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Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo"

Laurea Honoris Causa in Lingue per la didattica, l’editoria, l’impresa ad Andrea Camilleri

"Inventore di una scrittura orale che supera ogni confine tra le lingue, i paesi e i generi letterari"

Lectio magistralis dello scrittore Sullo stato di salute della lingua italiana

Monica Guerritore legge brani de Il re di Girgenti.

Giovedì 15 novembre 2012 - ore 11
Aula magna dell’Area Scientifico Didattica Area Volponi (via Saffi, 15)

L’evento è stato introdotto dal Saluto del Magnifico Rettore Stefano Pivato.

La laurea magistrale ad honorem viene conferita dalla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere (cliccare qui per leggere il testo integrale della delibera) con la seguente motivazione: Camilleri si inserisce a pieno titolo fra i grandi scrittori della sua terra: Verga, Pirandello, Sciascia, Vittorini. Sempre impegnato nella ricerca di una lingua “vera” che possa restituire le atmosfere e la varietà culturale e umana della Sicilia, inventa una sorta di oralità scritta, o di scrittura orale, che costringe il lettore a misurarsi con sonorità e con espressioni non sempre d’immediata intuizione per chi provenga da altri luoghi, ma ricche di quella Storia e di quella Identità che forse solo così può essere trasmessa in modo autentico. Uomo di spettacolo oltre che scrittore, docente oltre che sceneggiatore, il suo sguardo è interculturale e multimediale: così come accoglie le culture “altre” che convivono nella sua terra, allo stesso modo transita da un genere e da un medium all’altro, creando contaminazioni e arricchendoli: dal teatro al cinema, dall’arte alla televisione, dal romanzo al racconto storico. Portando Vigàta sulla scena internazionale così come porta Shakespeare nel suo amato Siciliano, compie un’azione estremamente liberatoria ed epocale, annullando ogni confine tra le lingue, i paesi e i generi letterari.

Il Coro universitario 1506 ha eseguito il Gaudeamus Igitur e E si fussi pisci di Luciano Berio.



Il filmato integrale della cerimonia
 

GALLERIA FOTOGRAFICA
Le immagini sono tratte da Il Resto del Carlino

 


 

RASSEGNA STAMPA

UniurbPost, 15.11.2012
“Tagli alla cultura, un danno per l’avvenire”
Andrea Camilleri, oggi a Urbino, incontra la stampa

Anuska Pambianchi e Donatello Trisolino

UniurbPost, 15.11.2012
Camilleri, neo dottore in Lingue, difende la lingua italiana
"Non sembra star molto bene. Persino il premier Monti non aiuta a curarla"

Anuska Pambianchi e Donatello Trisolino
 
 
UniurbPost, 15.11.2012
Il Ministro Riccardi: “Camilleri figura esemplare”
Il saluto del Ministro per la Cooperazione Internazionale e l'Integrazione premia la decisione dell'Ateneo


“Una scelta che sottolinea l’importanza della trasmissione della cultura da una generazione all’altra”. Per il professor Andrea Riccardi, Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione, l’Università di Urbino ha compiuto un gesto particolarmente importante in un momento di affievolimento delle radici nazionali e intergenerazionali. “La dimensione europea è un valore aggiunto sul quale occorre maggiormente investire”. E l’Università come luogo di passaggio del testimone della conoscenza tra le culture e le generazioni non può non esaltare scrittori come Andrea Camilleri.

ANSA, 15.11.2012
Camilleri a Monti: 'Stop a parole spread e spending review'
Urbino - Una strenua, appassionata difesa della lingua italiana, lui che di lingua ne ha 'inventata' una, soavemente ostica, diventata comprensibile a tutti gli italiani, da nord a sud, grazie al suo Montalbano. Andrea Camilleri, nel farlo, non ha risparmiato frecciate neppure all'Europa e al rischio che corre l'Italia di 'autosudditanza', tenendo oggi la sua lectio magistralis all'Università 'Carlo Bo' di Urbino neo-statalizzata che, in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico, gli ha conferito la laurea honoris causa in lingue.
Lo scrittore ha esaminato lo 'stato di salute della lingua italiana', che "non sembra star molto bene" e non si fa niente per curarla. Anzi, persino il premier Mario Monti "parlando di spread e spending review, è il primo a dare il cattivo esempio". Insomma, ha detto Camilleri, "se all'estero la nostra lingua è tenuta in scarsa considerazione, da noi viene quotidianamente sempre più vilipesa e indebolita da una sorta di servitù volontaria e di assoggettamento inerte alla progressiva colonizzazione alla quale - ha aggiunto - ci sottoponiamo privilegiando l'uso di parole inglesi".

AGI, 15.11.2012
UE: Camilleri, sottomessi da Germania e dominati da inglesi
Urbino - Piu' che una 'lectio magistralis', il papa' di Montalbano l'ha definita "una riflessione sullo stato di salute della lingua italiana", partendo da Monti e dal suo governo, "che attraverso le severe misure restrittive imposte agli italiani, avevano salvato il nostro paese dalla colonizzazione, vale a dire dalla cessione all'Europa di parte della nostra sovranita' nazionale. Intendendo naturalmente quella economica-finanziaria e non territoriale". "Mi auguro che realmente sia stato cosi' - ha poi aggiunto - e me lo auguro soprattutto per tutti coloro che hanno perduto il lavoro, per i giovani senza piu' futuro, per coloro che non hanno ne' lavoro ne' pensione, per le famiglie ridotte alla poverta', per i milioni di disoccupati forzati". "Ma il presidente del Consiglio - ha aggiunto Camilleri -, certamente in totale buonafede, e' il primo a collaborare ad una piu' sottile, pericolosa e devastante forma di colonizzazione: quella della lingua italiana da parte di lingue straniere".
Secondo lo scrittore, infatti, "Monti, parlando di 'spread' o 'spending review', non fa che continuare una pessima abitudine dei nostri politici, che parlano di 'election day', 'devolution', 'premier', oppure creando orrende parole derivate tipo 'resettare'. Segni non solo di auto sudditanza ma soprattutto di un sostanziale provincialismo".

Adnkronos, 15.11.2012
Lingua italiana: Camilleri, e' in pericolo e Monti da' il cattivo esempio
Roma - "Se all'estero la nostra lingua e' tenuta in scarsa considerazione, da noi l'italiano viene quotidianamente sempre piu' vilipeso e indebolito da una sorta di servitu' volontaria e di assoggettazione inerte alla progressiva colonizzazione alla quale ci sottoponiamo privilegiando l'uso di parole inglesi". Lo afferma lo scrittore Andrea Camilleri, in un intervento su 'la Repubblica', aggiungendo che in questo campo "il presidente del Consiglio, parlando di spread o di spending rewiew e' il primo a dare il cattivo esempio".
"Monti pero' non fa che continuare una pessima abitudine dei nostri politici -prosegue Camilleri- bastera' ricordare parole come 'election day', 'devolution', 'premier' e via di questo passo. Oppure creando orrende parole derivate tipo 'resettare'. Tutti segni, a mio parere, non solo di autosudditanza ma soprattutto di un sostanziale provincialismo".
Posto che "se comincia a morire la nostra lingua, e' la nostra stessa identita' nazionale che viene messa in pericolo", Camilleri si augura di "non dover lasciare ai miei nipoti non solo un paese dal difficile avvenire ma anche un paese la cui lingua ha davati a se' un incerto destino".

Il Resto del Carlino, 15.11.2012
Camilleri: "Povera lingua, così vilipesa da tutti"
Urbino - «La nostra lingua peggiora ogni giorno di più: all'estero è vilipesa, da noi ha una sorta di servitù volontaria in cui si privilegiano le parole inglesi»: Andrea Camilleri, lo scrittore siciliano 87enne, padre del celeberrimo commissario Montalbano, ha incentrato la sua lectio magistralis da neo dottore dell'Università degli Studi Urbino, tutta sulla lingua italiana e le sue sfortune moderne, dovute alle contaminazioni dall'inglese, permesse dai politici, per primo dal presidente del Consiglio Monti e dall'Europa che sta facendo soccombere l'Italiano.
Per l'inaugurazione del 507° anno accademico, la "Carlo Bo" ha voluto conferire la Laurea Honoris Causa in Lingue per la didattica, l'editoria, l'impresa nell'Augna magna dell'Area Scientifico didattica Paolo Volponi, satura di pubblico, come anche l'Aula magna di Economia dove era stato allestito un maxischermo.
Il Rettore Stefano Pivato ha ricordato che la cerimonia ha un carattere «inedito» e «avviene a pochi giorni dall'avvenuta statalizzazione, un traguardo importante dopo un cammino anni e a 507 anni dalla fondazione, grazie alla quale possiamo anche tornare ad assumere». «Ricevere una laurea ad honorem da un'Università che ha una tradizione di cultura così alta è francamente gratificante», ha detto Camilleri.
L'attrice Monica Guerritore, che ha ricevuto il Sigillo dell'Università, ha interpretato alcuni brani scelti da "Il re di Girgenti", romanzo storico di Camilleri pubblicato dall'editore Sellerio nel 2001: il momento finale, pieno di erotismo, ha fatto sobbalzare la platea, ma si è concluso con un'immagine di grande sentimento che ha poi quietato gli animi di docenti, studenti, amministratori, politici, autorità militari ed anche religiose.
Lara Ottaviani

Corriere del Mezzogiorno, 15.11.2012
Camilleri contro gli inglesismi: «Nostra lingua vilipesa, da Monti cattivo esempio»
Palermo - Anche da Andrea Camilleri arriva un «no» alla spending review. Ma di natura un po' diversa dalle aspre contestazioni sul piano di austerity che nelle ultime settimane sono arrivate all'indirizzo del governo. Il disappunto dello scrittore agrigentino è, piuttosto, di carattere squisitamente lessicale: «Parlando di spread o di spending review Monti è il primo a dare il cattivo esempio», dice il papà di Montalbano, per il quale l'ampio uso di queste parole contribuirebbe a una «pericolosa e devastante forma di colonizzazione, quella della lingua italiana da parte delle altre lingue».
«PROVINCIALISMO» - E il rischio è grande, secondo Camilleri, visto che, a suo dire, «la nostra lingua non sembra star molto bene e non si fa niente per curarla, sicché le sue condizioni di salute peggiorano col trascorrere del tempo». Lo scrittore siciliano ha affrontato l'argomento in un passaggio della sua lectio magistralis all'Università di Urbino, dove gli è stata consegnata una laurea honoris causa in lingue. Camilleri è tornato così a bacchettare il presidente del Consiglio. «Monti però», dice, «non fa che continuare una pessima abitudine dei nostri politici, basterà ricordare parole come election day, devolution, premier e via di questo passo. Oppure orrendi neologismi come resettare. Tutti segni, a mio parere, non solo di autosudditanza ma soprattutto di un sostanziale provincialismo».
LINGUE UFFICIALI - «Da qualche anno a questa parte», ha poi ricordato Camilleri, «la traduzione in italiano di tutti gli atti dell'Unione Europea è stata abolita. L'obbligatorietà della traduzione rimane per l'inglese, il francese e il tedesco. E questo senza che nessun politico italiano vigorosamente protestasse, pur essendo l'Italia uno dei paesi fondatori della Ue». «Se all'estero la nostra lingua è tenuta in scarsa considerazione, da noi», ha aggiunto, «viene quotidianamente sempre più vilipesa e indebolita da una sorta di servitù volontaria e di assoggettamento inerte alla progressiva colonizzazione alla quale ci sottoponiamo privilegiando l'uso di parole inglesi. E c'è di più», afferma lo scrittore, che cita un esempio: «Mi è capitato di far parte, quale membro italiano, della giuria internazionale del Premio Italia annualmente indetto dalla Rai con sede a Venezia. Ebbene, il regolamento della giuria prevedeva come lingua ufficiale dei giurati quella inglese, senza la presenza di interpreti. Sicché uno svedese, un russo, un francese e un giapponese e un italiano ci trovammo costretti ad arrangiarci in una lingua che solo il rappresentante della Bbc padroneggiava brillantemente. Va da sè», ha concluso, «che la lingua ufficiale, in Francia, del Festival di Cannes è il francese, la lingua ufficiale in Germania del Festival di Berlino è il tedesco».
STANDING OVATION - La lectio di Camilleri, nell'Aula Magna di Magistero dell'università di Urbino, è stata salutata da una standing ovation. Alla cerimonia, durante la quale sono stati intitolati l'inno universitario «Gaudeamus igitur» e la canzone siciliana «Ciur, Ciurì», ha assistito anche la moglie dello scrittore, Rosetta. Tocco e toga per Camilleri e anche per Monica Guerritore, che ha letto alcuni brani dello scrittore siciliano e ha ricevuto il sigillo di Ateneo per meriti artistici.

Leggo, 15.11.2012
Camilleri difende l'italiano e bacchetta Monti: "Spread è cattivo esempio"
Urbino - Un "tocco" di italianità: Andrea Camilleri, il "papà" del commissario Montalbano difende strenuamente e con passione la lingua italiana, e bacchetta il premier Monti, che «parlando di spread e spending review, è il primo a dare il cattivo esempio». Camilleri, poi, non ha risparmiato frecciate neppure all'Europa e al rischio che corre l'Italia di 'autosudditanza', tenendo oggi la sua lectio magistralis all'Università 'Carlo Bo' di Urbino neo-statalizzata che, in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico, gli ha conferito la laurea honoris causa in lingue. Lo scrittore ha esaminato lo 'stato di salute della lingua italiana', che «non sembra star molto bene» e non si fa niente per curarla. Anzi, persino il premier Mario Monti «parlando di spread e spending review, è il primo a dare il cattivo esempio». Insomma, «se all'estero la nostra lingua è tenuta in scarsa considerazione, da noi viene quotidianamente sempre più vilipesa e indebolita da una sorta di servitù volontaria e di assoggettamento inerte alla progressiva colonizzazione alla quale ci sottoponiamo privilegiando l'uso di parole inglesi». E pensare che «noi siamo diventati una nazione perchè era nata prima di tutto una lingua. Dante veniva letto dal mio 'catanonno' in italiano pur vivendo nel più profondo sud borbonico. Voglio dire che gli italiani esistevano già senza saperlo, esistevano per la lingua». «È questa - s'infervora Camilleri - l'Europa che noi italiani, sottomessi al volere economico della Germania e dominati linguisticamente dagli inglesi, abbiamo così a lungo sognato?». E qui un'altra frecciata, più diretta, a Monti: «Qualche mese fa ebbe ad affermare solennemente che egli e il suo governo, attraverso le severe misure restrittive imposte agli italiani, avevano salvato il nostro paese dalla colonizzazione, vale a dire dalla cessione all'Europa di parte della nostra sovranità nazionale. Intendendo naturalmente sovranità economico-finanziaria e non territoriale. Mi auguro che realmente sia stato così, e me lo auguro soprattutto per tutti coloro che hanno perduto il lavoro, per i giovani senza più futuro, per coloro che non hanno nè lavoro nè pensione, per le famiglie». I giovani. Un pensiero su cui si era già soffermato con i giornalisti che gli chiedevano, prima della cerimonia, di commentare gli episodi di violenza avvenuti nelle piazze italiane in occasione dello sciopero europeo contro le misure di austerità: «se ai giovani leviamo oltre al lavoro anche la possibilità dello studio, dove andiamo a finire?». Rassicura, a distanza, il rettore Stefano Pivato nel suo saluto per l'inaugurazione dell'anno accademico: «In un quadro di crisi gravissima dell'intero sistema universitario, Urbino c'è. Anzi, ha superato il periodo di incertezza e difficoltà che ha caratterizzato il decennio trascorso». «Non vorrei - conclude Camilleri - che mi si scambiasse per un sostenitore dell'autarchia della lingua di fascistica memoria», ma «se comincia a morire la nostra lingua, è la nostra stessa identità nazionale che viene messa in pericolo. Mi auguro di non dover lasciare ai miei nipoti non solo un paese dal difficile avvenire, ma anche un paese la cui lingua ha davanti a sè un incerto destino». Standing ovation per il neo dottore (a seguirlo, fra il pubblico, anche la moglie) e applausi per l'attrice Monica Guerritore, che ha letto brani scelti da «Il re di Girgenti», romanzo storico di Camilleri, ed è stata poi insignita del sigillo D'Ateneo per il suoi meriti artistici. La cerimonia si è conclusa con il Gaudeamus Igitur eseguito dal coro universitario, che in onore del Maestro siciliano ha intonato anche Ciuri Ciuri.

AGI, 15.11.2012
Cultura: Camilleri, forza nella lingua contro confusione paese
Urbino - "Mi auguro che la lingua italiana ritrovi la sua importanza e la sua forza - ha chiosato Camilleri, a margine della cerimonia - e che si ritrovi una proprieta' di linguaggio, che oggi si sta perdendo, visto che si adoperano parole che poi hanno un senso e un significato diverso. Parlando in modo appassionato della lingua italiana, il papa' del commissario Montalbano, ha sottolineato che "tutto cio' che e' la perdita di identita' della lingua e' una perdita di identita' della nazione". "Siamo nati come nazione perche' era nata una lingua - ha aggiunto -, prima ancora della necessita' storica". E per dar forza al suo ragionamento, si e' affidato ai ricordi della sua giovinezza: "Dante veniva letto dal mio catanonno, il nonno di mio nonno, in italiano pur vivendo nel piu' profondo del sud borbonico e lo stesso capito' con i 'Promessi sposi'. Nella sua biblioteca ho trovato l'edizione pre-unitaria di quel libro". "Voglio dire che gli italiani - ha concluso -, senza saperlo, esistevano per la lingua e che, per quanto riguarda l'Italia, l'attacco alla lingua, la perdita di identita' della lingua e' la perdita di identita' della una nazione".

La Tecnica della Scuola, 16.11.2012
Camilleri, tagli a cultura e istruzione minacciano avvenire
"Si stanno facendo e stiamo subendo dei rigorosissimi tagli a tutto, però attenzione: quelli alla cultura e all'istruzione hanno un seguito nell'avvenire". Lo ha detto lo scrittore siciliano Andrea Camilleri, a margine della cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'università 'Carlo Bo' di Urbino dove ha pure ricevuto la Laurea honoris causa.
Parlando dello sciopero europeo, Camilleri ha aggiunto, riferendosi ai cittadini: "Se leviamo loro, oltre al lavoro, anche la possibilità dello studio voglio sapere dove andiamo a finire". Lo scrittore ha fatto anche notare che nelle manifestazioni del 14 "una volta tanto, non c'erano gli studenti da una parte e i professori dall'altra". "Oggi tutto quello che è l'insegnamento è in crisi e personalmente, per quello che può contare, sono contrario soprattutto ai tagli alla cultura e all'insegnamento".
Ma lo scrittore siciliano ha pure bacchettato il premier Monti: “Stop a parole spread e spending review”. Ed esaminando lo 'stato di salute della lingua italiana', ha detto che che "non sembra star molto bene" e non si fa niente per curarla. Anzi, persino il premier Mario Monti "parlando di spread e spending review, è il primo a dare il cattivo esempio".
Ma Camilleri non ha risparmiato frecciate neppure all'Europa e al rischio che corre l'Italia di autosudditanza, tenendo la sua lectio magistralis all'Università 'Carlo Bo' di Urbino neo-statalizzata che, in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico, gli ha conferito la laurea honoris causa in lingue.
Insomma, ha detto Camilleri “La nostra lingua peggiora ogni giorno di più: all'estero è vilipesa, da noi ha una sorta di servitù volontaria in cui si privilegiano le parole inglesi”.
P.A.

 

 



Last modified Friday, November, 23, 2012