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Il ladro di merendine

c1996, 16. ed. 1999
 

9 a. Poco prima della dormitina.

…era una prisenza propiziatrice a ogni viaggio, lungo o breve che fosse, in the country sleep, come faceva una poesia di Dylan Thomas che gli era piaciuta assà.

(cfr. "Il cane di terracotta", p. 273)

(cfr. "Un mese con Montalbano": "Un angolo di Paradiso", p. 298)

In Country Sleep and Other Poems (1952)

Thomas, Marlais Dylan (Swansea, 1914- New York, 1953)

Never and never, my girl riding far and near
In the land of the hearthstone tales, and spelled asleep,
Fear or believe that the wolf in a sheepwhite hood
Loping and bleating roughly and blithely shall leap,
My dear, my dear..

Nel 1953 Dylan Thomas riceve il premio Etna-Taormina, con Quasimodo. Diceva di sé:

One: I am a Welshman; two: I am a drunkard;

three: I am a lover of the human race, especially of women."

(poesia trovata da Giovanna Pipari, 19 ottobre 2000)
 
 
 
 

51 e. Raggia, raggia...

"Montalbano santiò, si susì, buttò un libro contro il muro".
 
 
 
 

66 b. Sindrome di Robinson.

"… senza una casa a vista d’occhio né una nave a filo d’orizzonte, con pronta caduta dell’incauto viaggiatore nella sindrome di Robinson."

(cfr. in "Un Mese con Montalbano": "Un angolo di Paradiso", p. 297)

Le avventure di Robinson Crusoe (1719) / Defoe, Daniel (Londra, 1660- ivi, 1731)
 
 
 
 

80 a. Salvo al telefono con Mimì.

"Ce l’hai tu ancora quel romanzo di Le Carré che s’intitola Chiamata per il morto?

Sicuro che te l’ho prestato".

"Ma che cazzo?! Sono le quattro del mattino!".

"Embè? Lo voglio restituito".

"Salvo, da fratello che ti vuole bene, perché non ti fai ricoverare?".

Chiamata per il morto (1961)

Le Carré, John (David John Moore Cornwell ) (Pool, Dorset 1931-)

Personaggio protagonista: George Smiley.
 
 

84 e. Tragediata con il commendatore Baldassarre Marzachì, direttore dell’ufficio postale di Vigàta.

"Perché mi vuole rovinare?".

"Perché ti ritengo responsabile".

"E di che, Dio santo?".

"Del peggio. […] …dei libri che mi dovrebbero giungere e non giungeranno mai…".
 
 
 
 

85 b. La signora Palmisano Antonietta, recentissima vedova Lapecora

"Allora è un caso di cleptomania" concluse la signora.

Per un attimo il commissario strammò, poi capì che quella intendeva dire telepatia.

"Un giorno o l’altro la faccio conoscere a Catarella" pensò Montalbano "e poi ne trascrivo i dialoghi. Altro che Ionesco!".

Ionesco, Eugène (Slatinia, Romania, 1909- Paris,1994)

(Uno qualsiasi. Il Pedone dell’Aria. Delirio a due, ad esempio).
 
 
 
 

109-110 d. L’Opera Imprescindibile.

Il giudice Lo Bianco aveva quindici giorni avanti inviato in omaggio al commissario il primo tomo, settecento pagine, dell’opera alla quale si dedicava da anni…: […]

"Sa, giudice? Sto passando notti insonni".

"Ah, sì? Perché?".

"Per leggere il suo libro. E’ affascinante più di un romanzo giallo e poi così ricco di dettagli!".

Una noia mortale: date su date, nomi su nomi.

A paragone, l’orario ferroviario era più ricco di trovate e colpi di scena.

Per far vedere che aveva veramente letto il libro, Montalbano incauto lo citò.

E il giudice Lo Bianco l’intrattenne per due ore…

Vita e imprese di Rinaldo e Antonio Lo Bianco, maestri giurati dell’Università di Girgenti, al tempo di re Martino il Giovane (1402-1409)
 
 
 
 

115 a. Salvo davanti alla prospettiva delle gioie della famiglia.

Ritrasì dintra, pigliò l’ultimo romanzo del pòviro Bufalino, quello del fotografo cieco, tornò a sedersi nella verandina. Taliò la copertina, il risvolto, lo richiuse. Non arrinisciva a concentrarsi.

Soprattutto per il "patatrac" incombente:

Tommaso e il fotografo cieco ovvero il Patatràc / Bufalino, Gesualdo (Comiso, 1922- ivi, 1996)
 
 
 
 

125 b. Sangue di sbirro.

E maledisse il suo irrevocabile sangue di sbirro.

Un altro al suo posto avrebbe detto:

"Ah sì? Il bambino ha riconosciuto suo zio? Talè, che caso curioso!"

E avrebbe portato alla bocca la prima forchettata. E invece lui non poteva, doveva andarci per forza a sbattere le corna.

L’istinto della caccia, l’aveva chiamato Hammett che di queste facenne ne capiva.

(cfr. in "Un mese con Montalbano", "Miracoli di Trieste", p. 121)

L’istinto della caccia / Hammett, Dashiell (Mary County, Maryland, 1894- New York, 1961)
 
 
 
 

203 c. Padre che muori.

Salvo assittato su uno scoglio, al molo di Vigàta:

Poi, nella confusione dei pensieri che gli traversavano il ciriveddro, alcune parole divennero di prepotenza più nitide, fino al punto di comporre un verso:

Padre che muori tutti i giorni un poco…

Cos’era? Una poesia? E di chi? Quando l’aveva letta?

Ripeté il verso a mezza voce:

Padre che muori tutti i giorni un poco…

E finalmente dalla gola sino a quel momento chiusa, serrata, il grido gli niscì, ma più che un grido un alto lamento d’animale ferito al quale, immediate, fecero seguito le lacrime inarrestabili e liberatorie.

Pianissimo.

Padre, tu che muori tutti i giorni un poco (1914)

Sbarbaro, Camillo (Santa Margherita Ligure, 1888- Savona, 1967)

Padre, tu che muori tutti i giorni un poco

E ti scema la mente e più non vedi

Con allargati occhi che i tuoi figli

E di te non t’accorgi e non rimpiangi…
 
 
 
 

209 b. I servizi "segreti".

"Sono il colonnello Lohengrin Pera" fece il soprammobile.

Il commissario si fermò di colpo come se gli avessero premuto il ferro tra le scapole. Si voltò adascio, squatrò il colonnello. I genitori dovevano avergli dato quel nome per risarcirlo in qualche modo della statura e del cognome.

Lohengrin (1850) / Wagner, Richard (Lipsia, 1813- Venezia, 1883)
 
 
 
 

209 b. Ottimo libro per l’azionamento di telecamere.

Sul tavolo c’era un libro di settecento pagine che aveva accattato su una bancarella e che non aveva mai aperto, l’aveva incuriosito il titolo: Metafisica dell’essere parziale.

Quasi sicuramente un caso, però esiste… Trattasi di:

Metafisica dell’essere parziale / Ottaviano, Carmelo

Nell’edizione CEDAM, però, ha "solo" quattrocentonovanta pagine… :-)
 
 
 
 

211 b. Il colonnello Lohengrin Pera.

"Già. Lei ha letto gli scritti e discorsi di Mussolini?"

"Non sono tra le mie letture preferite"

"In uno dei suoi ultimi scritti, Mussolini afferma che il popolo va trattato come l’asino, con il bastone e la carota".

"Sempre originale, Mussolini! La sa una cosa?".

"Mi dica".

"La stessa frase la diceva mio nonno, ch’era viddrano, contadino, ma lui, non essendo Mussolini, si riferiva solamente allo scecco, all’asino".

Scritti e discorsi di Benito Mussolini (1934-1939). 12 volumi (più indice…) /

Mussolini, Benito (Forlì, 1883- Milano, 1945)
 
 
 
 

217 b. Il colonnello Lohengrin Pera (segue).

"Montalbano, adesso si mette a fare il don Chisciotte?"

Don Chisciotte della Mancia (1605-1615) /

Cervantes Saavedra, Miguel : de (Alcalá de Henares, 1547- Madrid, 1616)
 
 
 
 

228-230 b. "Liborio Pintacuda, e non sono cavaliere".

"I picciotti si annoiano, non ci hanno più testa a imparare come la pensavano Hegel e Kant. Bisognerebbe sostituire l’insegnamento della filosofia con una materia chiamata, che so, istruzioni per l’uso. Allora forse avrebbe ancora senso".

"Per l’uso di che?".

"Della vita, egregio. Sa che scrive Benedetto Croce nelle sue Memorie? Dice che dalle sue esperienze imparò a considerare la vita come una cosa seria, come un problema da risolvere. Pare ovvio, vero? Ma non è così".

Hegel, Georg Wilhelm Friedrich (Stoccarda 1770 – Berlino 1831)

Kant, Immanuel (Kònigsberg, Prussia orientale, 1724- ivi, 1804)

Memorie della mia vita : appunti che sono stati adoprati e sostituiti dal Contributo alla critica di me stesso / Croce, Benedetto (Pescasseroli, 1866- Napoli, 1952)
 
 
 
 

231 a. Nella camera della trattoria di Mazàra del Vallo.

…stinnicchiato sul letto a rileggersi per la ventesima volta Il consiglio

Il consiglio d’Egitto (1963) / Sciascia, Leonardo (Racalmuto, 1921- Palermo, 1989)

Legenda [1]

Legenda [2]



Last modified Saturday, July, 16, 2011