Appello per la Libreria del Giallo
Cari amici,
vi scrivo per una causa importante: la Libreria del
Giallo rischia di chiudere. Semplice e diretto. Soffocata da un atteggiamento
da parte di chi gestisce il patrimonio pubblico che non fa differenze tra
struttura e struttura e pretende una risposta aziendale anche quando si parla
di Cultura. La Libreria del Giallo della Cultura ha fatto la propria bandiera,
sostenendo la scrittura, promuovendo gli incontri, diventando uno dei punti
focali della rinascita della nuova letteratura italiana. Non sembri enfatico
tutto ciò, chi deve molto ad una struttura come quella, e siamo tanti, non
sente la fanfara dell’enfasi, ma la necessità di alzare la voce e di
contribuire fattivamente. Recenti accordi infatti tra Tecla Dozio e il Comune
di Milano hanno sancito un nuovo accordo fra le parti, accordo che tuttavia
non cancella il debito pregresso, piuttosto consistente. Su questo debito
pregresso vi chiamo ad agire, contribuendo in base alle vostre possibilità e
in base al grado di riconoscenza che si deve al un centro come la Libreria del
Giallo che è stata la casa di tutti noi. Lì abbiamo trovato appoggio,
consigli e spazi. Lì abbiamo potuto sperimentare senza contropartite, se non
la disponibilità personale, quel contatto con un pubblico vero, attento,
critico. Lì molti di noi sono cresciuti come scrittori e come lettori. Lì
abbiamo sperimentato forme di collaborazione e creato eventi. Ora che ci
sembra di non aver più bisogno di uno spazio simile è il momento in cui
quello spazio ha bisogno di noi. E’ un dovere non far finta di nulla.
Con
riconoscenza
Marcello Fois
Cari amici,
l'appello di Marcello Fois ci invita tutti a salvare la Libreria del Giallo,
raccogliendo fondi per pagare il debito accumulato con il comune. E' giusto e
doveroso e credo che tutti quanti ci mobiliteremo, per quel che è nelle
possibilità di ciascuno. Ma una volta pagato il debito, l'impegno a fare
vivere la Libreria non deve cessare. E l'unico modo per farla vivere è
acquistarne i libri. Perché la Libreria è sì centro propulsivo di
cultura, culla di lettori e scrittori, luogo d'incontro, di idee ed eventi, ma
è un esercizio commerciale e non può vivere senza guadagnare. Non
dimentichiamocelo dopo che il debito sarà saldato. Quindi, soprattutto coloro
che abitano a Milano e dintorni, ne pubblicizzino l'esistenza, si facciano
"agenti" della Libreria, ACQUISTINO E FACCIANO ACQUISTARE i suoi
libri! Lo so che parlare di soldi e cultura farà arricciare il naso a
molti e che detto così sembriamo tutti dei piazzisti. Ma se Tecla Dozio
provasse a pagare l'affitto mensile con la sua cultura e il suo immenso
e innegabile impegno, credo che sappiate dove la manderebbero quelli del
comune.
Un caro
saluto
Barbara Garlaschelli
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