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Rassegna stampa - Marzo 2003



Uno spot alla fornace

Una grossa casa automobilistica inglese sceglie Sampieri e la Fornace Penna di contrada Pisciotto per girare lo spot che lancerà un nuovo modello del prestigioso marchio automobilistico in tutto il mondo. La casa automobilistica, conosciuta per la sua produzione di auto molto lussuose, ha scelto la Sicilia e Sampieri come set dello spot che andrà in onda tra qualche mese nelle emittenti televisive di tutto il mondo per lanciare un nuovo modello che abbina elementi di sportività alla classe tipicamente anglosassone. A dare la notizia il sindaco della città, Bartolomeo Falla: "Si tratta di una occasione di promozione del nostro territorio. I luoghi, infatti, sono molto riconoscibili e identificati e questo rappresenterà una ulteriore promozione dell'immagine di questo tratto di costa in tutto il mondo". Insomma, il territorio di Scicli è destinato a diventare sempre più set cinematografico di fiction e ora anche di spot televisivi. Dopo il Commissario Montalbano, che ha ambientato nella stanza del sindaco della città la sede del commissariato in cui "gira" Luca Zingaretti, ora anche una casa automobilistica prestigiosa sceglie Scicli come location del proprio spot. E dire che proprio la Fornace Penna di contrada Pisciotto, oggi al centro di polemiche legate alla proposta di costruire un albergo all'interno dell'ex fabbrica di laterizi, nella serie del commissario Montalbano era diventata la "mànnara" di cui parla Andrea Camilleri nei suoi libri.

G. S. - La Sicilia , 4.3.2003



Montalbano, cittadino onorario

Il commissario Montabano diventa ragusano. Oltre ad essere un «vigatese» sarà presto anche un ragusano perchè il Comune di Ragusa ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria allo scrittore Andrea Camilleri, all'attore Luca Zingaretti, che interpreta per l'appunto il commissario Montalbano, al regista della serie televisiva Alberto Sironi, al produttore Carlo Degli Esposti e allo scenografo Luciano Ricceri. La cerimonia di conferimento della cittadinanza si terrà il prossimo sabato 12 aprile presso il teatro tenda di Ragusa. La decisione è stata assunta dal sindaco Domenico Arezzo che ritiene che «la promozione dell'immagine di Ragusa e del suo territorio in Italia e in diversi Paesi Europei avuta grazie alla fortunata serie televisiva del commissario Montalbano deve concretizzarsi in un tangibile motivo di riconoscenza della città a chi ha contribuito a portare sotto i «riflettori» l'inestimabile patrimonio del barocco di Ibla e della fascia costiera ragusana». E in effetti, come ha tra l'altro detto recentemente il presidente dell'Aapit, Girolamo Carpentieri, il commissario Montalbano ha fatto conoscere meglio i luoghi iblei. Non a caso il filmato «I luoghi del commissario Montalbano», che mette a confronto le scene del film con quelle reali di tutti i giorni, è divenuto uno degli strumenti di efficace e rapida promozione del territorio, proprio come accaduto a Stoccolma e a Copenaghen qualche settimana fa, in un'area europea dove il commissario Montalbano ha ottimi proseliti. Secondo i bene informati l'attore Luca Zingaretti non potrebbe accettare la cittadinanza onoraria in quanto si sarebbe espresso in tal senso rispetto all'identico invito lanciato dal Comune di Modica.

M. B. - La Sicilia , 8.3.2003



Modica: il 29 marzo sarà conferita la cittadinanza onoraria a Luca Zingaretti

Giusto riconoscimento al “Commissario Montalbano” per le sue grandi capacità interpretative e per aver rilanciato l’immagine del nostro territorio.

Luca Zingaretti grande interprete del Commissario Montalbano e dell’indimenticabile Perlasca, attore dotato di sensibilità e non indifferente capacità artistica, avrà conferita la cittadinanza onoraria di Modica nel corso di una cerimonia che si terrà nella sala consiliare di Palazzo san Domenico sabato 29 marzo p.v. alle ore 17.00. L’avvenimento riveste particolare importanza non solo per la grande e meritata notorietà dell’attore ma anche per aver rilanciato la conoscenza e l’immagine del nostro territorio. “Con il conferimento della cittadinanza onoraria a Luca Zingaretti -commenta il Sindaco- voglio manifestare la nostra gratitudine verso un artista che senza nulla chiedere al territorio ha svolto una eccezionale azione di rilancio di immagine non solo della nostra città ma dell’intero comprensorio modicano. Luca Zingaretti lo ha saputo fare interpretando da par suo l’essenza della nostra terra e di quanti ci vivono: gente ospitale, generosa e ricca di fantasia.”

Comune di Modica , 14.3.2003



Luca Zingaretti cittadino onorario

L'attore Luca Zingaretti, interprete del Commissario Montalbano nella fortunata serie televisiva che riferisce ai testi dello scrittore Andrea Camilleri, ma anche dell'indimenticabile Perlasca, avrà conferita la cittadinanza onoraria di Modica. La cerimonia è stata già fissata per sabato 29 marzo, alle ore 17, nella sala consiliare del civico palazzo San Domenico. L'avvenimento costituisce indubbiamente motivo per assumere una particolare importanza nella città della Contea, non solo per la grande e meritata notorietà dell'attore, dotato di grande sensibilità e di non indifferente capacità artistica, ma anche per aver rilanciato la conoscenza e l'immagine del territorio di Modica e di diversi limitrofi centri iblei. «Con il conferimento della cittadinanza onoraria a Luca Zingaretti -commenta il sindaco Piero Torchi - voglio manifestare la nostra gratitudine verso un artista che, senza nulla chiedere al territorio, ha svolto un'eccezionale ed efficace azione di rilancio d'immagine non solo della nostra città, ma dell'intero comprensorio modicano. Zingaretti lo ha saputo fare interpretando da par suo l'essenza della nostra terra e di quanti ci vivono: gente ospitale, generosa e ricca di fantasia». L'iniziativa è stata apprezzata proprio perchè il «commissario Montalbano» s'è rivelato un vero e proprio ambasciatore della terra iblea, in particolare poi le tre città accomunate nel «Barocco del Val di Noto» dell'Unesco, e cioè Modica, Scicli e Ragusa. Non va dimenticato, tra l'altro, che quei filmati riguardanti il noto personaggio di Camilleri, prodotti dalla Tv italiana, vengono esportati all'estero dove sin dalla prima edizione s'è registrato una strepitosa audience.

Gi. Bu. - La Sicilia , 15.3.2003



In Sicilia per visitare i luoghi di Montalbano

Tante grazie Montalbano! A parte le piacevoli serate che hanno incollato al teleschermo milioni d'italiani e gli ascolti che hanno tenuto a galla Mamma Rai, il commissario nato dalla fantasia di Andrea Camilleri pare eserciti uno straordinario potere di seduzione turistica. Numerosi stranieri (o straniere?) in religioso pellegrinaggio visitano i luoghi delle sue gesta, «i luoghi di Montalbano». Come un turista cinefilo in Irlanda non può non recarsi sulla spiaggia della «Figlia di Ryan». Anzi di più, di più. Gli svedesi vengono apposta. Paradossi di un mondo che vive di virtuale, di finzione, la creatura di Andrea Camilleri è entrata nel firmamento del «cult». E passa per un siciliano vero. E - se non bastano le spiagge e i vulcani, i parchi letterari e i monumenti ad incrementare il turismo - ecco arrivare in soccorso - perchè no? - il commissario. Tanto fu avversata «La Piovra» - e proprio in Sicilia - in quanto immagine negativa dell'isola, una Sicilia di mafia e morte, tanto è incensato Montalbano. Montalbano = buon investimento. E alla prima Borsa del turismo euromediterraneo in corso a Palermo, l'assessore regionale Francesco Cascio ha affermato che, a fronte delle richieste del mercato turistico scandinavo (la produzione viene venduta a tv straniere) per visitare i luoghi della fiction, intende chiedere alla Rai di prevedere una nuova serie non escludendo un finanziamento regionale. Investire su una fiction? Purché non si dimentichi la realtà.

La Sicilia , 22.3.2003



«A Porto Empedocle la fiction Rai»

Dai libri di Camilleri

Il commissario Montalbano meglio dei Templi della Concordia per propagandare la Sicilia nel mondo. Lo hanno capito anche nei palazzi della politica regionale. Dopo l'intervento dell'assessore al Turismo Francesco Cascio - pronto a chiedere alla Rai di proseguire nelle riprese della serie televisiva sul personaggio «figlio» di Andrea Camilleri, utilizzando nuovi set - non è tardata ad arrivare la posizione di un politico che a Vigata ha vissuto con la famiglia: l'assessore regionale alla cooperazione e pesca Michele Cimino. «Anche io chiederò alla televisione di stato di sfruttare altre ambientazioni per la realizzazione di nuove puntate, in primis la provincia di Agrigento e la vera Vigata, quella che oggi è Porto Empedocle». Una prospettiva sulla quale Andrea Camilleri ha recentemente affermato di essere perplesso perché la «Marinella» raccontata nelle storie di Montalbano non aveva il cemento di quella di oggi. «E' anche vero però - ha sottolineato l'assessore Michele Cimino - che le nuove storie raccontate dal mio concittadino non sono più ambientate in una città del passato, ma possono essere trasposte in una realtà moderna che potrebbe essere anche la Porto Empedocle di oggi. E' necessario propagandare il meglio della nostra terra, sfruttando uno dei simboli migliori e più apprezzati nel mondo». Sul Montalbano testimonial della Sicilia è solo di ieri l'intervento dell'altro assessore regionale, quello ai Beni Culturali Fabio Granata, il quale ha ricordato a tutti di essere stato il primo ad associare al nome del commissario quello della Sicilia che brilla nel mondo per fantasia, arte e onestà. Tre assessori regionali siciliani che pressano con vigore coloro i quali gestiscono la sala dei bottoni della Rai, motivando le loro intenzioni con un maxi finanziamento di quattromila euro, sfruttando i contributi di Agenda 2000. Soldi che anche a Porto Empedocle e in altri comuni della provincia di Agrigento avrebbero una voglia matta di vedere per sfruttare per valorizzare le proprie bellezze, grazie al commissario Montalbano.

Francesco Di Mare - La Sicilia , 24.3.2003



Se la Rai avrà il coraggio di farne una fiction

Che nottata d'inferno. “Frivusa, 'nfami, tutta un arramazzarsi, un addrummisciti e un arrisbigliati, un susiti e un curcati”. Con il povero Salvo Montalbano, il commissario, che come la donna della bellissima canzone siciliana si “vota e si rivota” tra le lenzuola senza trovare pace. Ha mangiato troppo e a tarda ora, come al solito, il poliziotto creato da Andrea Camilleri? La risposta è nelle prime pagine de Il giro di boa, l'ultima fatica letteraria dello scrittore siciliano. No, la colpa dell'insonnia non era di quei “purpi a strascinasali e delle sarde a beccafico” ingollate la sera avanti, ma delle notizie, lette con “governativa osservanza” dalla giornalista del Tg. Che parlava di Genova e del G8, dalle sale operative piene zeppe di gente che non ci doveva stare (deputati della maggioranza, ministri, sottosegretari), degli assalti ai cortei pacifici e dei black-bloc lasciati operare indisturbati, della morte di Carlo Giuliani, del blitz alla scuola Diaz, “una laida facenna”. “Un illegale atto di violenza alla scordatina, una specie di vendetta fatta a friddo e per di più fabbricando prove false”, malipensieri di Montalbano. Quanto basta e avanza per rovinare e indurre il comissario più popolare d'Italia (“Montalbano sono”) a meditare di dimettersi dalla Polizia. Il perché Montalbano lo spiega, con malinconica ruvidezza, alla sua Livia, l'eterna fidanzata. “Io - dice lo sbirro - non mi sento tradito. Sono stato tradito”. Montalbano - che oggi è un cinquantino - appartiene a quella generazione di poliziotti che nel '68 avevano diciotto anni, che hanno vissuto le epiche battaglie per la smilitarizzazione e il diritto ad organizzarsi sindacalmente. La generazione di “nuovi” poliziotti che via via ha sostituito i quadri della vecchia polizia scelbiana e che è cresciuta nella stagione, tragica ed entusiasmante, della lotta al terrorismo e alle mafie. Chi scrive di poliziotti e funzionari maturati in quegli anni ne ha conosciuti tanti, e tanti ne ha incontrati dopo i giorni neri del G8. Erano uomini delusi, arrabbiati, macerati dalla contraddizione di difendere, sempre e comunque, la divisa e il “corpo”, pur essendo pienamente consapevoli che Genova aveva aperto una frattura profonda tra la polizia e una parte consistente dell'opinione pubblica. Quanti discorsi, quante arrabbiature, quante amicizie purtroppo stroncate! “Siamo stati manovrati, come pupi nell'opera dei pupi...”, dice Montalbano grazie alla penna di Camilleri. Poliziotti-pupi che dovevano diventare lo strumento repressivo della destra al governo. “Un test” fortunatamente non riuscito per la reazione dell'opinione pubblica, dei partiti democratici, del sindacato e per la maturità dimostrata dal movimento no-global che dopo la morte di Giuliani è riuscito a non deviare dai binari della legalità. Le pagine sul “giro di boa” di Montalbano, sulle sue delusioni di poliziotto onesto dovrebbero circolare nelle scuole di polizia, ma soprattutto andrebbero lette, e ad alta voce, dai vertici. Il commissario di Montelusa è amato anche ai piani alti del Viminale e del Dipartimento, Camilleri e Luca Zingaretti sono stati spesso testimonial di campagne della Polizia, gli sono stati attribuiti riconscimenti e onori. Ed è un bene, ma ora che Montalbano non parla solo di “ladri di merendine”, va bene lo stesso? E' ancora gradito il commissario che dalla sua terrazza di Marinella riflette su Genova, ma anche su quanto tempo prima - quando il governo era di centrosinistra e ministro dell'interno era Gerardo Bianco - era accaduto a Napoli? Botte, mano pesante della polizia e poliziotti e funzionari accusati dalla magistratura di aver “sequestrato” i manifestanti e di averli interrogati senza tanti complimenti nella caserma Raniero. Anche su questo episodio Montalbano (uomo di sinistra) ha una sua lapidaria spiegazione: “Questa lurdia è dintra di noi”. Già: il male esploso a Genova covava da tempo dentro alcuni reparti delle forze di polizia e nessuno lo aveva visto. Neppure a sinistra. Pagine istruttive quelle del Giro di boa, suggeriscono un altro pensiero. Chissà se la Rai, la “nuova” (?) Rai, queste pagine le trasformerà mai in una fiction. Montalbano-Zingaretti, l'Auditel parla chiaro, sono garanzia di sicuro successo. E questa volta, oltre a sorridere per la parlata del commissario e ad emozionarsi per la sua sbirresca umanità, forse la finzione potrebbe aiutare gli italiani a riflettere su una delle pagine più nere della nostra storia recente.

Enrico Fierro - l'Unità , 25.3.2003



E il commissario Montalbano esclamò «Modicano sono!»

Cittadinanza onoraria

«Modicano sono!». E' questo lo slogan (che mutua il «Montalbano sono!) apparso sui manifesti che raffigurano l'attore Luca Zingaretti, noto interprete principale del «Commissario Montalbano» nella fortunata serie televisiva che riferisce ai testi dello scrittore Andrea Camilleri, ma anche dell'indimenticabile Perlasca. Accanto per magnificare il barocco non poteva mancare il duomo di San Giorgio. E' l'annuncio del conferimento della cittadinanza onoraria di Modica al popolare personaggio. La cerimonia è stata fissata per sabato 29 marzo, alle ore 17, nella sala consiliare del civico palazzo San Domenico. L'avvenimento costituisce indubbiamente motivo per assumere una particolare importanza nella città della Contea, non solo per la grande e meritata notorietà del neo-modicano, dotato di grande sensibilità e di non indifferente capacità artistica, ma anche per aver rilanciato la conoscenza e l'immagine del territorio di Modica e di diversi limitrofi centri iblei (in particolare Ragusa Ibla e Scicli). «Con il conferimento della cittadinanza onoraria a Luca Zingaretti -ha detto il sindaco Piero Torchi- voglio manifestare la nostra gratitudine verso un artista che, senza nulla chiedere al territorio, ha svolto un'eccezionale ed efficace azione di rilancio d'immagine non solo della nostra città, ma dell'intero comprensorio modicano. Zingaretti lo ha saputo fare interpretando da par suo l'essenza della nostra terra e di quanti ci vivono: gente ospitale, generosa e ricca di fantasia». L'iniziativa è stata apprezzata proprio perchè in definitiva il «Commissario Montalbano» s'è rivelato un vero e proprio ambasciatore della terra iblea, in particolare poi le tre città accomunate nel «Barocco del Val di Noto» dell'Unesco. E' notorio, tra l'altro, che quei filmati riguardanti le fiction che hanno come protagonista il noto personaggio di Camilleri, vengono esportate all'estero.

Gi. Bu. - La Sicilia , 27.3.2003



Tutti attorno al commissario

Modica. Attribuita all'attore Luca Zingaretti la cittadinanza onoraria

Vigatese o modicano, resta sempre Montalbano! Il celebre commissario dell'omonima fiction televisiva Rai, ha ricevuto ieri pomeriggio a Palazzo S. Domenico, dal sindaco Piero Torchi, la cittadinanza onoraria. A Salvo Montalbano, al secolo Luca Zingaretti, va il merito di aver veicolato in gran parte d'Europa le bellezze naturali e architettoniche della nostra provincia, set dell'immaginaria Vigata in cui opera il commissario e la sua valente squadra. Un plauso va a Pasquale Spadola, che ha accuratamente scelto le location. Ragusa, Scicli e ovviamente Modica hanno contribuito al successo della fiction, fungendo da ideale e suggestivo proscenio per le appassionanti inchieste del commissario nato dalla penna di Andrea Camilleri. Un territorio da valorizzare e, soprattutto, preservare: lo stesso Montalbano, in uno degli episodi della fiction, si è disperato per un secolare albero sradicato senza pietà per far posto a un albergo. In questi casi, il confine tra fantasia e realtà può essere davvero labile. Tornando a Zingaretti, ieri sera si è detto orgoglioso e commosso per il riconoscimento ricevuto, affermando con l'inconfondibile cadenza, «modicano sono»! La cerimonia si è svolta nell'aula consiliare, straripante di pubblico. Oltre alla pergamena dell'attestato di cittadinanza onoraria, conferita a Zingaretti «quale testimonial delle culture, delle tradizioni e di tutto il distretto culturale del Sud Est», il sindaco Piero Torchi ha consegnato all'attore l'Ercole di Cafeo, simbolo del grande passato della Città della Contea. «La vostra è una terra che rimane nel cuore» ha affermato Zingaretti, accompagnato da Marcello Perracchio. Il commissario Montalbano è oramai entrato a pieno titolo nell'immaginario collettivo, con la sua caratteristica pelata. Ma secondo Zingaretti, quanto il suo look ha influito nella caratterizzazione visiva del personaggio che interpreta? «Sinceramente non saprei. E' comunque un dato di fatto che la gente mi identifica con il commissario e la cosa non può che farmi piacere».

Antonio Di Raimondo - Gazzetta del Sud , 30.3.2003



Da ieri Luca Zingaretti è «modicano»

Cittadinanza onoraria al famoso interprete del «Commissario Montalbano»

Modica. Luca Zingaretti, meglio conosciuto come il «Commissario Montalbano», da ieri è ufficialmente modicano. La cittadinanza onoraria gli è stata conferita nel corso di una solenne cerimonia, svoltasi nella sala consiliare di palazzo San Domenico. E' stato il presidente del Consiglio comunale, Enzo Scarso. ad aprire la serie degl'interventi, dinanzi a numerose autorità e ad una folla trabocchevole. «Un testimonial dei nostri luoghi -ha detto - un interprete che ha saputo raccontare la vera gente di Sicilia». E' seguito il vicesindaco, senatore Riccardo Minardo, esaltando il ruolo svolto da Zingaretti ai fini della valorizzazione in termini d'immagine della città capitale della medievale Contea, del suo territorio, delle sue bellezze e dei suoi abitanti. Marco Sammito, capo dell'ufficio stampa del Comune, ha presentato quindi un «collage» di filmati della fortunata serie del personaggio camilleriano, con particolare riferimento a quelli girati nel centro storico modicano. E' stata poi la volta del sindaco Piero Torchi, che ha posto l'accento sulla fase di «rinascimento della città, che non si basa solo sul fatto che essa è un bene dell'umanità riconosciuto dall'Unesco ma anche sulle sue bellezze e sulla tradizionale ospitalità della sua gente, fatte risaltare nella magistrale interpretazione di Zingaretti». E' seguita la consegna della classica pergamena che ufficializza la cittadinanza onoraria (il cui contenuto è stato letto dall'assessore alla cultura, Giorgio Cavallo), nonchè della riproduzione della statuetta ellenica dell'Ercole di Cafeo e del poster raffigurante il dipinto dello «Giuramento di Castronovo» del pittore Tomassetti, che adorna la sala consiliare. Infine il neo modicano s'è detto «felice ed onorato, oltre che emozionato» per il riconoscimento, e ha ringraziato vivamente sottolineando di essere profondamente innamorato della terra di Sicilia, dei suggestivi luoghi in cui si sono fatte le riprese della fortunata serie del «Commissario Montalbano», degli abitanti, esplicitando una grande nostalgia, essendo questo, dopo ben quattro anni consecutivi, un periodo di stasi ai fini della continuità della serie televisiva basata sui racconti di Camilleri. A conclusione l'attore dello Stabile di Catania, Marcello Perracchio, modicano, s'è detto lieto di partecipare alla cerimonia ed ha ringraziato per l'iniziativa il sindaco e l'amministrazione comunale, condividendone lo spirito.

Giorgio Buscema - La Sicilia , 30.3.2003





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