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I film nei libri di Montalbano



Col cinema ho imparato a scrivere. Da ragazzo ho sognato e viaggiato con il cinema, come ha fatto tutta la mia generazione. Predeligevo Tom Mix e Johnny Weissmuller e fantasticavo avventure mirabolanti con la serie dell'ispettore Charlie Chan . Per me, per lo scrittore Bufalino, per i giovani di un tempo, non c'era una vera distanza tra la letteratura e il cinema. Ho imparato molto dallo schermo: scrivo ancora per "sequenza", immaginando sulla carta, una scena dopo l'altra.

Quello dell'attore e' un lavoraccio: senti il fiato sul collo del tuo personaggio, che ti impedisce di fare qualsiasi altra cosa, anche le parole crociate. Come spettatore non mi perdo un film di Philippe Noiret e Harvey Keitel.

Gia' molti anni fa mi resi conto, preparando per l'Enciclopedia dello Spettacolo la voce "industria cinematografica", dello strapotere dell'America. Incredibile, abissale, soverchiante. Io parteggio per il cinema italiano, cosi ricco di talenti freschi, che non hanno purtroppo alle spalle un'industria ne' sistemi di vendita all'estero dei loro prodotti.

Un tempo avevamo le punte massime di un iceberg, oggi quel nostro blocco creativo si e' frastagliato, ma, sebbene schiacciati dalla casualita' di un inesistente sistema produttivo, il talento, la tecnica, la ricerca dei nostri giovani autori restano e sono piu' vivi che mai.

Purtroppo mancano scuole di sceneggiatura, diventa sempre piu' difficile raccontare vicende che interessano. Vorrei che nascesse una nuova carboneria dei registi e degli sceneggiatori italiani, pronti tutti a battersi con l'obbiettivo di creare una forte cinematografia in barba a chi non la sostiene, non ci crede, non l'esporta non la potenzia,h e studia nei suoi talenti.

Purtroppo il disamore della platea per le storie di casa nostra si ripercuote sui film dei giovani e le nostre attici, penso alla Cucinotta , espatriano alla ricerca di un mondo cinematografico industriale, che ha sempre avuto alle spalle un vero e proprio star system che garantisce continuita' di lavoro.

Nei libri di Montalbano ci sono anche degli omaggi non precisamente letterari ma relativi al mondo cinematografico, per esempio la svedese, che non è il segno di una libertà solo sessuale ma è segno di una libertà interiore enorme. Ogni volta che mi viene in mente di tirare in ballo la Ingrid e come se la pagina che sto scrivendo si illuminasse in qualche modo di questa sua presenza. Gli ho dato il cognome Sjöström per omaggio del film "Il carretto fantasma" (Mästerman 1920) di Victor Sjöström, splendido attore nel "Il posto delle fragole" (Smultronstället 1958) e in "Ordet" (1943).

Adesso immaginatevi una ripresa cinematografica con un inquadratura fissa dove a destra c'e' il primo piano di Bette Davis , capace di reggere un primo piano per due ore (genere di cosa non molto facile), e il marito che è malato di cuore e che le ha chiesto le pillole per la sua malattia. La moglie rimane ferma e ora lui è costretto ad alzarsi e camminare penosamente tentando di salire le scale che portano al piano di sopra nella stanza da letto dove ci sono le pillole. Il marito non c'è la fa, viene stroncato a metà e precipita. Parlai al regista, Mankiewicz, dicendogli che aveva fatto una cosa veramente geniale! In questa inquadratura fissa per un attimo l'attore, il marito, esce di campo una frazione di secondo e rientra. Questa assenza di una frazione di secondo mi ha dato veramente una senzazione ... che tutto era possibile in quel momento, tutto! Mankiewicz mi guardava "strammato" mentre l'interprete traduceva. Dopo aver ripetuto nuovamente la domanda Mankiewicz era rimasto sbalordito. L'attore era paralitico, poveraccio, e non si poteva fare cadare dalle scale, allora il suo posto era stato preso da una controfigura e si era creato un buco di un secondo per farlo entrare in scena. E io ci avevo visto il capolavoro. In questa cosa asolutamente meccanica, credetemi, ci avevo visto il capolavoro, mentre l'autore era all'oscuro di tutto.

Il mio attore preferito e' Alec Guiness L'attrice con cui vorrei andare a cena e' Lousie Brooks, magnifica interprete di Lulu'

Andrea Camilleri

Intervento Audio


"Un mese con Montalbano"



   

Pag.23 L'arte della divinazione

"...Il professor Gaspare Tamburello, preside del locale liceo Federico Fellini, recentissimamente costruito..."





Pag.146 Miracolo a Trieste

"...questa volta la vittima era un sissantino, elegantissimo, pareva Chaplin nella pellicola Un re a New York..."

   


Pag. 155 Icaro

"...una musica di film di spavento intronava gli spettatori..."



Pag 202 Il patto

"...era perso darrè ricordi di pellicole poliziesche inglesi. Fu così che fece una cosa che aveva già visto fare in una di questi film: si calò verso il camino, infilò una mano nella cenere, tastiò..."



Pag. 220 Il vecchio ladro

"...Romildo non ce la fece più a taliàre alla televisione una pellicola americana che gli faceva quadiàre il sangue dato che la polizia, la liggi, aveva sempre torto e i sdilinquenti sempre ragione..."





Pag 225 Il vecchio ladro

"...Ne scese Betty Boop, una fìmmina ch'era una stampa e una figura con il famoso personaggio dei vecchi cartoons..."

   




   

Pag. 226 Il vecchio ladro

"...Con un sorriso alla Indiana Jones, l'ingegnere raprì la porta e si rivolse al commissario..."



Pag. 246 Guardie e ladri

"...l'indossò, strinse la cintura, alzò il bavero nel tentativo d'assomigliare a un investigatore dei film americani, e si avviò alla ricerca del picciliddro..."



Pag. 247 Guardie e ladri

"...L'omo stava immobile sotto la ferma punterìa di Taninè che, bruna, capelli al vento, pareva precisa precisa un'eroina da film western"



Pag. 270 Tocco d'artista

"...L'avvocato era un un omo ordinato e preciso, malgrado l'aspetto che ne faceva uno dei tre porcellini disneyniani..."





Pag. 270 Tocco d'artista

Una faccenda delicata "...La telefonata di Fazio arrivò, tempestiva, proprio sul finale del film giallo al quale Montalbano si era appassionato malgrado l'avesse già visto almeno cinque volte: Delitto perfetto di Hitchcock..."

   




   

Pag 308 Lo yack

"...Ma quando mai! Quella una santa è! Se l'arricorda quella pellicola di Fellini che a ripa di mare c'è una giovane 'nnucenti 'nnucenti che sorride? Valeria Ciangottini? Quella. La mogliere di questo disgraziato è una stampa e figura con quell'attrice..."





Pag. 313 I due filosofi e il tempo

"...Quattro se ne andarono al cinema e tra due pellicole, Bocche ardenti di bagnanti bagnate e Le affinità elettive, scelsero quest'ultima..."

   




   

Pag. 313 I due filosofi e il tempo

"...come marinaio era uno stereotipo, la comparsa di un film di serie B. Anzi, maglio, era una via di mezzo tra Pietro Gambadilegnoe Braccio di Ferro...2

   




   

Pag 342 Il topo assassinato

"...Il telefono squillò nel bel mezzo di un film di spionaggio con Michael Caine del quale il commissario stava disperatamente cercando di capirci quacosa..."





Pag 413 Movente a doppio taglio

"...(la sera avanti aveva visto un film di nazisti)..."

   


"Il cane di terracotta"



   

pag. 183

Montalbano è convalescente "...Disse a Livia di mettere la videocassetta, non è che fosse molto curioso, lo fece per passare il tempo. Il cognato di Galluzzo su Televigata si abbandonava a una fantasia degna di un soggettista di film sul tipo I predatori dell'arca perduta."





Pag. 228

Livia e Montalbano a Marsala "...Poi la facenna si mise tra la tragedia e una pellicola di Stanlio e Ollio..."

   




   

pag. 260

Montalbano aspetta la telefonata di Rizzitano "...Gli tornò a mente una pellicola che aveva visto tratta forse da un romanzo di Durrenmatt, dove c'èra un commissario che s'ostinava ad aspettare un assassino che doveva passare da un certo posto di montagna e invece quello non ci sarebbe passato mai più, ma il commissario non lo sapeva, continuava ad aspettarlo e intanto correvano i giorni, i mesi, gli anni..."

- Nelle note di copertina dell'edizione Feltrinelli Economica de "La promessa", si legge che il romanzo è "già alla base del film "Il mostro di Mägendorf" di Ladislao Vajda (1958)".





Pag. 262

Arrivo di Rizzitano "...Spolverò, scopò, lavò per terra con la velocità di certe comiche del cinema muto..."

   


"Il ladro di merendine"

   

pag. 80

Montalbano cerca un libro alle quattro del mattino "...A un tratto s'arricordò che quel libro glielo aveva domandato in prestito Augello perchè aveva visto in televisione il film che n'era stato tratto...."Ce lo hai ancora tu quel romanzo di Le Carrè che si intitola Chiamata per il morto?..."..."





Pag. 224

Montalbano e il colonnello "...Montalbano si avvicinò lentamente e, come aveva visto fare in un film di nazisti, schiacciò col tacco gli occhialetti caduti del colonnello..."

   



"La gita a Tindari"



   

pag. 19

Montalbano e Bonetti- Alderighi "...Macari Montalbano si era congratulato con se stesso: l'imitazione dell'immortale Fantozzi di Paolo Villaggio gli stava arriniscendo ch'era una meraviglia..."





Pag. 39

Montalbano a casa dei De Dominicis "...Montalbano non fece in tempo a raprire la bocca che allato alla fimmina si materializzò un giovane occhialuto di spalle poderose, una specie di Clark Kent, quello che poi si trasforma in Superman..."

   


   

pag. 50

Montalbano osserva la portinaia del palazzo di Nenè Sanfilippo (Cartone animato) "... A chi assomigliava? Ah, sì. A Olivia, la zita di Braccio di Ferro..."



Pag. 60-70

Mimì e Montalbano parlano della morte di Nenè Sanfilippo "Forse si stava comportando come quel direttore di giornale che, in un film intitolato Prima Pagina, ricorreva a tutte le umane e divine cose perchè il suo giornalista numero uno non si trasferisse, per amore, in un'altra città. Era un film comico, con Matthau e Lemmon e lui ricordava di essersi morto dalle risate. Com'è che ora, ripensandoci, non gli veniva di fare manco un mezzo sorriso?..."

   


pag. 138

Montalbano e il questore parlano di Sinagra "...Pareva proprio una battuta di pellicola di serie B, gli era venuta bene..."



Pag. 172

Zito e Montalbano parlano di videocassette Parla Zito "...Vedi, Sanfilippo può aver fatto ricorso a questo sistema: piglia il nastro di un film, che so, Cleopatra, lo lascia scorrere per unquarto d'ora, poi lo stoppa e comincia a registrarci sopra quello che vuole lui. Che succede? Succede che uno straneo mette la cassetta nel videoregistratore, si fa persuaso che si tratta del film di Cleopatra, la ferma, la leva e ne mette un'altra..."

   




   

pag. 182

Mimì porta a Montalbano la videocassetta "...Teneva in mano una videocassetta e l'agitava sotto il naso del commissario Sì, l'ho visto.
E ti è piaciuto?
Abbastanza.
Questa versione è meglio..."





Pag. 273

Montalbano legge il romanzo di Nenè Sanfilippo "...A prima occhiata, capì che Nenè Sanfilippo, per ammucciare quello che aveva realmente da dire, aveva fatto ricorso allo stesso sistema adoperato per la ripresa di Vanja nuda. Lì il nastro principiava con una ventina di minuti di Getaway, qui invece le prime pagine erano copiate da un romanzo famoso: 'Io, Robot' di Asimov..."

   


pag. 240

Montalbano cerca di entrare nella ex stalla "...Ma com'è che nelle pellicole americane i poliziotti ci arriniscivano sempre a raprire le porte con questo sistema?..."





Pag. 241

"...Di colpo, venne assugliato da un raggia incontenibile: come in certi cartoni di Paperino pigliò a cavuci e a pugni la porta facendo voci da pazzo. Zoppicando tornò alla macchina. Il piede mancino gli doleva, si levò le scarpe. E in quel momento sentì una rumorata: da sola, e proprio come in un cartone animato, la porta aveva deciso di arrendersi, cadendo all'interno della cammara..."

   


pag. 287

La commedia finale "...Afferrò per i capelli Ingrò, lo tirò addritta, gli puntò la pistola alla tempia. D'accordo, la scena si era vista e rivista in qualche pellicola americana, ma tutto sommato c'era da compiacersi per come la stavano improvvisando...."



"L'odore della notte"

pag. 68

Il ragioniere Emanuele Gargano, quarantenne alto, elegante, bello che pareva l'eroe di una pellicola miricana, sempre cotto al sole al punto giusto, apparteneva a quella razza di corta vita aziendale che era detta dei manager rampanti, corta vita in quanto a cinquant'anni erano gia' accussi usurati da doversi rottamare, tanto per usare un verbo che a loro piaceva assa'.





Pag. 36

Il Questore, che ogni volta che lo riceveva montava una scenografia apposita, stavolta aveva fatto ricorso a effetti di luce che parevano quelli di una pellicola in bianco e nero di Fritz Lang.

   


   

pag. 68

A sua disposizione? L'aveva detto con una voce vascia e tanticchia rauca, alla Marlene Dietrich, che a Montalbano ci arrimiscolio tanto il sangue che dovette trattenersi dal fare chicchirichi come il professore nell'Angelo azzurro.





Pag. 80

Quando ebbe finito di fumare, Michela disse, con la sua voce alla Marlene (o alla Garbo doppiata?).

   


   

pag. 82

"Va bene, va bene", fece Montalbano. "Hai ragione tu, Catare', niente di nuovo sul fronte occidentale".





Pag. 90

Capi che non avrebbe retto a lungo quella conversazione. Oltre alle frasi fatte, ai luoghi comuni, lo irritavano le botte di psicoanalisi spicciola alle quali spesso e volentieri Livia si lasciava andare. Quella psicoanalisi da pellicola americana, dove putacaso uno ammazza a cinquatadue persone e poi si viene a scoprire che la scascione era dovuta al fatto che al serial killer il patre, un giorno, quann'era picciliddro, gli aveva negato la marmellata.

   


   

pag. 110

... Alla fine, va a sapiri pirchi', sarebbe stata proiettata "La vita e' bella" di Benigni ... La sala era affolatissima, la sua trasuta quasi coincise con lo spegnersi delle luci. Rimase addritta. Ogni tanto rideva. Ma le cose cangiarono verso la fine, quando principio' a sentire la commozione acchianargli alla gola ... Mai, prima, gli era capitato di chiangiri vedendo un film ...





Pag. 129

Ma che faceva? Quelle erano cose da barone di Munchhausen, al quale bastava appoggiare l'orecchio 'n terra per sentire crescere l'erba.

   


pag. 152

"Allora? Che hai visto ventimila leghe sotto i mari?"





Pag. 159

Montalbano si susi' a mezzo dalla poltrona, di scatto, gli capitava accussi' macari quando vedeva pellicole d'avventura tipo "Alla ricerca dell'arca perduta".

   

pag. 184

"Vogliamo continuare doamani con la seconda puntata? Sapete, mi vado addunando strata facendo che piu' che un romanzo e' uno sceneggiato televisivo. Se l'avessi scritto e stampato, questo romanzo, qualche critico avrebbe sicuramente detto accussi', macari aggiungendo "uno sceneggiato si e non dei migliori". Allora?





Pag. 187

Certo, capisco che una violenta azzuffatina, macari sul ciglio dello sbalanco, ora rischia di cadere uno ora l'altro, con Giacomo che tenta di disarmare a Gargano e sotto il mare in tempesta, potrebbe rinescere bene in televisione, trovando macari il giusto commento musicale.

pag. 188

"... Finisco io " fece Mimi'. "Ultima inquadratura. Musica. Vediamo su una strata longa e dritta ..."





Pag. 190

Finita la sigla, apparsero immagini che parevano quelle di una pellicola americana ...



"Gli arancini di Montalbano"



pag. 32

"La povera Maria Castellino" "...Aieri notti vitti una pinlicola alla tilivisioni. Era la storia di uno che in America ammazzava bottane vecchie. Un serialkiller? Nonsi, dottori, non si chiamava accussì. Mi pari che si chiamava Gionni guest, una cosa accussì. E pirchì questo Gionni ammazzava le buttane vecchie? Pirchì ci arricordavano la matre che faceva la bottana. E allura io pensai che la cosa era simprici simprici. Basta che lei dottori si mette a circari e arrisolve tutto E chi devo ceercari Catarè? Un clienti ella bottana che è figliu di bottana..."





Pag. 287

"La traduzione manzoniana" "...Montalbano taliò intordonuto il ralogio, erano le sette del mattino. Aveva passato una nottata piena d'incubi terribili (in una specie di Star Trek casereccio, tra l'altro, veniva promosso capo della polizia interplanetaria)..."

   



"La voce del violino"

   

pag. 29

"...Vanni Arquà era una stampa e una figura con Harold Lloyd, i capelli sempre spettinati, si vestiva come gli scienziati distratti delle pellicole degli anni '30 e aveva il culto della scienza..."





Pag. 139

"...Trasì e niscì di corsa, i pantaloni sbottonati, pareva una comica di Ridolini..."

   


   

pag. 138

"...La brillante operazione de Ernesto Panzacchi e della sua sporca mezza dozzina rischia di finire a feto..."



"La paura di Montalbano"



pag. 17 Giorno di febbre

"...principiò a taliare una pellicola che si chiamava I cacciatori dell'Eden. Fin dalle primissime inquadrature si fece pirsuaso che si trattava di una storia assurda, ma la totale idiozia di quelle immagini e di quelle battute l'affascinò talmente da fargli seguire con religiosa attenzione il film fino al fatidico the end.."



   

Pag. 50 ferito a morte

"...Aveva gli stessi lineamenti di certe eroine di pellicole americane western, una fimmina capace di difendersi a fucilate..."





Pag. 111 Un cappello pieno di pioggia

"...Già, come il titolo di quella famosa pellicola che faceva appunto accussì: Un cappello pieno di pioggia..."





Pag. 118 Il quarto segreto

"...Quello che capitò immediatamente di seguito, parse cosa di pellicola miricana: mentre Catarella affrettava il passo verso di lui, l'omo isò il vrazzo e sparò..."





Pag 156 Il quarto segreto

"...Come si chiamava quel romanzo dello scrittore italo- americano Pietro Di Donato dove era contato un fatto uguale? Ah sì, Cristo tra i muratori. Ne avevano fatto macari una bella pellicola..."





Pag. 162 Il quarto segreto

"... Che era, un commissariato, quello? Quello era un laboratirio di gag cinematografiche che Charlot o Ridolini avrebbero invidiato..."





Pag 179 Il quarto segreto

"...A Montalbano venne in testa di dirgli la famosa battuta dei fratelli De Rege :Vieni avanti, cretino!..."







Pag. 231 Il quarto segreto

"...Non si può andare con una fimmina il giorno appresso avere ammazzato un omo. Capita sì, ma solamente nelle pillicole miricane."

   


   

Pag 242 La paura di Montalbano

"...Di comune accordo, scelsero di vedere una pillicola miricana indovi si parlava di un ricco signore del sud che aveva una figlia vintina che se l'intendeva con un viddrano dell'azienda e al patre la facenna non piaceva..."





Pag. 307 Meglio lo scuro

"...Di baulli di quelle proporzioni Montalbano ne aveva visti solamente nelle pellicole ambientate tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento..."





Pag.313 Meglio lo scuro

"...ma aveva già sentito un dibattito politico, condotto da due giornalisti che parevano Stanlio e Ollio, uno sicco sicco e l'altro grosso come un liofante,..."





"La forma dell'acqua"

   

pag. 37

"Mici fate uscire pazzo, con questa domanda. Vi lasciate suggestionare dalle pellicole americane dove appena il poliziotto domanda a che ora è avvenuto il delitto, il medico legale risponde che l'assassino ha terminato la sua opera alle diciotto e trentadue, secondo più secondo meno, di trentasei giorni prima. L'ha visto anche lei che il cadavere non era ancora rigido, no? L'ha sentita anche lei la calura che c'era dentro quella macchina, no?"

pag.143

Con un calcio spalancò la porta del bagnoe via via le altre, sentendosi, in chiave comica, un eroe di certi telefilm americani.

   




pag. 145

La fasciatura l'aveva fatta forse troppo stretta, gli veniva di fatica firriare la testa. Si taliò allo specchio. E fu allora che un flash accecante gli esplose nel cervello, oscurò persino la luce del bagno, gli parse d'esser diventato un personaggio dei fumetti che aveva il potere di vedere ai raggi X, che riuscivano persino a vedere dentro le cose.

   




"Le inchieste del Commissario Collura ;



Il fantasma nella cabina

Tornò in ufficio. Lo trovò stipato di passeggeri che volevano cambiare cabina. Il vice, rosso e sudato, ormai faticavapersino a parlare. "Trovo incredibile" - stava dicendo uno - "che su una nave come questa, dotata di tutto, manchi proprio un ghostbuster o, in linea subordinata, un esorcista!"

Un mazzo di donne per il petroliere Bill

A conoscere il nome dell'amante di Mister McGivern ci sarebbe voluto picca e nenti, certamente si trattava di una che viaggiava da sola o in compagnia di un'amica che macari si allontanava quando il mascolo arrivava. Oppure non si allontanava e il texano si spogliava e si corcava in mezzo, va a sapere con questi omini alla John Wayne.





"Il giro di boa"

   

pag. 35

Arrivato al punto nel quale gli sollevava il braccio per infilarvi il costume e mentre glielo arravugliava attorno al polso la sua pellicola mentale s’arrestò e tornò narré, come in un tavolo di montaggio.



pag.60

Ma da quale angolo di ‘nfernu viniva – si spiò improvvisamente sconvolto Montalbano – se già alla sò età aveva imparato quel terribile gesto delle mano isate che certamente non aviva visto fare né al cinema né alla televisione?

   




pag. 71

“vieni avanti, Cataré”. Frase che, come intonazione, perfettamente corrispondeva al leggendario “vieni avanti, cretino” dei fratelli De Rege.

   


   

pag. 80

“E io qua sono” fece asciutto il commissario. Si taliarono occhi nell’occhi. La sfida all’ok corral era lanciata. Enzo chiamo un cammareri: “Apparecchia per il dottor Montalbano e stai attento alla sala. Io vado in cucina. Al commissario ci penso io pirsonalmente”.





pag. 119

Perché il medico non è stato consultato? Non è stato consultato perché non ce n’è stato tempo:il tempestivo arrivo dell’ambulanza e la diagnosi dell’infirmeri hanno fatto correre le cose nel senso voluto dal regista. Sissignore. Regista. Quella era stata una scena di tiatro predisposta con molta intelligenza.



   

pag. 129

Niscì nuovamente, raprì il bagagliaio della macchina indovi teneva un impermeabile alla Bogart, l’indossò, si mise cappello e occhiali e partì.





pag. 203

Come nei cartoni animati, priciso ‘ntifico all’istisso modo, due parole che il giornalista aviva allura allura detto, commercio e bambini, si solidificarono, apparsero stampate in nìvuro nell’aria, pirchì la cammara non c’era più, ogni cosa scompara dintra una specie di luce lattiginosa che le cummigliava....

   


pag. 210

A Montalbano pareva che Melato gli stava contando una pellicola troppo avventurosa e fantastica, di quelle che una volta si diceva che erano “americanate”.



   

pag. 216

“Perché, secondo tia gli angeli devono sempre vestire come quelli di Melozzo da Forlì? Non hai mai visto quella pellicola di Frank Capra che si chiama... aspetta...”





pag. 219

Se cedeva alla fame, avrebbe avuto un’orata assai scarsa da dedicare alla cena: il che veniva a significare che avrebbe dovuto dare ai suoi movimenti mangiatori un ritmo alla Charlot di “Tempi Moderni”.

   




pag. 222

Si avviarono. “Ad ogni modo, possiamo fare come nei film” fece la svidisa. “ E come fanno?”. “Dai, Salvo, non lo sai? I due poliziotti, lui e lei, che devono fare un appostamento, si fingono innamorati. Stanno abbracciati, si baciano, e intanto sorvegliano”

   


pag. 231

Appena solo in casa a Marinella il commissario parve trasformarsi nel protagonista di un film comico a tempi accelerati, addivintò un furgaroni che zizagava càmmare càmmare in una ricerca disperata: dove minchia era andata afinire la muta che aveva indossato l’ultima volta quanno era dovuto calare in mare alla cerca della machina del ragioniere Gargano, almeno due anni avanti?



   

pag. 232

Gli venne di trovarsi davanti a uno specchio e di taliarsi: prima gli acchianò una risata, doppo s’affruntò di se stesso, pariva truccato vistuto per una pellicola. E che era, cannalivari? “Mi chiamo Bond. James Bond” disse alla sua immagine.

pag. 250

Stavolta Mimì taliò Montalbano il quale taliava ochhi negli occhi Fazio che non abbassava i suoi. Pariva una scena di una pellicola di Quentin Tarantino, si puntavano l’occhi invece dei revorbari.

   





pag. 257

A Marinella siparò con un maglione nìvuro a girocollo, un paro di panataloni di villuto nìvuro che infilò dintra agli stivaloni, una scazetta di lana col giummo macari essa nìvura che si mise in testa. Ci mancava la pipetta torta nella vucca e sarebbe stato una stampa e una figura con un lupo di mare alla maniera delle pellicole americane di terz’ordine.

   


   

pag. 260

Scivolò lungo lo scoglio, tentando di fermare la sciddricata con le dita ad artiglio. Gli parse di essere addiventato gatto Silvestro in uno dei suoi migliori momenti comici.





"La prima indagine di Montalbano"

pag. 37

Quanno arrivarono sul posto, si vennero a trovare dintra a una scena di pellicola miricana di cobbois. Dall’unica finestra di una casuzza rustica, qualichiduno tirava revorbarate contro un viddrano cinquantino, chiaramenti Ciccio De Dominici, che, appostato darré un muretto, ricambiava con fucilate le revorbarate sparate dalla finestra.



pag. 81

In questo caso, come facciamo a persuadere la gente a tornare al cinema lunedì” “Gli diciamo che abbiamo cangiato pellicola” disse Montalbano. “E che c’è macari l’avanspettacolo.”

   


pag. 92

Tutto s’aspettava, trasendo, tranne che il signor Mezzano aveva avuto l’alzata d’ingegno di mettersi a proiettare cartonianimati che il pubblico commentava ridendo.



pag. 95

Gettò la fiaccola dintra a un lavabo, niscì, tornò nella sala che oramà era vacante. Assittato, restò a taliare lo schermo bianco.

   


pag. 109

Dispirato, aviva pigliato la macchina e doppo un’orata era arrivato a Catania con l’intenzioni di vidiri una pellicola di prima visione: quelle che proiettavano nell’unico cinema di Mascalippa risalivano minimo minimo a tri anni avanti. E lì dintra al cinema, mentre faciva la fila per il biglietto, si era sentito chiamare. Era lei, Mery, che stava niscenno dalla sala.



pag. 157

Trasì nella cella. Lei stava sempre con la fronti appuiata al muro. Le si mise allato a urlò con tutto il sciato dei sò polmoni che parse uno di quei sergenti dei marines che si vidino nelle pellicole miricane: “Al gabinetto! Subito!”

   


pag. 200

E principiò nella sò testa una specie di cinematografo, la proiezione di una pellicola. La scena rappesentava il cammarone. Era un piano-sequenza. (...) Dissolvenza incrociata, la scena torna la stissa, ma il patrone è assente (...) Ora la scena cangia di colpo (...) La camera zuma nuovamente sulla sò faccia: una voglia bluastra gli parte dal naso egli arriva all’orecchia. Luce in sala e luce nella testa del commissario.



pag. 234

“Dottore, abbiamo agito come nelle pellicole miricane, quelle con lo sceriffo che fa come minchia gli pare pirchì la liggi da quelle parti ognuno se la fa da sé. Mentre da noi ci sono regole che...”

   


pag. 256

“Ci stai contando una pellicola strappalacrime che manco Belli il pescivendolo se la sentirebbe di produrre!”



pag. 313

“Dottore, ma non c’è bisogno di mettersi a fare come a cinema, inseguimenti, fotografie...”

   


pag. 335

E ghignò. Pareva veramente il poliziotto tinto delle pellicole miricane, quello che piglia a lignate e a càvuci nei cabasisi.





"La pazienza del ragno"

pag. 55

A mia questa tua idea pare piu' da Toto' e Peppino che da pillicola miricana





"La vampa d’agosto"

pag. 50

Parse priciso ‘ntifico all’attore Cary Grant in quella pillicula che si chiamava Arsenico e vecchi merletti. Richiuì di scatto il coperchio e ci si assittò supra.



pag. 124

Mentre si dirigevano verso Vigàta, Fazio commentò: “Pariva proprio una pellicola miricana!”. E siccome il commissario sinni stava mutanghero, gli spiò: “Sta facenno la conta di quanti reati abbiamo commesso?”





Chiara & Sara








Last modified Wednesday, July, 13, 2011