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Rassegna stampa - Giugno 2001

ANDREA CAMILLERI & LUCA ZINGARETTI MONTALBANO ... SIAMO NOI

L'autore del celebre commissario e il suo interprete televisivo parlano della loro creatura. l'attore ammira la sua indipendenza, lo scrittore si prepara a congedarlo e intanto completa la sua prossima avventura. Di cui ci legge in anteprima l'incipit.

Sorrisi & Canzoni


Quando un testo letterario contribuisce a far grande un attore

LUCA Zingaretti si è definitivamente identificato con «Il commissario Montalbano». Nel ruolo del noto personaggio di Andrea Camilleri è riuscito ad esprimere il meglio della sua professionalità. Il pubblico televisivo lo ha compreso. Ed ha premiato la serie del famoso commissario siciliano con un alto gradimento confermato anche dagli ascolti delle immancabili repliche alle quali la seconda rete non ha saputo rinunciare. In ruoli differenti dal Commissario Montalbano Luca Zingaretti, invece, non convince. Passa addirittura inosservato. L'attore è stato, infatti, il protagonista di una fiction «Il furto del tesoro di San Pietro», girato con grande dispendio economico, sceneggiato da due mostri sacri del settore Toscano e Marotta, ma ignorato completamente dal pubblico di Raiuno. Eppure anche in quell'occasione Zingaretti interpretava un commissario. Ma senza i connotati specifici che lo hanno fatto conoscere al pubblico televisivo. La notizia che Zingaretti potrebbe adesso interpretare un feuilleton come «Incompreso», per Canale 5, desta notevoli perplessità. Mentre, col trascorrere del tempo, una differenza di stile, di contenuti e di credibilità ha creato un perfetto connubio tra l'attore ed il personaggio, un feulleton avrà certamente un impatto deleterio sulla professionalità di Zingaretti. Un balzo negativo di qualità potrà influire anche sul futuro del famoso commissario che tornerà su Raidue dal prossimo autunno in altri quattro Tv movie. Il pubblico lo ha identificato in un personaggio non soltanto televisivo, ma addirittura letterario.

MARIDA CATERINI - Il Tempo, 13.06.2001


Perlasca, un eroe «normale»

A gennaio Luca Zingaretti darà volto all'uomo che a Budapest nel '44 si finse ambasciatore spagnolo per salvare oltre 5000 ebrei

E' soprannominato lo Schindler italiano, perché durante la seconda guerra mondiale salvò più di 5000 ebrei ungheresi fingendosi un ambasciatore spagnolo: si tratta di Giorgio Perlasca la cui storia è diventata una fiction con il volto di Luca Zingaretti, meglio noto come commissario Montalbano. Accanto a lui ci saranno anche Amanda Sandrelli e Giuliana Lojodice. «È la storia di un eroe che è anche una persona assolutamente normale» ci spiega Carlo Degli Esposti, il produttore di questo Giorgio Perlasca - La storia di un uomo giusto le cui riprese sono terminate a fine aprile e che verrà trasmesso da Raiuno in due puntate a gennaio, in concomitanza con la giornata della memoria. Si tratta di una mega coproduzione da 13 miliardi, girata a Budapest, che vede coinvolte Italia, Francia, Germania, Svezia e Ungheria, e che punta chiaramente al grande mercato internazionale. «L'idea di produrre una fiction su questa storia è nata per caso 12 anni fa - racconta Degli Esposti -. Mi trovavo in Israele per produrre una serie di documentari con Alberto Moravia. Quando alla radio sentimmo uno strano appello: si cercava qualcuno che conoscesse la storia di un certo Giorgio Perlasca, italiano. Mi incuriosii e mi informai: lo stato di Israele voleva conferire la massima onorificenza, un albero nel Parco dei Giusti di Gerusalemme, a un italiano che aveva salvato 5000 ebrei a Budapest». Così la ricerca sulle tracce di Perlasca proseguì insieme al giornalista Enrico Deaglio. «Arrivammo sino a Padova - prosegue Degli Esposti - dove incontrammo un modesto e tranquillo signore di 75 anni, con una bella famiglia, che ci raccontò una storia eccezionale. Nacque così il libro di Deaglio La banalità del bene e uno speciale di Mixer. E poi arrivò anche un'onorificenza dall'allora presidente Cossiga». La storia che vedremo su Raiuno non ha niente da invidiare a Schindler's list di Spielberg. «Peccato perché la storia di Perlasca l'abbiamo scoperta prima del film di Spielberg - aggiunge -, ma a Hollywood hanno più denaro e ci hanno battuti sul tempo». Quella italiana è però anche una vicenda molto delicata. Perché Perlasca era un fascista convinto che aveva addirittura combattuto a fianco dei franchisti nella guerra di Spagna, esperienza che però lo deluse non poco. Alla fine del '42 Perlasca si stabilì a Budapest dove lavorava come impiegato per conto di un'azienda italiana che commerciava in carni. «A Budapest Perlasca faceva la bella vita, era ricco e affascinante ma quando il partito emanò le leggi razziali lui non vi aderì e fu destituito - racconta il produttore -. Addirittura dopo l'occupazione tedesca dell'Ungheria nel '44 venne ricercato dai nazisti. È lì si mostrò l'abilità del personaggio che, grazie alla sua partecipazione alla guerra di Spagna, riuscì ad ottenere la qualifica di dipendente dell'ambasciata spagnola». Da lì l'italiano iniziò a radunare gli ebrei ungheresi in edifici di proprietà delle ambasciate per proteggerli. Il colpo di scena avvenne quando l'ambasciatore spagnolo fuggì da Budapest: Perlasca prese il suo posto e, bluffando con le autorità ungheresi e coi nazisti, riuscì a fornire assistenza e documenti falsi agli ebrei, contribuendo a evitare la soluzione finale del ghetto di Budapest fino all'arrivo dei Russi. Insomma, una vita da film per un uomo che subito dopo la guerra tornò al più completo anonimato. «E qui sta la sua grandezza: nel coraggio di una persona comune - continua Degli Esposti -. Certo la storia di un eroe dal passato di fascista era difficile da raccontare nell'Italia del dopoguerra. Ma ora i tempi sono maturi. L'importante è ricostruire la verità con onestà». Ed anche con mezzi spettacolari, dato che sono state usate ben 15.000 comparse ed è stata ricostruita un'intera città. «Ed è stato fondamentale un grande attore come Zingaretti» afferma orgoglioso Degli Esposti che lo ha lanciato nel Commissario Montalbano: «Ma non è vero che Zingaretti vuole liberarsi di Montalbano. Per lui è come Cervi con Maigret. Se l'attore è bravo, può solo averne vantaggi». Il produttore ci conferma che verranno girate altre quattro fiction su Montalbano: "L'odore della notte", basato sul romanzo che Camilleri pubblicherà tra un mese, e altre tre puntate basate su altrettanti racconti. «Se ho in mente di portare sul piccolo schermo altri grandi eroi? - conclude -. Mi piacerebbe, ma purtroppo in Italia non ce ne sono molti, almeno che io sappia. Per ora produrrò una fiction poliziesca, Sarò il tuo giudice, e un film-documentario di Laura Betti su Pasolini che dovrei portare al Festival di Venezia».

Angela Calvini - Avvenire, 11.06.2001


RECORD SU RAIDUE

Oltre 6 milioni di fan per Montalbano

Ancora un successo per "Il commissario Montalbano": alla terza replica, su RaiDue, la serie con Luca Zingaretti tratta da Camilleri, conquista 6 milioni 112mila spettatori, (25.25 per cento di share), battendo il film tv "15 anni incinta" di RaiUno che ha raccolto 5 milioni 452 mila spettatori (21.67 per cento di share).

La Republica, 08.06.2001


Niente sesso, è Raiuno!

L'AUDITEL AL MICROSCOPIO

Non si può non tornare a parlare del «lunedì nero» di Raiuno: lo scorso 28 maggio il film in prima visione tv Sesso e potere con Robert De Niro e Dustin Hoffman è stato visto da 3.243.000 telespettatori (12,37%), praticamente uno degli ascolti peggiori per un film del lunedì da quando c'è l'Auditel (fine '86). Non c'è dubbio che a condizionare il pubblico abbia contribuito in maniera pesante il titolo, oltre all'argomento (scandalo a sfondo sessuale per il presidente Usa). E' stato un clamoroso autogol per Raiuno abdicare a una serata da troppo tempo dedicata alle famiglie con pellicole fruibili da tutti sul divano del salotto, una prova in più che conferma l'estrema tendenza alle «abitudini televisive» dei telespettatori italiani. La «punizione» è stata davvero dura perchè Sesso e potere è arrivato alla pari con Viva Napoli di Rete4 (3.241.000 ma con uno share più alto, pari al 13%) e dopo tutte le altre reti: 3.911.000 per Raidue (E.R. - Medici in prima linea), 4.220.000 per Raitre (Novecento con Baudo), 5.456.000 per Canale 5 (film Il mondo perduto - Jurassic Park), 3.473.000 per Italia 1 (film Selvaggi di Carlo Vanzina). Grande successo invece su Raidue per i film tv del «Commissario Montalbano», interpretato in modo sempre convincente da Luca Zingaretti (dai racconti di Camilleri). Dopo gli episodi in prima visione la rete ha deciso di trasmettere le repliche, che stanno andando oltre le previsioni: mercoledì scorso, 30 maggio, l'episodio intitolato Il cane di terracotta con una media di 5.104.000 (share del 22,17%) ha quasi vinto la serata (film tv di Raiuno: 22,95%) e ha battuto la prima puntata della nuova serie di Sei forte maestro su Canale 5 (4.505.000, 20,31%, con Emilio Solfrizzi e Gaia De Laurentiis). Il commissario siciliano è naturalmente più visto nel Sud e nelle Isole (quasi 30%, Centro 26,5, Nord 20,4%), e piace maggiormente alle donne (26,5%, uomini 22,6%).

Mario Bucci - GAZZETTA DI PARMA , 05.06.2001


Il regista Sironi oggi al galà del Bancarella

Appuntamento coi «big» del premio Bancarella, oggi alle 17 a Città Studi. L’ultima variazione al programma riguarda lo «sponsor» di Andrea Camilleri: a parlare del suo libro non sarà Nico Orengo, bensì il regista Alberto Sironi, che ha firmato le fiction di Raidue dedicate al commissario Montalbano, personaggio-principe di Camilleri. Alcuni spezzoni dei film saranno proiettati in sala. Il resto del programma è confermato. A presentare gli scrittori sarà Jas Gawronski. Sul palco Laura Laurenzi (Amori e furori), Corrado Augias (I segreti di New York) e Sveva Casati Modignani (Vaniglia e cioccolato). «Tra due guerre», di Mario Rigoni Stern, sarà presentato da Raul Rossetti, e «Baudolino», di Umberto Eco, dal giornalista Roberto Cotroneo. Il galà biellese del «Bancarella» è organizzato come ogni anno dalla libreria Giovannacci e dalla Fondazione Cassa di risparmio. Oggi verranno premiati gli studenti delle superiori che hanno scritto le migliori recensioni ai sei romanzi finalisti.

La stampa , 01.06.2001






Last modified Wednesday, July, 13, 2011