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Rassegna stampa - Ottobre 2000

L’Efebo a de Oliveira

Manoel de Oliveira, l’anziano regista portoghese, ha ricevuto ieri al teatro Pirandello di Agrigento l’Efebo d’oro, il premio riservato ai film ispirati alla letteratura. De Oliveira è stato premiato per "La lettera", tratto dal romanzo di Madame de la Fayette e interpretato da Chiara Mastroianni, vincitrice dell’Efebo d’argento. «Per me non esiste il pensiero degli anni che passano - ha detto il regista 92enne - C’è poca differenza tra ciò che accadeva in passato rispetto ai giorni nostri: il succedersi dei millenni non ha cambiato la storia dell’uomo. C’è sempre l’amore, c’è sempre la violenza anche se ogni giorno ci stupiamo di ciò che accade». Sul tema dell’infedeltà dei film rispetto ai romanzi da cui sono tratti de Oliveira ha detto che un regista «deve tenere conto della peculiarità dei personaggi, mantenendo l’impronta dell’autore letterario». Un parterre ricco di ospiti di prestigio quello del Pirandello. Tra gli altri premiati il regista e il protagonista del "Commissario Montalbano", Alberto Sironi e Luca Zingaretti. A condurre la serata c’era Giulio Scarpati: il "Medico in famiglia", ex interprete del giudice Livatino nel film di Alessandro Di Robilant, in mattinata ha deposto una corona di fiori davanti la stele che ricorda l’omicidio del magistrato.

La Repubblica , 01.10.2000


De Oliveira e Sironi, letteratura e celluloide felicemente sposi

Ieri ad Agrigento il Premio Efebo d'oro ai due registi, per il cinema e la tv Il portoghese: 'Racconterò di un gesuita'. Ciak sul nuovo Montalbano

'Per il prossimo film, chiamami', gli disse Marcello Mastroianni alle ultime sequenze di 'Viaggio all'inizio del mondo' che Manoel De Oliveira girò con il grande attore, ma non ci fu il tempo. Così l'ultranovantenne regista portoghese ha voluto ricordare Mastroianni, che nel film interpretava proprio un regista di nome Manoel. 'Il cinema aiuta a vivere, arte e vita sono complici', e detto da De Oliveira suona quasi come una scelta di vita. Il regista ha ricevuto ieri ad Agrigento l'Efebo d'oro per 'La lettera', liberamente tratto da 'La principessa di Cleves' di Madame de La Fayette. 'Questo film non ha ricevuto molti consensi da parte del pubblico femminile che non ha gradito il rigore della protagonista - ha raccontato nel corso di un incontro con il pubblico - È la solita vecchia storia del rapporto che lega il testo, il film e il pubblico: gli spettatori si vogliono identificare con i personaggi e non vogliono che il male prevarichi il bene'. De Oliveira sta sta preparando 'Palavra e Utopia', nuovo film sulla figura del gesuita progressista padre Antonio Vieira. L'Efebo per la tv è andato alla serie del commissario Montalbano, firmata da Alberto Sironi che il 30 ottobre batterà il primo ciak dei due nuovi episodi, 'Gita a Tindari' (tratto dall'ultimo romanzo di Camilleri) e 'Un tocco d'artista', prima incursione ne 'Un mese con Montalbano'. 'I personaggi principali saranno gli stessi, il resto del cast è tutto da mettere a punto e già lunedì faremo una prima scrematura a Catania. I due episodi verranno girati nel Ragusano, con un'incursione fuori porta a Tindari - spiega Sironi che ha appena finito per Raiuno "Il furto del tesoro", film con Luca Zingaretti -. Salvo Moltalbano qui è più filosofo, sembra un Platone dei giorni nostri che indaga sulla profondità dell'animo umano, che non accetta la bassezza che porta la mafia ad uccidere due poveri vecchi'. Insomma, una storia, quella della 'Gita a Tindari', che al commissario fa un po' schifo. 'Le storie di Camilleri non sono solo per palati fini, parlano della vita quotidiana e proprio in questi episodi si ricollegheranno alla cronaca, Montalbano traccerà un paragone tra la mafia di ieri e quella di oggi. Ma sono anche storie che si fanno da sole, che non devi toccare se non sfoltire qua e là per esigenze di sceneggiatura'. A condurre la serata di consegna dei premi, un presentatore sui generis come Giulio Scarpati che ad Agrigento ieri ha ricordato la sua interpretazione di Rosario Livatino ne 'Il giudice ragazzino'. 'Il difficile è stato non sbagliare e non andare sopra le righe, per non offendere nessuno - ricorda Scarpati che di mattina è andato sul luogo in cui fu ucciso il giudice agrigentino, e ha incontrato la famiglia di Livatino -. Ad oggi considero "Il giudice ragazzino" il mio impegno più riuscito e più impegnato, non solo per il suo valore civile, ma per quello che mi ha regalato: opinioni, figure che condivido e che non credo di aver tradito'. Scarpati ha appena finito le riprese di 'Resurrezione' dei fratelli Taviani per Raiuno, e ha messo per il momento di lato i panni del dottor Lele Martini ('stiamo aspettando di conoscere le nuove linee narrative degli autori. Se riusciranno a mantenere l'originalità della scrittura, allora si potrà parlare di una terza serie'), per dedicarsi a quelli del maestro Perboni, in 'Cuore' di Maurizio Zaccaro con Leo Gullotta e Anna Valle, produzione di Canale 5, inizio riprese il 9 ottobre. 'La struttura sarà quella di De Amicis con qualche incursione nella vita privata dei personaggi. Ci vorremmo riallacciare alla tradizione dei grandi sceneggiati degli anni '60'

Giornale di Sicilia, 01.10.2000






Last modified Wednesday, July, 13, 2011