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Rassegna stampa - Maggio 2003



Una stagione senza gioielli

Niente "Montalbano" né "Medico in famiglia" nei palinsesti: causa ritardi e indecisioni di Viale Mazzini. Ma c´è D´Eusanio in prima serata Delle due serie di maggior successo se ne riparlerà, se va bene, fra un paio d´anni

Una stagione Rai senza Medico in famiglia e Commissario Montalbano, ma con Alda D´Eusanio promossa su RaiUno in prima serata, l´arrivo di Paolo Bonolis e il ritorno di un vecchio format come Scommettiamo che?. Viale Mazzini si perde per strada due campioni di ascolto e nel nuovo palinsesto rimescola le carte. Il Consiglio di amministrazione della Rai ha approvato all´unanimità il progetto del bilancio 2002 che sarà sottoposto all´assemblea degli azionisti. Il bilancio si chiude con un utile di circa 5 milioni di euro che sarà destinato a riserva, cioè da utilizzare per gli investimenti futuri. Il Consiglio ha inoltre approvato, sempre all´unanimità, il piano industriale relativo al triennio 2003-2005. Il Cda ha poi esaminato i piani di produzione e trasmissione del 2003, insieme al palinsesto del prossimo autunno-inverno. Tra ritorni e assenze vistose, le proposte sono state approvate all´unanimità ma il presidente della Rai, Lucia Annunziata, ha voluto mettere a verbale le sue perplessità sui reality show. Un genere da tenere sotto controllo, per cui il presidente chiede maggiore attenzione, anche dopo gli incidenti di percorso di Alda D´Eusanio su RaiDue (multata a febbraio con 26 mila euro per violazione del codice tv-minori). Ma proprio la D´Eusanio, trionfa la contraddizione, è stata promossa in prima serata su RaiUno: condurrà un nuovo reality show in onda il mercoledì. La Rai paga mesi di caos organizzativo, della mancanza di un direttore della fiction durata troppo a lungo: i produttori di fiction si sono lamentati per un anno, hanno organizzato assemblee e minacciato scioperi. Di fatto il settore si è fermato: montagne di progetti si sono arenati, per la mancanza di una firma decisiva. Il commissario Montalbano e Un medico in famiglia non saranno pronti per la prossima stagione. Se ne parlerà, se tutto va bene, per il 2005. E se anche si punta su titoli importanti e popolari, tra cui la quarta serie del Maresciallo Rocca con Gigi Proietti, la perdita non è di poco conto. La fiction - è noto - ha tempi piuttosto lunghi tra scrittura, riprese, edizione, e il pubblico, si sa, vorrebbe vedere subito le nuove serie. D´altro canto la Rai tutta, fiction compresa, deve fare i conti con una riduzione dei budget, con costi inferiori del 15%. Il caso Montalbano è emblematico: da due anni il produttore Carlo Degli Esposti, dopo gli ascolti trionfali, aspetta una risposta dalla Rai. Anche per conoscere le sorti del Medico, che domenica ha chiuso con il 40% di share, bisognerà aspettare: «Le riprese non sono ipotizzabili prima dell´inizio del 2004 e se anche si riesce ad andare in onda in autunno, di fatto si salterà una stagione», spiega Carlo Bixio della Publispei. Per ora con la Rai ci sono due miniserie in cantiere, tra cui due puntate ancora con Banfi, Raccontami una storia sul tema delle adozioni. Gli attori vogliono fare anche altre cose e se i contratti non sono avviati è giusto che prendano altri impegni. E´ un momento delicato anche se il nuovo direttore di Rai Fiction Agostino Saccà mi sembra pieno di buone intenzioni». E la direzione di Rai fiction si affretta a comunicare che la Rai non perderà i suoi gioielli. «Si sta già scrivendo la nuova sceneggiatura di Un medico in famiglia e c´è un accordo per trasporre in fiction i romanzi storici di Camilleri prima delle nuove avventure di Montalbano. Per questa serie c´era un accordo già chiuso, anche se non ancora formalizzato in consiglio; il direttore generale Cattaneo sarebbe favorevole alla formalizzazione della chiusura del contratto». Meglio tardi che mai.

Silvia Fumarola - La Repubblica, 28.5.2003



Degli Esposti: trattative in corso

Montalbano stop questione di soldi e anche di politica Un fenomeno. Questo film è unico ma bisogna mantenere alto il livello di qualità

Chissà come l´avrebbe risolto il commissario Montalbano, il caso di una fiction di successo (calcolo approssimativo: 200 milioni di spettatori per 26 repliche), messa in soffitta. Montalbano piace a tutti, anche al presidente della Repubblica Ciampi (l´11 febbraio Luca Zingaretti è stato nominato Cavaliere al merito della Repubblica e Andrea Camilleri Grande ufficiale), fa ascolti record, ma è fermo. «Da una settimana si è riaperta la trattativa col direttore generale della Rai Cattaneo» sospira il produttore Carlo Degli Esposti «tengo il punto: Montalbano è indubbiamente un fenomeno unico, anche l´iter contrattuale è unico. Ho programmato per il 2005 due film, e sono fiducioso. La contesa è sui costi, bisogna mantenere il livello della qualità alto». Problemi di budget a parte, Camilleri è stato travolto dalle polemiche politiche: a Ragusa, Gianfranco Miccichè (Forza Italia) ha accusato lo scrittore di «essere un grandissimo nemico del Polo e un assassino del centro-destra». Pensare che i compagni di partito di Miccichè avevano inserito come pubblicità turistica i luoghi di Montalbano e l´immagine del commissario. E alle elezioni a Ragusa ha vinto l´Ulivo. «Ma non penso - dice Degli Esposti - che Montalbano venga bloccato per motivi politici, sarebbe troppo». A Scicli, in segno di solidarietà, hanno raccolto 14mila firme da inviare a Camilleri per ringraziarlo e tutto il paese ha chiesto al sindaco di mantenere al pianterreno del municipio la sede del "commissariato di Montalbano".

s.f.



«Non toccateci Montalbano»

Falla scrive al presidente Rai

Duecento milioni di telespettatori, in ventisei repliche. Sono i numeri che ha totalizzato "Il commissario Montalbano" in questi anni, commissario che la Rai vuole mandare in pensione. Sull'argomento interviene il sindaco di Scicli, Bartolomeo Falla, con una lettera al direttore generale della televisione pubblica, Cattaneo. In questi giorni sono in corso delle trattative tra il produttore della fortunata serie televisiva, Carlo Degli Esposti e la direzione generale della Rai, per trovare un accordo che consenta alla produzione di ripartire a girare la nuova serie ispirata ai libri di Andrea Camilleri. Alla base dei dissidi tra la produzione e la Rai questioni di soldi ma anche polemiche politiche. E' di due settimane fa l'attacco che Gianfranco Miccichè ha sferrato a Ragusa contro Camilleri, accusato di essere "uno scrittore prezzolato dalla sinistra" e a Scicli è partita una raccolta di firme di solidarietà all'indirizzo dello scrittore di Porto Empedocle, che sta ampiamente superando le previsioni. Il comitato spontaneo pensava di fermarsi a quota diecimila, ma le adesioni sono state al di sopra delle aspettative ed anche estimatori Camilleri di altri comuni chiedono di poter firmare. Il sindaco Falla si è sentito a questo punto in dovere di scrivere al direttore generale della Rai, Cattaneo, e per conoscenza al presidente Lucia Annunziata. «Da cinque anni a questa parte gli sciclitani (e gli italiani con noi) ci siamo identificati nel commissario Salvo Montalbano - scrive Bartolomeo Falla -. Ci piacciono la sua umanità, professionalità, libertà, onestà. Ci piacerebbe nuotare, mangiare del pesce, passeggiare con lui sulla spiaggia. E ci piace come ci ha rappresentato in televisione: grazie a lui la nostra città e la nostra provincia sono finalmente ben conosciute ed apprezzate in tutta Italia: per il barocco, i muri a secco, i carrubi, le masserie, il mare, la luce, la pulizia, la civiltà; e per il Pisciotto, San Bartolomeo, Donnalucata, il nostro Municipio. Finalmente si è visto che la Sicilia non è solo "mafia e coppole". I turisti arrivano quindi per vedere "i luoghi di Montalbano" e di Camilleri. Dobbiamo pertanto ringraziare Camilleri e Montalbano. Per questo vi chiediamo di programmare una nuova serie della fiction televisiva, certi che il commissario Montalbano incarna gli ideali degli italiani onesti, come riconosciuto dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, in occasione del conferimento, lo scorso 11 febbraio, dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica a Luca Zingaretti e di Grande Ufficiale ad Andrea Camilleri». Chiaramente sarà la Rai a decidere se Salvo Montalbano dovrà andare in pensione.

G. S. - La Sicilia ,30.5.2003





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