora. Una lunga conversazione in cui Camilleri mette a nudo la sua esperienza di scrittore e di uomo di spettacolo, ma anche quella di uomo interessato alla politica, come militante nella file del pci e oggi come strenuo oppositore del governo Berlusconi, con riguardo particolare agli scottanti temi della giustizia, del conflitto d'interessi, di una rinnovata e aggiornata lotta alla mafia. Una conversazione che cresce piano piano sino a farsi quasi romanzo di una vita con pagine di grande intensità sull'infanzia siciliana, sull'universo familiare, sugli anni della guerra, sulla mafia vecchia e nuova. Pagine dense di ricordi e di riflessioni, a volte pungenti fino all'invettiva. Pagine di uno scrittore e di un uomo che non si ritrae davanti all'impegno di testimoniare una Sicilia anche amara e violenta. Capito dietro capitolo - il trasferimento a Roma, la lunga esperienza del teatro e della televisione, fino al tardivo ed eccezionale successo - incontriamo un Camilleri divertito e divertente, che accende le sue parole con il colore del siciliano quando la lingua italiana dicenta insufficiente al suo raccontare. La linea della palma - citazione sciasciana, che richiama alla nostra mente non tanto il riferimento alla mafia, quanto quello a una certa mentalità paramafiosa che ha invaso forse non solo l'Italia, ma addirittuta l'Europa - è romanzo autobiografico e insieme pamphlet politico, un ricordare mai nostalgico e un j'accuse che riguarda il nostro presente. E il presente, soprattuttoquello politico, a cui Camilleri dedica l'ultima parte di questa intervista, non gli piace affatto e gli detta riflessioni aspre mentre il tono si fa via via più severo, strato tra una visione precisa dell'attulità, polemica e partecipe, e una necessità insopprimibile a pensare un mondo migliore e più giusto. E a questo punto Camilleri non parla più della Sicilia ma dell' Italia di oggi.



Last modified Thursday, November, 14, 2013