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Rassegna stampa - Maggio 1999

 

 

LA STRATEGIA DELLA MASCHERA


Regia: Rocco Mortelliti
Interpreti: Rocco Mortelliti, Andrea Camilleri

Il settantaquattrenne Andrea Camilleri, autore di numerosi best seller, creatore del commissario Montalbano approdato anche in tv con due film ("Il ladro di merendine" e "La voce del violino") interpretati da Luca Zingaretti, diventa attore ne "La strategia della maschera" diretto e interpretato da Rocco Mortelliti, che nella vita è il genero dello scrittore. Camilleri in questo giallo sulla Sicilia, sul teatro e sulla memoria è il direttore di un museo archeologico e ha modellato il suo personaggio sul ricordo di un famoso archeologo, Luigi Barnabò Brea. Lo scrittore aveva già recitato al fianco di Jean Rochefort come capo dei servizi segreti in una serie televisiva tratta dai romanzi di Corrado Augias.


Quell'attore per caso di nome Camilleri

Non siamo a Vigata per una volta. L'ultima impresa di Andrea Camilleri ha cambiato indirizzo. Ma gli ingredienti classici della sua sicilianissima inventiva ci sono tutti: c'e' il mare, c'e' il giallo, c'e' l'intreccio macchinoso. E c'e' lui, lo scrittore pigliatutto. Una specie di "Deus ex machina" che intesse l'ordito di una trama complessa. Anche quando e' assente riesce a dipanare la matassa di una storia che si svolge tra reperti archeologici rubati e antichisti di dubbia lealta'. Siamo al cinema Lux, alla "prima" palermitana dell'ultima avventura extra letteraria dello scrittore siciliano. Solo che questa volta Camilleri invece di scrivere recita. Interpreta la parte di un vecchio archeologo, Briano Teo Calvani. Dalla sua Kamarina non si rassegna all'idea che 10 preziosissime maschere della commedia attica, siano state rubate proprio durante uno scavo da lui stesso diretto 20 anni prima. Poco prima di morire spinge il nipote inconsapevole a fare un viaggio. Non e' casuale: sara' la sua permanenza a Roma, infatti, a sciosliere il giallo. Il nipote incosapevole , che e' regista e attore protagonista de "La strategia della maschera", si chiama Rocco Mortelliti ed e' il genero di Camilleri. Da un soggetto venuto fuori dalla mente vulcanica del papa' di Montalbano ha messo su un film che ha una trama forse un po' troppo astrusa e dialoghi che alle volte di inceppano. Insomma, Camilleri in un modo o nell'altro conquista anche il cinema, all'indomani della messa in onda del secondo episodio de "Il commissario Montalbano" (oltre 6 miolini di telespettatori per "La voce del violino") e dell'uscita del suo nuovo romanzo "La mossa del cavallo". Nei primi 15 minuti Camilleri-Calvani la fa da padrone recitando con la sua naturale ironia la parte di se stesso. E' questo l'aspetto piu' curioso di una pellicola che per il resto lascia un po' deluso anche il pubblico pomeridiano di un pomeriggio di scirocco. "Sono venuto qui ammette ridendo Franco Teresi - attirato dall'idea di vedere Camilleri nelle veste di attore. Io sono un suo fans da sempre. Avevo gia' letto i suoi libri prima ancora che diventasse famoso. E vederlo al cinema non fa che confermare la mia impressione. E' simpatico, comunicativo e profondamente siciliano. Quanto al film devo dire che mi lascia perplesso. Meglio le riduzioni per la tv delle storie di Montalbano". Piu o meno della stessa idea, anche se piu' morbido nel giudicare il film, e' un altro spettatore di ieri, Filippo Di Forti. Si dice lettore appassionato dei suoi romanzi e quanto ha "La strategia della maschera" sottolinea: "Non lo trovo per niente male, anche se il Camilleri televisivo mi ha convinto di piu'". Tra il pubblico c'e' anche uno degli interpreti del film. Si chiama Natale Russo e venuto a vedersi e vedere la performance cinematografica dello scrittore. Di lui ricorda il giorno dell'incontro all'Accademia d'arte drammatico di Roma. "E' stato il mio maestro - dice - e mi piace ritrovare oggi nella sua interpretazione la sua grande capacita' affabulatoria. La prima cosa che ci insegnava era che la grandezza di un attore sta tutta quanta nella naturalezza con cui recita. Proprio quella stessa che vien fuori in questo suo breve passaggio cinematografico.

Chiara Dino - La Repubblica, 15.05.1999


Intervista con il protagonista di "Il commissario Montalbano

Il provino l'ha passato un anno fa. Luca Zingaretti aveva letto i gialli di Andrea Camilleri, conosceva bene il commissario Montalbano, un ruolo che desiderava e insieme temeva. "Ero molto preoccupato", racconta l'attore, "Perche' era un personaggio che amavo moltissimo. Racconti peggio le persone che senti piu' vicine, e come fare l'imitazione di qualcuno che conosci strabene, non riesci ad allontanarti per guardarlo criticamente. Ma dopo una settimana di riprese credo di essermi sciolto, e come se fossi magicamente entrato dentro il vestito giusto. Credo di aver fatto un buon lavoro". Cosi', dopo "Il ladro di merendine" e "La voce del violino", l'attore si prepara a rivestire i panni del burbero commissario siciliano in due nuovi film tv, in lavorazione da settembre. E' stato un violento usuraio nel film "Vite strozzate", un rapitore mafioso nelle ultime "Piovre" televisive, un manager in crisi matrimoniale in "Tre alberghi", in scena a Roma fino a poche settimane fa. Eppure, nella carriera di Zingaretti, Montalbano rimane uno dei ruoli piu' difficili. "Decisamente. E' un personaggio molto complesso, che ha un grande senso morale, una forte paura dei legami e della morte. Quello che mi piace e' il suo riuscire a dare il giusto valore alle cose: non gli frega niente della carriera, lui vuole la sua Vigata, il suo mare, la sua donna che lo viene a trovare ...".

Cos'ha Zingaretti in comune con Montalbano? L'irrascibilita'. Anch'io, purtroppo, non ho un buon carattere. Spero di assomigliargli per la sua moralita' e se non e' troppo anche in questo dare il giusto valore alle cose, rifuggire dai finti miti della societa' moderna, raggionare ancora con la propria testa.

E cosa non le appartiene del personaggio? Tenere lontana la propria donna. Se amo una donna la voglio vicino a me, ho bisogno prorpio di toccarla.

Difficolta' particolari durante le riprese? Abbiamo lavorato benissimo, la popolazione siciliana ci ha sostenuto in tutti i modi. L'unico problema e' stato nuotare in mare a ottobre, dopo mezz'ora avevo le labbra viola.

Camilleri e' stato suo insegnante all'Accademia d'Arte Drammatica. Com'e' andata con lui? L'ho chiamato solo dopo aver firmato il contratto. Non prima perche' mi sarebbe sembrato di chiedergli un intervento, e questo non rientra nel mio spirito. Gli telefonai alla prima settimana di riprese, gli dissi che ero preoccupatissimo, che non ce l'avrei fatta a rendere Montalbano e gliene chiedevo scusa. E lui mi rincuoro' dicendo di non fare lo scemo. E' buffo il rapporto che c'e' fra noi: essendo entrambi pudichi sui propri sentimenti, ci siamo sempre espressi la stima reciproca a distanza.

E' timido? Quando lavoro no. Certo, se poi mi si chiede cosa vuol dire per me essere il nuovo sex-symbol del cinema italiano sicuramente m'imbarazzo e divento rosso, giallo, verde ...

Glielo chiedono spesso? Praticamente sempre. Intendiamoci, fa piacere sapere che piaci, pero a sentirmi dire "sei il sex-symbol" mi vien da ridere perche' non so bene cosa significhi. Nella vita privata sono timido, a volte un solitario. Mi pioace anche stare insieme agli amici, fare 4 chiacchere: mi trovo in difficolta con chi comincia a far casino, a fare amicizia con tutti. "Siamo amici", ti dicono. Ma amici "de che"!? L'amicizia e' una cosa seria. Non sopporto l'invasione dello spazio personale. Pensi al telefonino, aggeggio che ti rende disponibile al mondo 24 ore su 24. Una follia. D'altra parte viviamo in un momento in cui la gente va a dirsi "ti amo, sposiamoci, facciamo un banbino" in tv. Tra un po' metteranno le telecamere pure in camera da letto ...

Alberto Anile - TV Sorrisi & Canzoni


Montalbano, ascolti cresciuti

Prossime puntate nel 2000

Montalbano scala l'auditel. Nel secondo e per ora ultimo appuntamento con il celebre commissario siciliano su Raidue, gli ascolti sono ancora cresciuti: 27,31 per cento di share, pari a 6.810.000 telespettatori (per il primo episodio lo share era stato del 24,45 per cento). Il commissario Montalbno ha vinto la serata battendo, fra gli altri, il film Casper, in onda su Canale 5, che ha avuto 5.522.000 telespettatori e uno share del 21,87 per cento. Il produttore del Commissario Montalbano, Carlo Degli Esposti, ha in serbo diverse sorprese. Fra gennaio e febbraio vedremo, sempre su Raidue, altri due espisodi della serie, tratti dai romanzi di Andrea Camilleri La forma dell'acqua e Il cane di terracotta. Naturalmente, con Luca Zingaretti protagonista. «Cominceremo a girare racconta Carlo Degli Esposti in settembre. No, non abbiamo ancora scelto quelli che si definiscono gli "attori di puntata", stiamo facendo il cast proprio in questi giorni. Il novanta per cento sarà, come negli altri due film, composto da sicliliani, scelti nei teatri stabili dell'isola». Ma non è finita: «Ci stiamo organizzando promette il produttore per scrivere 24 puntate di 55 minuti l'una, dal libro di racconti brevi Un mese con Montalbano. Andranno in onda alla fine del Duemila e saranno girati con lo stesso stile dei primi quattro film». «Il segreto del successo del Commissario Montalbano? Il fatto che lo abbiamo girato dice Carlo Degli Esposti pensando ai lettori di Camilleri e senza abbassare mai la guardia per non perdere la qualità. Per esempio, cercando un protagonista come Zingaretti, che non fosse già un volto (o magari una macchietta) della tv e girando tutto in Sicilia, in modo che, anche quando si riprendeva in interno, dalle finestre aperte si vedevano il mare e la luce dell'isola».

ROBERTA BOTTARI - Il Messaggero 15.05.1999


Montalbano batte Montesano

Il primo episodio della fiction "Il commissario Montalbano", in onda giovedi' Raidue, e' stata la trasmissione piu' seguita del prime-time con 6 milioni 251 mila telespettatori e il 24,45% di share, Canale 5 proponeva il primo episodio un altra fiction poliziesca: "L'ispettore Giusti", con Enrico Montesano, e' stata vista da 4 milioni 430 mila telespettatori (share 17,50%).

Giornale di Sicilia , 08.05.1999


Camilleri mi ha fatto scuola

Sembrava inevitabile che Luca Zingaretti incontrasse il commissario Salvo Montalbano. "Sono da sempre un appassionato lettore di Andrea Camilleri, e' stato il mio insegnante di regia televisiva all'Accademia di Roma. Le sue lezioni e i suoi racconti ci incantavano". Dopo il diploma all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, Luca Zingaretti debutta in teatro con Luca Ronconi. Negli ultimi 10 anni, parallelamente alla carriera teatrale, tanto cinema (da Giulinao Montaldo ai fratelli Taviani) e televisione (Il giovane Mussolini e La piovra 8). Ora e' in tournee con "Tre alberghi", di Robin Baitz, accanto a Isabella Ferrari.

non e' cosi faciletrovare un attore italiano che abbia successo contemporanemente in teatro, cinema e televisione. Ho faticato tanto per raggiungere questo traguardo. Certo ci vuole un po di fortuna, ma essere tignosi, come dicono a Roma, aiuta.

torniamo al commissario Montalbano, quale crede sia il segreto della sua popolarita'? E' una persona assolutamente normale, ma con un profondo senso morale. Non e' per niente ambizioso, non gli importa della carriera, contano solo certi valori. La forza di Camilleri e' stata riuscire a raccontare dei cartteri nazionali in un momento nel quale noi italiani, dal teatro alla letteratura, ci raccontiamo veramente poco.

Quale e' stata la difficolta' maggiore del suo ruuolo? Paradossalmente, avere tante informazioni sul personaggio. C'erano i libri a raccontare tutto. Nei libri Montalbano sembra di conoscerlo da sempre, avevo paura di non riuscire a renderlo esattamente cosi'

E' vero che lei, Zingaretti, prendera' parte ad una puntata della Bibbia? Faro' Pietro, tra poco partiro' per il Marocco dove gireremo due mesi.Sono curioso di lavorare per una grande produzione internazionale

TV SETTE


Il giallo e' servito: tutti a tavola con il commissario Montalbano

Scintillano gli occhi dello scrittore Andrea Camilleri, "il papa'" artistico del commissario Montalbano. E anche Luca Zingaretti, l'attore che interpreta su Raidue le avventure del poliziotto piu' celebre d'Italia, osserva statico tanto ben di Dio. La lunga tavola e' inbandita di succose prelibatezze della terra dove fioriscono i limoni. Della Sicilia di Camilleri e del suo personaggio Montalbano. Con occhio d'intenditore, lo scrittore controlla i piatti e le ricette preparate per "Oggi" da Aldo Riggi e da sua moglie Arianna, proprietari a Roma del famoso ristorante di specialita' siciliani, "La norma". E' un ghiottone l'ombroso, un po' collerico ma dal grande cuore commissario Salvo Montalbano dell'immagginaria cittadina siciliana di Vigata, il protagonista dei libri che da mesi tengono i primi posti delle classifiche, che hanno sbaragliato il mercato letterario nonostante siano scritti in un arduo italo-siculo. Nelle pause delle sue indagini si fa scorpacciate di piatti succulenti. "Non e' un ghiottone, e' un buongustaio", precisa Camilleri. " Montalbano mangia parecchio nei miei romanzi. E mangera' sempre di piu' im quelli a venire ... meno mangio io, piu' mangia lui. Sul mio personaggio trasferisco il desiderio di quel cibo che non posso piu' permettermi a 73 anni. Porzioni pantagrueliche di sarde a beccafico, pasta alla Norma, involtini di pesce, triglie fritte ... Che squisitezza!", sospira Andrea Camilleri, giunto ad uno straodinario successo quando era ormai in pensione dopo una vita trascorsa come sceneggiatore, regista teatrale e televisivo (sue sono le sceneggiature del ciclo televisivo del commissario Maigret e del tenente Sheridan). E adesso eccola approdare in televisione la sua creatura letteraria, affidata all'attore Luca Zingaretti, in 4 film Tv firmati dal regista Alberto Sironi per la serie "Il commissario Montalbano". I primi due, in onda il 6 e il 13 maggio, sono tratti dai romanzi "Il ladro di merendine" e "La voce del violino". Seguiranno in autunno i film da "La forma dell'acqua" e "Il cane di terracotta". Accanto a Zingaretti, un gruppo di affascinanti interpreti: dalla tunisina Afef Jnifen alla austro-polacca Katharina Boohm (l'eterna fidanzata del commissario, Livia) all'italiana Alessia Merz. Per l'occasione abbiamo pensato di mettere insieme lo scrittore Camilleri e l'attore Zingaretti (interprete teatrale di talento adottato dal cinema e dalla televisione) davanti ad una serie di piatti di cui e' ghiotto il loro personaggio. Fornendovi anche le ricette per consentirvi di preparare, cari lettori, un pranzo alla Montalbano con i fiocchi per amici e familiari. "E' stato mio padre a trasmettermi l'amore per il buon cibo e i prodotti genuini", ci racconta Camilleri. "Mi portava a fare lunghe passeggiate e mi insegnava a raccoglire i frutti piu' belli. le erbe, le spezie e gli aromi che davano sapore ai piatti che poi a casa la mamma e la nonna avrebbero preparato. Cio' che Montalbano assapora nei romanzi sono i gusti di un tempo, secondo le antiche ricette. L'olio che io amo fa storcere il naso ai miei figli e nipoti: e' un olio fortissimo che io bevevo a cucchiaiate. Ricordo ancora il quadernino dove la nonna scriveva gli appunti per le sue ricette, ricordo le forme per fare i dolci, le canne per i cannoli. Ricordo la mamma e la nonna ai fornelli che si scambiavano le loro sapienze culinarie. Purtroppo adesso non li posso piu' gustare le manicaretti", conclude con malinconia Andrea Camilleri, signore ironico e garbato, oggi un po' frastornato da un successo che lo costringe a girare su e giu' per l'italia e l'europa (i suoi romanzi sono stati tradotti in diversi paesi), chiamato da ogni parte. E lui gentile, che non sa dire di no ... "Ma prima o poi scompariro'", sorride. "Se tutto questo mi fosse capitato quando ero giovane, avrei fatto follie. Avrei speso e perso tutto, anche me stesso. Ma oggi che ho faticosamente conquistato la saggezza, cerco di vivere mantenendo saldo il mio equilibrio. Certo, c'e' da perdere la testa. Alla gioia si mescolano stupore, inquietudine, disagio ...". Gia',c'e' da perdere la testa. L'editore Sellerio, presso cui Camilleri pubblica i suoi romanzi ne ha venduti: 10 mila nel '94, e sceso a 8 mila nel '95, e' salito a 17 mila nel '96 e poi ... l'impennata 178 mila copie nel '97 fino al botto di 859500 copie nel '98 ... "E pure sono sempre io", mormora Camilleri come il protagonista del romanzo di Jack London "Martin Eden". "Ero io quando cercavo un editore che mi pubblicasse, quando im iei libri stentavano a vendere ... C'e' qualcosa d'irrazionale in cio' che mi sta capitando che mi fa un po' paura. Quando la moda finira' rimarra' lo zoccolo duro dei miei lettori e io saro' contento, tornero' ad una vita tranquilla insieme a mia moglie Rosetta, la mia prima (e un tempo unica) lettrice, la mia critica piu' severa ..." Mentre Camilleri parla, Luca Zingaretti tenta di afferrare una panella, la gustosa frittella di farina di ceci. Un' occhiata del fotografo lo ferma a meta' strada. Non si puo' assaggiare. Bisogna prima fotografare. Zingaretti si'. come il Montalbano che porta in televisione, possiede un gagliardo appetito ... "Quando giravamo in Sicilia, a Marina di Ragusa, avevamo scovato una trattoria fantastica", racconta, "con tutta la troupe ci facevamo certe scorpacciate di pesce ... Proprio come il commisario, un personaggio autentico, d'altri tempi, che profuma di capperi e rosmarino. Me ne sono innamorato a prima vista quando lessi le sue avventure e ancora non era diventato il fenomeno editoriale di oggi. "Sono tanto, tanto contento per Camilleri", continua con accento sincero. "E' stato il mio maestro all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica alla quale mi sono diplomato. Era un docente straordinario. Spesso le sue lezioni consistevano nel raccontarci un fatterello che gli era capitato la mattina, prima di venire da noi allievi. Un incontro al bar, un colloquio con il tassista. Piccoli episodi che lui sapeva trasformare in storie avvincenti. Quando suonava la campanella che segnava la fine dell'ora a noi pareva fossero trasorsi pochi minuti. Se lo merita davvero tutto questo successo Camilleri. Ci eravamo persi di vista per tanti anni, io non osavo chiamarlo perche' come tutti i maestri m'incuteva un po' di soggezione. A farci reincontare a provveduto un comune amico: Montalbano". Sfilano i ricordi mentre dalla cucina del ristorante "La Norma" Aldo e la sua bella moglie Arianna portano nuovi piatti dai profumi irresistibili che racchiudono i segreti di una cucina sontuosa. Fatta di sapori agri e dolci mescolati insieme, sale e zucchero, arance con sedano e olive, uvetta passa e pinoli con le sarde, con il gustodo formaggio pecorino, con il pangrattato. E poi i grandi aromi del Mediterraneo: il rosmarino, il basilico, il finocchietto selvatico, la mentuccia. Il tutto innaffiato da celibri vini siciliani: Il regaleali, Il donnafugata, Il rapitala', Il corvo. Il bianco d'Alcamo. Per finire con il rosolio, il liquore che un tempo le fidanzate offrivano al promesso sposo in visita ufficiale. Il servizio fotografico e' terminato. Arriva il momento tanto atteso. Ci armiamo tutti di forchetta e diamo l'assalto alla tavola delle meraviglie. Anche Camilleri non resiste e assaggia qualcosa. Il commissario Montalbano ha preso il sopravvento ...

Maria Celeste Crucilla' - Oggi


Camilleri: e ora scriverò pensando a Zingaretti

Oltre sei milioni di spettatori per la fiction di Raidue dai libri dello scrittore siciliano, quattro e mezzo per il serial di Canale 5

Il commissario Montalbano batte l'Ispettore Giusti. Il poliziotto di Raidue inventato dallo scrittore Andrea Camilleri, già best seller in libreria e interpretato sul video da Luca Zingaretti, ha vinto la battaglia degli ascolti piegando in modo netto il suo avversario di Canale 5 Giusti-Montesano (più di sei milioni di spettatori l'uno, circa quattro milioni e mezzo l'altro). Sulla scia della nuova affermazione, Camilleri dice: «D'ora in poi, quando scriverò di Montalbano penserò a Zingaretti». Il risultato ha inorgoglito il direttore di Raidue Carlo Freccero: «E' il successo dell'unione tv-letteratura. Andrea Camilleri ha affascinato il pubblico scrivendo splendidi libri. Lo stesso pubblico ha detto sì alla fiction di alta qualità». Grande soddisfazione anche del presidente Rai, Roberto Zaccaria. La gioia è condivisa dal direttore di RaiFiction Stefano Munafò: «Il pubblico capisce e sceglie - dice -. Mediaset ha perso perché ha impostato la politica della fiction sulla clonazione. Con L'ispettore Giusti ha clonato Il maresciallo Rocca, con Salone di bellezza rifarà il verso a Commesse. Per mantenere alto il livello è necessario essere creativi e Mediaset dovrebbe fare una concorrenza seria con prodotti nuovi». Luca Zingaretti, in partenza per il Marocco dove girerà la Bibbia nel ruolo di San Pietro, ringrazia il pubblico: «Non è vero che gli spettatori bevano tutto quello che la tv gli propina - dice -. La prova è proprio il gradimento per Montalbano. Ad essere felice del risultato non sono solo io ma tutta la squadra. Di Montesano e del suo Giusti non posso dire nulla. Lui è un attore bravissimo e lo ha dimostrato. L'unico consiglio che gli do: per favore sii meno laziale». In casa Mediaset la sconfitta ha un suo peso ma nessuno ne parla. C'è un particolare che salta fuori dall'Auditel: inizialmente L'ispettore Giusti, trainato da Striscia, sembrava tener bene il confronto con il tv-movie di Raidue. Poi c'è stato il crollo. Circa due milioni di persone, dopo aver cambiato canale, sono rimaste affascinate da Montalbano e non lo hanno più mollato. Roberto Pace, direttore generale della fiction Mediaset, non commenta il risultato ma dice: «I giorni in cui Canale 5 manda in onda gli sceneggiati sono il martedì e il giovedì. Perché cambiare? Lo scontro con Montalbano era inevitabile».

PATRIZIA SALADINI - Il Messaggero, 08.05.1999






Last modified Wednesday, July, 13, 2011