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Tocco d’artista


In onda mercoledì 16 maggio alle ore 20.50 su Raidue

Regia Alberto Sironi
Con Luca Zingaretti, Katharina Bohm
Sceneggiatura Andrea Camilleri, Francesco Bruni


È l’alba quando Montalbano viene avvertito della morte dell’orefice, Larussa. Probabilmente, l’uomo si è suicidato trasformando la sedia a rotelle sulla quale era costretto da anni, in una rudimentale ma efficace sedia elettrica, ma Montalbano non ne è convinto e ottiene dal giudice qualche giorno per approfondire le indagini. Perquisendo i piani superiori della villetta di Larussa, Montalbano trova delle vecchie foto strappate che ritraggono l’orefice quando ancora non era ancora invalido, una pistola e un testamento con il quale Larussa lascia tutti i suoi beni al fratello Giacomo. La perizia calligrafica sul testamento rivela che la scrittura dell’orefice è stata contraffatta, gettando delle ombre su Giacomo, la cui posizione è aggravata da un testimone che ha notato la sua auto in prossimità della villa di Larussa la notte della morte di questi. Giacomo, che solo di recente aveva ripreso i rapporti con il fratello, si dichiara innocente, ma viene arrestato. Nuove testimonianze sembrano inchiodare Giacomo che si difende asserendo di non aver avuto bisogno di contraffare il testamento del fratello perché, secondo le volontà del padre, alla morte di Alberto, tutti i beni che questi aveva ereditato dal padre sarebbero comunque passati a lui. Montalbano si reca a Ragòna a interrogare l’anziano notaio dei Larussa che gli conferma quanto detto da Giacomo riguardo al testamento e gli racconta la verità sull’incidente che rese paralitico Alberto. Quando i due fratelli erano più giovani, durante una lite scoppiata a causa della bella Emma Morpurgo, amata da entrambi, Alberto era caduto da una scala e aveva incolpato Giacomo di averlo spinto. Il padre aveva creduto che Giacomo avesse volontariamente fatto del male al fratello e aveva deciso di punirlo lasciando tutti i suoi beni ad Alberto. Emma aveva lasciato Ragòna e il notaio non ne aveva più saputo nulla. Montalbano inizia a dubitare della propria ricostruzione dei fatti. Parlando con Augello, che si occupa dell’omicidio di un usuraio, il commissario scopre che fra le vittime di questi c’è anche Emma Morpurgo. Dal confronto serrato fra i dati raccolti sui due casi Montalbano inizia a intravedere un’inaspettata e tragica verità...

Cast Salvo Montalbano LUCA ZINGARETTI Livia Burlando KATHARINA BOHM Augello CESARE BOCCI Galluzzo DAVIDE LO VERDE Fazio PEPPINO MAZZOTTA Catarella ANGELO RUSSO Jacomuzzi GIOVANNI GUARDIANO Nicolò Zito ROBERTO NOBILE Dott. Pasquano MARCELLO PERRACCHIO Giacomo Larussa LUIGI BURRUANO Emma Morpurgo ILEANA RIGANO Anna Tropeano BIANCA MARIA D'AMATO Giudice Lo Bianco PIPPO MONTALBANO Agente Boscarino GIOVANNI SPECIALE Notaio Antuofermo ANTONINO BELLOMO Avvocato Palillo GIUSEPPE SANTOSTEFANO Scheda Tecnica Regia ALBERTO SIRONI Sceneggiatura FRANCESCO BRUNI ANDREA CAMILLERI Gita a Tindari dal romanzo omonimo di ANDREA CAMILLERI edito da SELLERIO EDITORE - PALERMO Tocco d'artista tratto dai racconti di ANDREA CAMILLERI "Un mese con Montalbano" edito da MONDADORI Direttore della fotografia STEFANO RICCIOTTI Musiche composte, orchestrate, dirette FRANCO PIERSANTI Scenografia LUCIANO RICCERI Costumi PAOLA BONUCCI Suono UMBERTO MONTESANTI Montaggio STEFANO CHIERCHIE' Organizzatore generale FEDERICO STARACE Direttore di produzione MONICA GRADELLA Una produzione RAI Fiction Prodotto da CARLO DEGLI ESPOSTI per PALOMAR Produttori RAI CECILIA COPE ERICA PELLEGRINI Distribuzione Internazionale RAI TRADE Maria Antonietta Vullo ANTONIA AMBRA Angela Bonocore GIOVANNA CENTAMORE

Cast Salvo Montalbano LUCA ZINGARETTI Livia Burlando KATHARINA BOHM Augello CESARE BOCCI Galluzzo DAVIDE LO VERDE Fazio PEPPINO MAZZOTTA Catarella ANGELO RUSSO Jacomuzzi GIOVANNI GUARDIANO Nicolò Zito ROBERTO NOBILE Dott. Pasquano MARCELLO PERRACCHIO Ingrid ISABELL SOLLMANN Beatrice Di Leo CARMELA GENTILE Avvocato Guttadauro COSTANTINO CARROZZA Questore Bonetti Alderighi FERDINANDO GRECO Isgrò GIOVANNI MOSCHELLA DARIO VECA Griffo Davide TONY PALAZZO Calogero GIUSEPPE MASCELLINO e con la partecipazione di Don Balduccio Sinagra CICCIO SINERI Concetta Lo Mascolo MARCELLA OLIVIERI Assunta Sig.ra Baeri SEBASTIANA FICHERA Lattes (Capo Gabinetto) CORRADO INVERNIZZI Scheda Tecnica Regia ALBERTO SIRONI Sceneggiatura FRANCESCO BRUNI ANDREA CAMILLERI Gita a Tindari dal romanzo omonimo di ANDREA CAMILLERI edito da SELLERIO EDITORE - PALERMO Tocco d'artista tratto dai racconti di ANDREA CAMILLERI "Un mese con Montalbano" edito da MONDADORI Direttore della fotografia STEFANO RICCIOTTI Musiche composte, orchestrate, dirette FRANCO PIERSANTI Scenografia LUCIANO RICCERI Costumi PAOLA BONUCCI Suono UMBERTO MONTESANTI Montaggio STEFANO CHIERCHIE' Organizzatore generale FEDERICO STARACE Direttore di produzione MONICA GRADELLA Una produzione RAI Fiction Prodotto da CARLO DEGLI ESPOSTI per PALOMAR Produttori RAI CECILIA COPE ERICA PELLEGRINI Distribuzione Internazionale RAI TRADE

'Il regno di Federico II ha conformato il carattere nostro, ci ha fatti siciliani nell'orgoglio e italiani nell'aspirazione'. Parole pesanti, soprattutto se chi le dice, e scrive, è un comico che non ride: Pino Caruso la sua Sicilia se l'è sempre portata dentro, in pancia 'nella testa - come dice lui - ma non l'ho ricostruita, anche se non riesco a dimenticarla'. Un peso che come un macigno restava sullo stomaco ogni volta che si superava lo Stretto. L'ha lasciata da giovane, Caruso, quest'isola; ma non da piccolissimo, i colori e gli odori, prima di via Materassai e poi dello Stabile di Catania, se li è cuciti addosso come una doppia, tripla pelle di quelle che ha tirarla via, fa male. Oggi questa sua Sicilia l'ha tirata fuori dalla saccoccia per metterla nero su bianco, in un volume che esce domani nelle librerie siciliane per la Pafpo Editore (pagine 174, lire 28.000). Allora Caruso, siamo al terzo volume; prima gli aforismi e i racconti de 'L'uomo qualunque', poi il noir visto con gli occhi di un bambino de 'I delitti di via della Loggia'.Ma questo 'La Sicilia vista da me' a che serve? 'Ho sentito l'esigenza di scrivere cose che i giornali nazionali non dicono sulla Sicilia: era omertosa e silenziosa, è vero, ma in quattro anni è cambiata, e tanto. Il mio amico, l'attore Massimo Ghini l'ha notato, perché i palermitani no?'. E lei che risposta si è dato? 'Il marito non si accorge se la moglie gli cambia sotto gli occhi. Voglio dire, la realtà di tutti i giorni, e parlo di quella quotidiana fatta di strade, vicoli e chiese, è soggetta a mutamenti minimi, impalpabili, che non si notano se non si sta attenti. Magari se ne accorgeranno tutti tra qualche anno. Faccio un esempio, Palermo è la città dove viene più rispettata la segnaletica. Ride? No, non è che siamo diventati tutti santi, ma qualcosa è cambiato'. Quattro anni per diventare una città europea. Sono parole che dice anche qualcun altro... 'Ma è vero, e non perché sono stato candidato per la Rete. Prendiamo la cultura: quello che è avvenuto a Palermo negli ultimi tre anni, non si è avuto nel resto d'Italia. Mi citi un'altra città dove in estate ci sono tante manifestazioni'. Il suo libro è idealmente diviso in due parti, la Sicilia vista dagli altri e aborrita da Caruso, condita di mafia, Beati Paoli, Stato assente e Stato connivente; e quella che invece Caruso si è portata appresso, insieme alle panelle. 'E ai cannoli. Soltanto che io mi faccio preparare la scorza e la ricotta a parte, e quando arrivo a Roma li riempio, così non si "ammollano". Comunque è vero, il libro è diviso in due, come il sesso, metà è serio e metà no'. Andiamo alla seconda parte, quella delle 'pupacene', della giuggiulena, che odora di zafferano e cannella. Ci sono dentro anche tanti Pedru Fudduni, in questa Sicilia del ricordo, e tra tutti, ecco Franco Franchi. 'La gente attribuiva la "carica" di Pedru Fudduni a tutti quei personaggi che nella vita facevano qualcosa di strano, anche Franco Franchi era tra loro, e non lo sapeva. Pedru è stato il jolly, la "matta" delle carte. Con Franco Franchi ho lavorato una sola volta, sul palcoscenico del Teatro di Verdura: ci siamo alternati a dir battute per due ore, poi ha iniziato a piovere. E la gente restava lì, non se ne voleva andare, ci incitava ad andare avanti'. Libri a parte, lei è un attore. Progetti, programmi, idee, sogni? 'Mi sono ritagliato un ruolo interessante all'interno del nuovo film di Rocco Mortellitti, "La strategia della maschera". È un titolo ancora provvisorio per un lungometraggio che stiamo girando in questi giorni a Roma, partendo da un'idea di Andrea Camilleri . Si svolge tra la capitale e Kamarina, in provincia di Ragusa, dove la troupe arriverà ai primi di gennaio: è la storia di un vecchio e ricco signore, che interpreta lo stesso Camilleri, che si occupa d'arte e ritrova, durante uno scavo, alcune maschere greche. Si rende presto conto che dovevano far parte di un insieme più grosso, che qualcuno ha profanato. Il vero protagonista del film è il nipote dell'archeologo (lo stesso regista) che si improvvisa detective e con l'aiuto di un avvocato romano, che poi sarei io, e di uno zio astronauta costretto su una sedia a rotelle (Pino Micol) ricostruisce la storia. C'è anche Simona Marchini nel ruolo molto bello di un'assistente sociale'. E i sogni? 'Quelli me li tengo dentro, con i cannoli...'.

Simonetta Trovato Giornale di Sicilia, 11.02.1997






Last modified Wednesday, July, 13, 2011