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Rassegna stampa - Gennaio 2003

“Montalbano” a rischio: con la Rai esiste soltanto un accordo verbale

La situazione della fiction peggiora di ora in ora. Continua a mancare un direttore della struttura Rai (dallo scorso luglio), il piano editoriale è conosciuto solo a chi dice di averlo studiato e quindi scritto, le associazioni di categoria invece di restare compatte si sfaldano (per motivi di sopravvivenza chi riesce ad agguantare un lavoro non scende più in piazza). E Francesco Scardamaglia, presidente degli sceneggiatori televisivi, ammette «di aver perso di vista» Sergio Silva, presidente dei produttori. A conti fatti, il rischio che corre la fiction coinvolge il lavoro di circa duecentomila persone tra produttori, autori, attori, artigiani e tecnici. Il caso eclatante? Montalbano, serie campione di ascolti sia in prima visione sia in replica, è ancora senza contratto di attivazione. Ma la reazione di Carlo Degli Esposti, produttore dei raffinati film tv tratti dai gialli di Andrea Camilleri, è ottimista. «Abbiamo superato gli esami orali, ora dobbiamo passare gli scritti», dice alludendo all’accordo verbale già esistente con la Rai, «adesso l’azienda deve solo mettere nero su bianco». Degli Esposti, però, l’uomo che ha lanciato la coppia Montalbano-Zingaretti, non ha ancora sotto contratto l’attore che lui stesso ha reso famoso. Il fatto è che un altro produttore, Pietro Valsecchi, settimane fa ha annunciato che proprio Zingaretti sarà il protagonista di una fiction biografica su Giovanni Paolo II. Quindi l’altro ostacolo consiste in una questione di tempi, di accordi di date a tre personaggi: Degli Esposti, Zingaretti e Valsecchi. Ma Montalbano non può aspettare: qualunque seguito va servito a stretto giro di boa altrimenti diventa un piatto freddo e il pubblico perde l’appetito (basti pensare ai cali pur se lievissimi dell’ultimo Maresciallo Rocca, o di Commesse). Degli Esposti però ha fiducia sia in Zingaretti sia nei dirigenti Rai: Montalbano ha troppo peso per essere tagliato fuori da quell’ormai celebre quanto misterioso piano editoriale. I film tv diretti dall’abilissimo Alberto Sironi hanno infatti cominciato a far breccia nel cuore del pubblico su Raidue, sbancato l’Auditel su Raiuno e vinto anche con l’ultima ondata di repliche. Insieme con le altre serie realizzate durante le scorse stagioni hanno salvato la vita a una Rai che ha sbagliato spesso e volentieri (tranne le debite eccezioni, come Fiorello, Dalla e Ferilli, il Morandi di C’era un ragazzo) puntanto sul varietà che è invece il genere vincente di Mediaset. E, se valesse ancora la regola della concorrenza, la logica vorrebbe che la tv pubblica scendesse in campo con la fiction (finora suo punto di forza) contro gli spettacoli d’intrattenimento che fino dalla nascita della tv commerciale costituiscono le armi forti di Mediaset. E invece la fiction Rai è in crisi e da troppo tempo. I mesi passano ma non accade assolutamente alcunchè tanto che si continuano a replicare i successi invece di realizzare nuovi prodotti. Ma è vero che alcuni progetti hanno ricevuto l’attivazione. Secondo quali criteri? Senza un direttore e un conseguente piano editoriale quale linea segue Raifiction? Durante la scorsa gestione esisteva la fiction della "memoria" (da Perlasca a Maria Josè), della "commedia" (da Rocca a Commesse), della lunga serialità (Il medico in famiglia, Incantesimo), dei film tv "evento". E ora? Certo, i dirigenti della struttura proseguono i lavori, ma quali sono i progetti e perchè? Per esempio Raifiction mentre vaglia il caso Montalbano, esamina anche un progetto intitolato La contessa di Castiglione, con protagonista Francesca Dellera. L’attrice, reduce dal fiasco di Nanà su Canale 5, debutterebbe così finalmente su Raiuno...

MICAELA URBANO - Il messaggero 26.01.2003

Fiction tv? Meglio la letteratura

«Montalbano sono». Non è più una dichiarazione anagrafica ma uno slogan che fa la pubblicità a se stesso. Uno slogan che è la rappresentazione visiva di un personaggio riconoscibile: perciò fa scattare un moto di simpatia. Non solo, ma se lo slogan viene ripetuto da milioni di persone genera un complice sentimento di appartenenza culturale. Insomma, se per settimane o mesi sappiamo che tutti abbiamo visto Montalbano, la solitudine personale viene sconfitta (anche se la televisione fabbrica solo illusioni, anzi sogni ad occhi aperti). La cosiddetta fiction e le interminabili telenovela a puntate giornaliere si basano sulla loro capacità di isolarci dal mondo, di «divertirci» nel senso di distoglierci dalla realtà. Ci divertiamo anche quando ci annoiamo, in quanto l'eventuale noia di una «soap opera», o di un personaggio fisso, viene eliminata dalla dolce abitudine passiva a quella storia e a quel personaggio. Succede proprio come con la droga. Che cosa distingue una fiction dalla narrativa scritta? C'è una distinzione esterna e una interna. La distinzione esterna è data dalla maniera quasi casuale di guardare un racconto televisivo. La distinzione interna è data dalla pura e semplice visività del racconto. C'è una enorme differenza tra leggere e guardare. La lettura esige un atto di volontà della mente, che è consapevole di attivarsi in vista di uno scopo conoscitivo, e non solo distrattivo. Inoltre le parole scritte fanno appello alla intelligenza e alla cultura personale, mentre le immagini televisive sono indifferenziate. Per esempio, la faccia del Montalbano televisivo è quella che vedono tutti, invece la faccia del Montalbano romanzesco (quello di Camilleri) è quella che io mi rappresento nella mente, secondo i miei parametri psicologici e culturali. Per questo la narrazione di una fiction sarà sempre di un livello più basso della narrazione di una storia scritta: il successo della fiction è spiegabile anche con la crisi del pensiero pensante.

Giuseppe Bonura - Il Giorno, 18.1.2003


«L'odore della notte» con Luca Zingaretti

Film «Il commissario Montalbano» su Raiuno alle 20.55

«Il commissario Montalbano» in «L'odore della notte». Il ragionier Emanuele Gargano (Leandro Amato), finanziere truffaldino, scompare con i risparmi dei vecchietti e dei «picciotti» della zona di Montelusa. Le indagini di Augello (Cesare Bocci) sembrano arenarsi quando Montalbano (Luca Zingaretti) interroga Mariastella Cosentino (Daniela Marazita), segretaria di Gargano, e scopre la verità. Esce proprio oggi il cd della colonna sonora della quarta e quinta serie televisiva del «Commissario Montalbano», dirette da Alberto Sironi e tratte dai libri dello scrittore Andrea Camilleri. Il soundtrack originale dell'opera, i cui editori musicali sono R.T.I. e Rai Trade, è stato scritto e orchestrato dal maestro Franco Piersanti che per l'occasione ha diretto la Check National Simphony Orchestra di Praga. Diciannove le tracce presenti nel disco, per quasi ben 78 minuti di musica.

Il Giorno, 18.1.2003





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