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Sumo

Il peso della cultura

Rai Radio 2

Il Camilleri Fans Club partecipa alla registrazione della puntata su Andrea Camilleri
Roma, lunedì 31 maggio 2004


Al - De Cataldo - Elio

Quando siamo arrivati, Elio e io, davanti a Radio Rai, in via Asiago, c'era già Giancarlo De Cataldo che spippettava un toscano. Mentre, senza mezzi termini, ci presentavamo come membri del CFC ecco sopraggiungere Al Pacchione (in perfetto orario nonostante le sue previsioni). Il Gianca, ovviamente, non è apparso per niente sorpreso dalla nostra presenza ;-) anzi ci ha salutati calorosamente e alla domanda:" a quando il suo prossimo libro?" ci ha confidato che aveva iniziato con lo scrivere una storia, ma a metà dell'opera ha stravolto tutto, perchè non soddisfatto e, ora, non sa proprio dove andrà a parare....e non solo!!... a riprova del fatto che si ricordava benissimo di noi ci ha detto che la foto, quella con me, il Sommo, lui e Al scattata l'anno scorso in occasione della presentazione di Romanzo Criminale.....udite, udite! la usa come salva schermo sul suo computer. :-DDDDDD CHE ONORE!!!! Commossi da questa notizia ci avviamo in Radio. Buttafuoco è già dentro, la Zucconi fa gli onori di casa, ci fa accomodare e ci prega di dare voce al pubblico (insomma ce dice de fa' casciara!!!!). Come sapete la trasmissione è un incontro di lotta verbale fra due contendenti, uno favorevole e uno contrario; ogni volta su un diverso argomento. Ad esempio un libro, un film, un autore; in questo caso lo scrittore era Camilleri (sennò noi, che ce stavamo a fa'?!). Inizia la registrazione. De Cataldo annuncia che difenderà il Sommo a spada tratta (e ci riuscirà benissimo). Buttafuoco inizia il suo attacco contro quello che reputa "scritti minori del Sommo", ma anche se dichiara che il Re di Girgenti gli è piaciuto molto perderà clamorosamente, del resto che pretendeva??!!! (anticamillerismo, più che anticamilleriano, si è dichiarato.....e poi scrive su Il Foglio di Ferrara!!!) ;-)


Zucconi - Buttafuoco

A metà trasmissione ecco la telefonata del Sommo. la Zucconi è incredula ;-) per capire se è lui veramente gli fa una domanda: "con quanto è stato promosso all'esame di maturità?????" ...ci guarda per vedere se sappiamo la risposta e mentre le sto per fare cenno che non ha fatto l'esame di maturità....il sommo risponde: ho preso 7!!!!.....boooooh!!!!! come ha preso sette??!!!.......ahahahah! (risata del sommo) non ho fatto l'esame di maturiatà...... Ah-AAAA!!!! volevo ben dire!!!! Ci saluta tra applausi scroscianti dopo aver risposto ad altre domande che vi sentirete quando la trasmissione andrà in onda, sicuramente di sabato mattina ma la data è ancora da destinarsi, compresa, comunque, tra metà giugno e metà settembre. Ci faranno sapere. Speravamo di incontrrare Albanese, ma con lui avevano precedentemente registrato da Milano, perchè impossibilitato a venire a Roma....mpf.... Il Buttafuoco dice che deve scappare a scrivere un articolo di 8000 battute (almeno) sul libro "Salvador Dalì" altrimenti dovrà affrontare l'ira del vero lottatore di Sumo: Ferrara.;-D De Cataldo (a dimostrazione che ha meritato pienamente la vittoria) simpaticamente ci dice che anche lui deve scappare ma per un compito moooolto più nobile: lo aspettano le orecchiette con le cime di rapa magistralmente preparate dalla mamma. :-DDDDDD Giovanna Zucconi ci ringrazia chiedendoci se ci siamo divertiti. Certo che sì!!!! Elio le chiede se si è iscritta al CFC, lei sorride abbassando gli occhi imbarazzata: bè...veramente no... Ok, dico io, la candido a socia onoraria..... e lei: Davvero???!!! mi piacerebbe molto...... grazie! e date un bacio a Filippo da parte mia..... ;-)


Linda - De Cataldo - Elio



Zucconi: Amici sportivi buongiorno. Come ogni sabato mattina siamo al Palaradiodue dove sta per cominciare l’incontro di “Sumo: il peso della cultura”….Oggi, però, la vostra radiocronista nonché arbitro è un po’ preoccupata perché nel pubblico che, come sapete, decide dal vivo chi vince e chi perde sono infiltrati degli ultras. Oggi si combatte intorno alle opere e alla figura di uno scrittore, i due campioni si sfideranno intorno a qualcuno che i suoi fans chiamano, addirittura, il sommo, e i suoi fans sono talmente fans che se io provo anche solo a pronunciare il suo nome….. guardate!…. oggi si combatte intorno a….Andr….(pubblico in delirio)……Oggi i campioni si sfideranno intorno a ….Andr…. (pubblico sempre in delirio)…niente, non si riesce a dirlo. Va bene, allora vi presento i due combattenti, i due campioni. In rappresentanza di chi lo ama, e ne abbiamo fin troppi qui al Palaradiodue oggi, c’è un signore che fa due mestieri è giudice di Corte d’Assise ma anche scrittore. Ha scritto tanti libri il più famoso racconta la storia della banda della Magliana e si intitola: Romanzo criminale. A favore dello scrittore, che chiameremo convenzionalmente A.C., Giancarlo De Cataldo. E invece il portavoce dei critici è un giovane giornalista polemista de “Il Foglio” di Giuliano Ferrara, che ha un nome così bello che sembra un nome d’arte, che sembra inventato, si chiama: Pietrangelo Buttafuoco. E verrà qui a buttare il suo fuoco contro lo scrittore che chiamiamo, convenzionalmente, A.C. e che non è Anton Cecov, non è Arthur Clark…..ma è…….ANDREA CAMILLERI (pubblico in delirio).

Sumo: negli spogliatoi!!!!

Z.: e sfuggendo agli ultras, i nostri due campioni, hanno raggiunto gli spogliatoi e adesso stanno dando gli ultimi tocchi alla preparazione dell’incontro. De Cataldo che tipo di allenamento ha fatto per venir qui a combattere pro-Camilleri?

De Cataldo: intensivo e condito di molti carboidrati come è mio costume.

Z.: in quanto sumista….

De C.: sì, in quanto sumista….perché aumentano la potenza, la massa muscolare…

Z.: ha anche letto qualcosa del Sommo, del Maestro, recentemente dico…..

De C.: non ne ho bisogno ….ho tutto qua dentro

Z.: allora mi dica i titoli in ordine cronologico e/o alfabetico, faccia lei, vediamo se l’allenamento era fatto a puntino…

De C.: titoli del Camilleri con o senza Montalbano…

Z.: titoli con e senza.

De C.: tutti mescolati o….

Z.: no! Ho detto in ordine, De Cataldo, assolutamente no! Scientificamente….

De C.: non mi faccia sparare tutte le cartucce prima del match che non è corretto….

Z.: gli ha letti in ordine o gli ha letti random?

De C.: gli ho letti random, quando mi sono imbattuto in Camilleri e da quel momento in avanti gli ho letti filologicamente, in sequenza …in ordine.

Z.: e l’amore come è nato?

De C.: l’amore è nato immediatamente….nel senso che….dunque l’amore è nato sulla “Stagione della caccia” in particolare, è nato sul personaggio Fofò La Mattina, questo me lo ricordo nettamente e chiaramente. E’ un signore che organizza un diabolico progetto di sterminio ….che ….io capivo da lettore, però volevo vedere dove andava a finire e lo trovavo assolutamente sorprendente. L’amore è nato da una sorpresa.

Z.: e a proposito di sorprese, De Cataldo, in questo periodo esce poco, viaggia poco, si muove poco perché sta scrivendo un nuovo romanzo, è vero? Come mai è venuto qui? È uscito dalla sua tana di scrittore per venire a combattere a favore di un altro scrittore?

De C.: scusate, è un onore! Ma scherziamo?! È come negli antichi tornei medievali, tu vieni prescelto per difendere l’onore, in questo caso non della pulzella ma del Sommo. Non puoi sottrarti, assolutamente!

Z.: vediamo nell’altro spogliatoio Buttafuoco: è un onore anche, invece, venire a combattere contro il pulzello Camilleri?

Buttafuoco: …un onore….un obbligo.

Z.: un obbligo!?

B.: un obbligo. Si è chiamati ad una sfida e allora bisogna presentarsi immediatamente!

Z.: quindi il tono atletico è alto? Muscolarmente siamo messi bene Buttafuoco?

B.: più che atletico muscolare, mi affiderei alla cavalleria, ecco! Quindi, diciamo, una preparazione spirituale.

Z.: oddio…può essere pericolosa la cavalleria…non sta cedendo già all’onore delle armi?

B.: no! La cavalleria presuppone comunque un’etica….fondata sulla tranquillità…ecco! Sulla serenità.

Z.: questo è …molto …sumista…sumeggiante…adesso non so molto bene quale dovrebbe essere l’aggettivo giusto….

B.: è molto orientale….

Z.: molto orientale…non so se è Sicilia orientale, però. Attenzione, perché Buttafuoco è di Catania. Siciliano di Catania, emigrante o emigrato a Roma dove lavora come abbiamo detto….è un vantaggio o uno svantaggio per capire Camilleri, ed eventualmente per combattere contro Camilleri, essere Siciliani?

B.: in realtà io sono dell’entroterra, sono nato a Catania ma io sono dell’entroterra quindi infilato proprio nella struttura terragna che il Camillerismo ha ben rappresentato.

Z.: camillerismo, mi sembra già un’arma che magari si giocherà dopo….

B.: e sì!

Z.: è una categoria dello spirito o del corpo della scrittura, il cammillerismo?

B.: forse è una categoria del comico….no?! è l’effetto che si rischia quando ….tutti i pellerossa mettono tutti i verbi all’infinito….la stessa cosa può succedere con il siciliano.

Z.: insomma! Questo però è un po’ sleale, Buttafuoco, sta già entrando nel combattimento invece siamo ancora nello spogliatoio….vedo che, però, sta affilando….non so che cosa….una scimitarra…per….per sgominare il suo avversario..e a proposito di comico…in maniera invece serissima noi andiamo in un’altra stanza dove c’è il nostro preparatore atletico. Qualcuno che ci aiuterà ad entrare nel mondo di Camilleri e aiuterà anche i nostri due sumisti, i nostri due lottatori a combattere con tutte le armi affilate e la persona in questione è….: Antonio Albanese.

Stacco musicale.

Signore e Signori…Giovanna Zucconi!

Z.: tra poco comincia l’incontro, ma per parlare di Camilleri bisogna leggerlo, per leggerlo bisogna capirlo. Camilleri lo leggono in tutta Italia. A Ciriè, a Udine, a Vipiteno….ma che cosa capiscono? Non lo sappiamo. Noi a Sumo, per cercare di capirci qualcosa, abbiamo un preparatore atletico ovvero un lettore come Antonio Albanese. Buongiorno Albanese.

Albanese: buongiorno! Comunque attratto dalla passione di Camilleri. Perché c’è una passione, una passione vera. Poi diventa a tratti, comunque, diventa difficile…..diventa difficile proprio tradurre delle frasi…bè io poi sono siciliano …

Z.: lei è siciliano ma non è di Vigata. Vigata non esiste, lei invece Antonio Albanese, esiste! E quindi…

A.: e quindi proviamo ad interpretare Vigata. Proviamo ad interpretare quello che non esiste, perché qui c’è … eheheh…ci sono delle cose che non esistono!

Z.: bè, la cosa che esiste, però, dalle vostre parti è la gastronomia…e si mangia bene in Sicilia, vero?

A.: ma sì! si mangia bene, io arrivo da, sinceramente una delle zone più belle della Sicilia, Le Madonie. Siamo a milleduecento metri a Petralia dove si mangiano: a pasta ch’i favi, o u crastagnieddru, o a pasta cu i milinciani…tutte ste quose….e quindi, sono sapori forti, sapori che…io sono stato tatuato da questi sapori, da questi profumi.

Z.: e ogni tanto quando chiude una trattoria…?!

A.: è un dolore! È un triste….triste, triste…..

Da “Il giro di boa”.

A.: “Si era fatta l’ora di andare a mangiare. Sì, ma dove? La conferma che il suo mondo aveva cominciato ad andare a catafascio il commissario l’aviva avuta appena una misata appresso il G8, quanno alla fine di una mangiata di tutto rispetto, Calogero, il proprietario-coco-cammareri della trattoria “San Calogero”, gli aviva annunziato, che sia pure di malavoglia, si ritirava. “Stai cugliunanno, Calò?” “Nonsi, dottore. Come vossia sapi, io ho dù bipass e sittantatri anni sunati. ‘U medicu non voli cchiù che continuo a travagliari”. “E io?!” gli era scappato di dire a Montalbano. Di colpo si era sentito infilici come un personaggio dei romanzi popolari, la sedotta e abbandonata cacciata fora di casa col figlio della colpa in grembo, la piccola fiammiferaia sotto la neve, l’orfano che cerca nella munnizza qualichi cosa da mangiari…… Calogero, a risposta, aviva allargato le razza sconsolato. E doppo era arrivato il terribili jorno nel quale Calogero gli aviva sussurrato: “Dumani nun vinissi. È chiuso”.

Z.: momenti tristi. Momenti duri. Questo era dal “Giro di boa”…ma altrove, per esempio nel Birraio di Preston, ci sono invece dei momenti di fantasia, di immaginazione di volo….

Da: “Il Birraio di Preston”

A.: “Dopo manco cinco minuti che l’orchestra sonava e i cantanti cantavano, a mia sicuramente mi principiò una febbre àuta. U cori mi batteva forti, ora sentiva càvudo càvudo ora friddo friddo, la testa mi firriava. Didopu, come si fossi addiventato un palloneddro di acqua saponata, di quelli leggeri e trasparenti che i picciriddi fanno per jocu con una cannuzza, accominciai a volare. Sissignori, a volari. Cilenza, mi deve crìdiri: volava! E prima m’apparse il triatro da fora, poi la piazza cu tutte le persone e l’armàla, po’ la citate intera ca mi parse nica nica, poi vitti campagni virdi, li sciumi granni do Nord, li deserti gialli ca dìcino che ci sono in Africa, poi tutto il mondo istesso vitti, una palluzza colorata come a quella che c’è dintra a l’ovo. Dopu arrivai vicino a u suli, acchianai ancora e mi trovai in paradisu, con le nuvole, l’aria fresca pittata di blu chiaro, quarche stella ancora stutata……”

Z.: Albanese capisci tutto?

A.: ehm….è molto curioso, ma in questo caso, c’è proprio un crescendo e c’è quella passione che un po’ mi attrae di Camilleri, anche se non sono il più grande fan di Camilleri….però questa passione mi …mi sostiene.

Z.: c’è una musica che porta anche se parola per parola, magari, non si capisce ….

A.: …e c’è quella Sicilia che io definisco: la Sicilia meravigliosa! Quella eccentrica, in questo caso che si vede, è molto ….questo…questo frammento che abbiamo appena letto nobilita questa sicilianità.

Stacco musicale.

- preparatore atletico di oggi è: Antonio Albanese!

Z.: Antonio Albanese, la passione nella scrittura di Camilleri….e di passione ce n’è moltissima nel pezzo che stiamo per leggere, che è tratto dalla Concessione del telefono ed è una lettera un biglietto d’amore scritto o forse dettato da una donna quasi analfabeta al suo amante che è chiuso in carcere….

Da “La concessione del telefono”:

A.: “Pippo amori mio adorato, gioia di chisto cori Pipuzzo adorato ca ti penzo che è notti o che è iorno e ti penzo macari che è il iorno ca viene appresso e doppo quelo ca viene appresso ancora tu manco lo puoi capiscire quando mi manchi Pipuzzo adorato in ogni hora che dico in ogni minutto ca pasa della iornata ca non ti pozzo abbrazzare forti forti e sentire le to’ labbra di a sopra le mie le cose Pipuzzo mio che ti sono accapitate che sei andato a finnire nello càrzaro collo sdilinquenti mi hanno fatto venire la febbri che mi spuntarono le machie sulla faccia e stavo dispirata pirchì non ci capivo nenti di quelo che assuccedeva trimavo tutta mi pareva di nesciri pazza la notti il letto mi pareva addiventato di foco non pighiavo sonno doppo seppi che ti era smorcata la febbri per tutte le cose che patisti nuccenti como a cristo e accossì non ci siamo potuti avvedere e alora Pipuzzo anima mia quanno è che ci pozziamo nuovamente avvidere per passare qualche orata abbrazzati stritti stritti qualche ora di filicità pirchì che tu devi assapire Pipuzzo adorato che la vita mia senza di tia è come notti senza luna iorno senza soli……”

Z.: che bello, Antonio! Che passione!

A.: questo è molto siciliano, per esempio e piace alle donne …ahahahahahaha

Z.: ahahaha…infatti!

A.: esatto! La maschialità siciliana…ahahah

Z.: bè, adesso su…vai avanti, non è detto ….

A.: “……Pippo chista è la vita mia spero che arrinesci ad havere questo biglietto di mia che ti dicce che ti penzo e spero di combinare prima che pozzo d’arrivederci col solito sistema penzami che come ti penzo io in oghni minutto vasate”…..baci, baci, baci….

Z.: commovente, Antonio Albanese. Questo era proprio siciliano siciliano, però….

A.: sì, è molto siciliano ma non…non…per esempio, in questo caso non è un siciliano elementare, ecco! non tanto per la scrittura, ma non è un siciliano semplice e immediato da tradurre…

Z.: e anche da leggere…

A.: anche da leggere, esatto! Non è un siciliano semplice da leggere…

Z.: altre volte per esempio, come qui…è un pezzettino tratto da Un filo di fumo, invece è quasi italiano poi, però, irrompe il dialetto.

Da: “Un filo di fumo”:

A.: “Scusi, mi sa dire come sta il Papa?” Pur senza avere in quel momento nessun punto di contatto fisico col commendatore, egli aveva sentito i muscoli di quest’ultimo guizzare e quindi irrigidirsi, tutto il sistema nervoso dell’altro vibrare come per una rapida scossa. Stava rispondendo lui che il Papa, ringraziando Dio, stava un pochino meglio, visto che il commendatore Madonna stranamente pareva aver perduto la voce, quando il compagno – m era lui o un altro? – di colpo cangiato per magìa, scordate la gentilezza, la cortesia, la compostezza che gli erano abituali, aveva risposto rabbioso alla faccia che il signore teneva un poco inclinata in avanti, gli occhi che esprimevano solo una deferente attesa, la bocca che pareva già pronta a civilmente ringraziare: “Ma non mi scassi la minchia!”

Z.: come scusi?

A.: non mi dia tanto fastidio…ghghghghg

Z.: ahahah…grazie per la traduzione, Antonio Albanese.

Stacco musicale.

Z.: ed eccoci nel palaradiodue (applausi) …bè, il pubblico è decisamente caldo, il pubblico è decisamente di fan…superfan, di ultras….ecco! bravi! Zitti un momento perché adesso accogliamo con il dovuto rispetto e con il dovuto silenzio preparatorio, l’ingresso dei campioni….In difesa di Andrea Camilleri: Giancarlo De Cataldo!

Pubblico: scroscio d’applausi, fischi, grida etc. etc.

Z.: mentre invece, si assume il ruolo cavallerescamente complicato ma anche una bella sfida, come si dice, di andare contro il Sommo Camilleri con cotanto pubblico….Pietrangelo Buttafuoco.

P.: buuuuuuuu….buuuuuuuuu…fischi etc. etc.

Z.: no?! E no!!!! E no, dai, abbiamo deciso di essere cavallereschi fate un applauso….

P.: applauso

Z.: come si diceva una volta: l’applauso di incoraggiamento. Vabbè, dai, stringetevi le mani che tra poco cominciamo.

Stacco musicale

- Oggi parliamo di Andrea Camilleri. Si sfidano Giancarlo De Cataldo e Pietrangelo Buttafuoco.

Applausi!

Z.: Camilleri sì! Camilleri no! Primo round. Abbiamo deciso di essere cavallereschi, vogliamo lasciare l’onore e l’onère, come si dice…il primo colpo a chi è venuto, coraggiosamente sfidando le ire del pubblico dei fan a combattere contro Camilleri? Buttafuoco, perché? In un pugno, in una battuta, in una parola, perché contro?

B.: perché contro? Perché, esiste anche un Camilleri che si perde…. Che rinuncia all’ironia, all’intelligenza, alla fantasia per essere un Camilleri mediocre…..e allora, siccome è un grande autore, un grande scrittore, merita, a maggior ragione, di essere punito quando sonnecchia e sonnecchia troppo.

Z.: questa è un’arma retorica finissima, Buttafuoco. Ha già messo le mani avanti: è un grande autore, però…

B.: …sonnecchia spesso! Soprattutto, essendo l’Italia un Paese che per la sua struttura delle patrie lettere è stata sempre affidata ad una sorta di mercato ideologico, a una sorta di mercato politico, allora lì spesso, come dire….va a depositare la sua graziosa e preziosa marchetta, e questa è grave!

Z.: De Cataldo, marchetta? Camillerismo? Mercato politico?

De C.: premesso che nell’”anche” del mio contraddittore vi è già una parziale ammissione di sconfitta, credetelo…è anche parte del mio mestiere e la so riconoscere …

Z.: quale mestiere? Stai parlando di….

De C.: quello delle aule di giustizia. Perché significa il riconoscimento implicito, in questo caso anche esplicito e, quindi, estremamente leale di una grandezza. Io invece proprio per questo stesso motivo che, è considerato motivo d’attacco da parte di Buttafuoco, mi considero un camilleriano ad oltranza. Perché Camilleri ha fatto irruzione come un fenomeno assolutamente unico e decisamente rivoluzionario nel mondo accademico paludato delle lettere, nel salotto buono della letteratura italiana, penetrandovi come un ladro nella notte o, se volete, come un commissario particolarmente audace e forte fisicamente, rompendo delle barriere, e perché forte di una posizione di predominio che è riuscito ad acquistare strappandola all’entusiasmo di legioni di lettori…. è riuscito, e riesce continuamente, nonostante la sua non verdissima età, ad essere con la presa forte sul reale ed anche a concedersi qualche licenza politica…non poetica.

Z.: Buttafuoco ha storto la bocca….si esprima, su! Combattete…suvvia!

B.: (ridendo) basta sfogliare quell’orrendo libro, uscito ultimo…La presa di Macallè. Una cosa spaventosa.

Z.: complimenti per l’eufemismo.

De C.: La presa di Macallè….ricorda molto, anche quello è un gioco, una citazione letteraria, forse le sarà sfuggito ma c’è un personaggio, in qualche modo analogo alla tradizione italiana che è lo “Stefanino” di Palazzeschi. Lei ricorderà un giovane, un bambino addirittura, che madre natura ha fornito di una curiosa inversione di organi, cioè quello che di solito è tra le gambe, Stefanino ce l’ha in testa e viceversa e io credo che questo riferimento, come dire…erotico e priapeo non sia stato casualmente inserito da Camilleri nella Presa di Macallè.

B.: sì. Però bastava limitarsi a quelle preziose collezioni…si chiamavano: gli squalo…qui siamo in pochi, credo, ad aver fatto la vita militare…erano delle preziose collezioni di fumetti pornografici che rendevano meglio l’idea ed erano più efficaci e più divertenti e avevano quello che secondo un formulario radical, si dice…glamour… erano molto più glamour di questa Presa di Macallè.

De C.: io vorrei premettere che sono un camilleriano ad oltranza non disposto a concedere nulla e a trattare su nessun terreno. Prendere o lasciare integralmente. Prendo integralmente e prendo anche la Presa di Macallè.

Z.: Buttafuoco, prende o lascia integralmente? Perché se prima ha detto: è un grande, è un grande scrittore, in fondo a me Camilleri piace…il prendere o lasciare…?!

B.: quando sonnecchia non riesco proprio a digerirlo fino in fondo me lo sono letto quel libro perché speravo fino all’ultima pagina, fino all’ultimo rigo di trovare qualcosa…era bellissima la parola fine…poi basta!

Z.: finisce con un colpo quasi basso di Buttafuoco il primo round. Ma, vediamo poi come continuerà il combattimento …il secondo.

- Sumo: il peso della cultura. Secondo round.

Z.: Pietrangelo Buttafuoco contro Giancarlo De Cataldo intorno ovviamente a Camilleri ma De Cataldo la Presa di Macallè t’è piaciuta o non ti è piaciuta?

De C.: nemmeno sotto tortura uscirà una parola contraria agli interessi del mio assistito.

Z.: ah! così?! Quindi, hai cambiato un terzo lavoro, adesso fai l’avvocato difensore?

De C.: per una volta tanto mettere, come dire, la toga dall’altra parte della barricata non è male, èh! Provare anche il gusto e il fascino perverso della difesa, non è male.

Z.: e c’è un fascino perverso anche nell’attacco, Buttafuoco?

B.: ma sì! Sempre per garantire la qualità di Camilleri, lo facciamo proprio per questo no?! Vogliamo essere perfidi fino in fondo.

Z.: ma come siamo buoni…sì perfidi fino in fondo, certo siamo qui per questo!

B.: abbiamo presente tutti quanti quelle cose orribili che ha pubblicato con la rivista, peraltro triste, di Flores d’Arcais…Micromega…quelle favole (pubblico: buuuuu…buuuu) quelle storie …quella specie di moralismo …insomma! Diciamo, che proprio lì Camilleri s’è rovinato.

De C.: Buttafuoco! A lei le cose che sfottono la destra proprio non le piacciono….mi viene proprio una rivelazione

B.: io non faccio altro…

Z.: qui l’arbitro deve segnare un punto…

B.: forse perché mi ruba il mestiere, di solito lo faccio io questo nel mio lavoro, quindi non mi faccio questi problemi….no! la difficoltà è un’altra che la battuta è facile, scontata però, siccome sappiamo che esiste il conformismo in Italia…e il conformismo in materia di patrie lettere è sempre stato da chi tiene i cordoni della spesa, della borsa, e siccome sappiamo che l’egemonia culturale è sempre stata quella lì, allora sto poveretto, che è stato grandioso che tutti quanti ci siamo passati per mano che ce lo siamo suggeriti, che ce lo siamo andati a scoprire, a un certo punto che cosa fa? Fa quello che fortunatamente mai Franco Franchi e Ciccio Ingrassia fecero… quello di assoggettarsi agli obblighi del politicamente corretto, e pure lui che è stato geniale, strepitoso…pure lui che ha costretto pure i bergamaschi a parlare siciliano si mette a pagare l’obolo al politicamente corretto. Ciò lo rende triste.

De C.: la dittatura culturale marxista no!!! La prego….

B.: ma peggio ancora!!!

De C.: veramente…..eleviamo il tono di questa discussione!!! (applausi)….se il commissario Montalbano è indignato, giustamente indignato, contro quella legge…come la chiama?! La chiama la legge Cozzi-Pini, mi pare, in uno dei suoi romanzi…ecco!! Questa non è una marchetta è….è autentico…

B.: si può dire la parola stronzata?

Z.: direi di sì! Che è comprensibile….Radio due la mattina…..

B.: una cosa è se questa stronzata la fa Furio Colombo quando nel suo giornale L’Unità mette un titolo: Per colpa della legge Bossi-Fini strage di immigrati…

Z.: state uscendo dal ring…..

B.: …..eccetera, una cosa se invece ce la ritroviamo in un così detto romanzo…è una cosa tristissima…..

De C.: no! È una cosa profondamente inserita nella più alta e nobile tradizione culturale italiana…

B.: e chi è Dante Alighieri?

De C.: si! Dante Alighieri…

B. : ahahahahaha!

De C. : …lei si ricorda Filippo Argenti? Quel cittadino fiorentino che ebbe la malaugurata idea di trescare per cacciare l’Alighieri da Firenze….bè, Dante lo situa in una vasca immonda ….

B.: andiamo su Brunetto Latini che è più divertente…

Z.: no! No! Alt!!! State uscendo dal ring….no Brunetto Latini…no! Scusate no…

De C.: mi faccia dire di Filippo Argenti….

Z.: no, Filippo Argenti, no!

De C.: lo butta in un pozzo di sostanze immonde e Virgilio gli dice pure: Bravo, bene facesti…quello era Dante Alighieri! Passione politica allo stato puro. In contemporanea con i suoi contemporanei. Ma che marchette!!!

B.: allora dobbiamo dire che: una cosa è avere il coraggio…le palle, di fare letteratura, di fare fantasia, di fare provocazione e creatività sfidando tutto…una cosa è andando sul morbido….sul mercato, sull’accettato…su tutto ciò che poi fa audience anche in termini di letteratura. Noi vogliamo bene, tantissimo bene a Camilleri, perchè ha portato più lettori…è stato fantastico nell’inventare questo genere, però…la caricatura diventa di una tristezza..

Z.: Buttafuoco…nell’odore della notte c’è la distruzione dell’ulivo quello le piace almeno?

B.: ehm….no, io francamente faccio un tentativo sempre di …mi faccio dei mosaici privati…però quant’è bella la figura del segretario della sezione del movimento sociale, quella descritta da Camilleri…e allora che devo fare? Devo ribaltare il giudizio proprio su quello? Perché ha fatto un meraviglioso ….no! dico semplicemente che certe scivolate sul patetico politico sono tristi!

Z.: chiudiamo qui il secondo round!

-stacco musicale

Z.: terzo round! Non so come, con De Cataldo e Buttafuoco, siamo andati a impelagarci in un duello…tra destra e sinistra?! Fra Dante e Brunetto Latini!?…non ho ben chiaro il termine dello scontro…tranne che, Camilleri stesso, ha detto di se scrittore, non di se polemista, non di se interventista politico, ha detto: evidentemente io ho riempito un vuoto. È vero questo? State annuendo tutti e due il che in termini di combattimento e di agonismo non è un gran che però, magari, riuscite ad accapigliarvi un pochino lo stesso…proprio sulla novità Camilleri.

B.: ma è una novità assolutamente gradita….assolutamente necessaria, perché l’Italia, poi, è un Paese che in fondo legge meno, credo, di qualunque altro…meno della Spagna …meno di qualunque altro paese europeo…quindi la novità è stata fondamentale. La cosa, ripeto, su cui devo inventarmi uno spunto polemico …

Z.: Buttafuoco, ma ne ha abbastanza?! Lei ha scritto veramente peste e corna su Camilleri..

B.: ho scritto, forse, sul genere…sul camillerismo…

Z.: anche su Camilleri…adesso mentre lei organizza le sue argomentazioni io le ritrovo le cattiverie che ha scritto…parli, parli…dica…

B.: no…no…troviamo le cattiverie…è sempre divertente…

De C.: spieghiamolo questo camillerismo…

Z.: si… spieghiamolo, finalmente, questo camillerismo….ha ragione De Cataldo. Cos’è il camillerismo? Non sarà una cosa più sua… più di Buttafuoco che di Camilleri?

B.: nooo…..semplicemente è questo: scherzando si può immaginare come la caratterizzazione del siciliano, un modo come un altro dicevamo prima, quando i pellerossa devono parlare tutti con i verbi all’infinito….Giovanni Verga….

Z.: Buttafuoco…l’ho trovato!!!! …”Camilleri: è come una cassata, e cioè una meravigliosa torta piena di squisitezze, ma zeppa pure di stucchevoli canditi, ricoperta infine di glassa, pesante e indigesta. Immangiabile perciò… eccetera, eccetera… bè! Pesantino…

B.: pesantino. Perché la cassata non la mangiano tutti?

Z.: quanta, però?

B.: poca…..

Z.: 5 milioni di copie vendute…

B.: poca….però. Se dobbiamo affrontare, invece, una buonissima pietanza…stavo dicendo…c’è una grande scrittura siciliana dove non c’è nessun camillerismo, nel senso che non c’è nessun gioco di dialetto che è stata quella di Giovanni Verga….cioè, voglio dire una cosa: tutta la letteratura, diciamolo, è letteratura siciliana.

Z.: pubblico…bè?! Non reagite siete tramortiti da queste affermazioni?

B.: se il pubblico è camilleriano deve per forza essere d’accordo con questo. No?! Allora, da Pirandello, da Giovanni Verga…

P.: No!!!! C’è stata l’unità d’Italia…l’unità della televisione!!!!

B.: da Giovanni Verga, dalla tradizione…anche dalla grande tradizione filosofica vicina di casa di Camilleri, quindi mi riferisco a Giovanni Gentile, tutta la letteratura italiana è inevitabilmente siciliana. Quindi, Camilleri, arriva finalmente a riempire il vuoto, ma arriva anche a riprendersi quello che è stato sempre il territorio dell’agone letterario italiano.

Z.: Buttafuoco, l’ha riempito un po’ molto anche lei il vuoto. Sentiamo anche l’altro contendente…

De C.: però che la Sicilia sia una nazione…. anche una nazione letteraria… e anche, se volete, una nazione letteraria che ha prodotto le esperienze letterarie più interessanti…più estreme d’Italia, penso…non so, per esempio a Capuana che fu poi l’unico scrittore italiano sul versante del fantastico, aperto ad influenze europee….

Z.: siamo coltissimi….ad altissimo livello questa mattina…

B.:…senza parlare di vampiri…

De C.: questo mi pare fuori discussione! Però mi pare anche fuori discussione che Camilleri sia un erede consapevole di Verga, proprio di quel Verga che lei citava prima. Prenda il Re di Girgenti….

B.: bellissimo!

De C.: ecco! Il Re di Girgenti è un episodio aggiunto de La saga dei vinti, era quell’episodio che mancava ne La saga dei vinti!

B.: non solo è quell’episodio che manca ai cantastorie…è bellissimo quello!!! Infatti, lì dovrebbe concentrarsi invece di fare le solite….

Z.: la lingua di Camilleri è stucchevole o no? Sì o no?

B.: nei romanzi no!!!

De C.: NO! Mai ! e non è il centro…il fulcro del suo successo e della sua importanza.

B.: dai…Camilleri, quando ha scritto quelle cose terribili per la stampa…

De C.: no! È la struttura che dobbiamo guardare…

Z.: ragazzi, basta!! Basta!! Fermi!!! Adesso stiamo diventando stucchevoli noi. Finisce qui il round.

- signore e signori: Giovanna Zucconi! (applausi)

Z.: quarto round…Pietrangelo Buttafuoco contro Andrea Camilleri e Giancarlo De Cataldo, invece, a favore, anche se ambedue hanno una passione di lettura…uno, De Cataldo, per tutto Camilleri e l’altro, Buttafuoco, per certo Camilleri, mentre, invece, critica violentemente il camillerismo. Abbiamo parlato, avete combattuto poco invece intorno a Montalbano, che è il Camilleri un po’ più conosciuto, più popolare. Quel personaggio del quale, lo stesso, Camilleri ha detto è un serial killer di eventuali altri personaggi. Un personaggio, forse, ingombrante proprio perché così riuscito, così popolare, così amato. Amore e odio verso Montalbano dei due combattenti…Buttafuoco?

B.: un personaggio assolutamente riuscito.

De C.: e poi, è un antipatico. Un antipatico che fa leva sui suoi tratti più antipatici, più astiosi…non è un buonista sicuramente.

B.: è simpatico…

Z.: Buttafuoco difende Camilleri adesso! Ma siamo impazziti!!

B.: no! Difendo Montalbano. È una creatura a se stante…che c'entra.

De C.: …un rovesciamento…

B.: i personaggi vanno in [incomprensibile, NdT]….ognuno va per i fatti suoi

Z.: scusate!!! Sento un rumore in cuffia…..chi è???

Camilleri: sì sono Camilleri.

Z.: è Camilleri?! Ma veramente???

P.: applausi scroscianti

Z.: ma buongiorno! Il Sommo in persona, o almeno in voce …..ma è veramente lei?!

C.: credo di avere una voce facilmente riconoscibile.

Z.: ce lo può dimostrare che è Andrea Camilleri??

C.: quello è difficile….

Z.: no, guardi….io le faccio delle domande, se sa rispondere è probabile che sia lei…

C.: no! Non me le faccia perché non saprei rispondere.

Z.: mi dica quanto ha preso all’esame di maturità?

C.: sette.

Z.: sette?! È vero??? Abbiamo qui una parte del suo fan club che…credo confermi?

P.: i fan dissentono.

C.: non era l’esame di maturità…sa

Z.: no?! Vede?

C.: era scrutinio, perché stavano arrivando gli americani e non facemmo in tempo…era il 1943…

Z.: ecco la risposta esatta. Allora è veramente lei! Stanno annuendo i suoi fan, stanno applaudendo tutti i suoi fan qui….effettivamente Andrea Camilleri è Andrea Camilleri! Perché sa di non aver fatto l’esame di maturità. Facciamo un’altra domanda, Camilleri? Che cosa uscirà nel 2005, l’anno prossimo. Nel calendario dei carabinieri?

C.: ah…un racconto che ho scritto per i carabinieri. I carabinieri me l’hanno chiesto e io volentierissimo ho fatto questo piccolo tradimento a Montalbano.

De C.: questo a Buttafuoco gli piace sicuramente.

B.: no!

De C.: l’Arma…questo gli piace a Buttafuoco…

B.: guarda, io sono amico di Gianni De Gennaro., quindi…hihihihi tifo per la polizia!

Z.: ha sentito? Qualche battuta dello scontro??

C.: no, no…mi sono messo qui or ora…in questo momento all’ascolto.

Z.: ma a lei scontri sulla sua persona e sulla sua opera che effetto le fanno? La sfiorano, la irritano, la infastidiscono, le rimbalzano…

C.: no, no…non mi irritano. Mi irritano solo quando sono fatti superficiali. Cioè, a dire, quando mi rendo benissimo conto che chi mi sta criticando non mi ha letto. Non è affatto il caso, ne del difensore e ne dell’accusatore in questo incontro.

Z.: quindi…ci sta benedicendo, in questo momento..

C.: vi sto benedicendo, sì…praticamente scegliersi un accusatore è un grosso privilegio….

P.: applausi.

B.: come si suol dire: vossia benedica!

C.: vossia benedica…baciolemani

P.: applausi

Z.: questo rituale tra siciliani…De Cataldo…èh…

De C.: io non sono siciliano però posso anche aggiungere: La mia faccia sotto i vostri piedi! Se volete….

C.: eheheheh….mi sembra eccessivo…ehehehehe…. Come va lo scontro???

Z.: lo scontro…..è… come va pubblico???? Facciamo una specie di riassunto della situazione, come vi sembra che stia andando??

P.: (linda) che vince De Cataldo!!!

Z.: che vince De Cataldo…Andrea Camilleri

B.: il pubblico è taroccato…

Z.: il pubblico è taroccato…ahahaha…il pubblico è tendenzioso è parte del suo fans club, lo scontro però è cavalleresco..

C.: ah, ecco! Quello è importante….

B.: vabbè tanto io ho perso sempre, in tutte le mie cose…eheheheheh…

Z.: grazie a Andrea Camilleri …

C.: grazie a voi e buona lotta….

Z.: grazie! Buona lotta sempre!

C.: arrivederci!

P.: applausi.

- Sumo: il peso della cultura. Quinto round

Z.: quinto e ultimo round, il pubblico camilleriano che comunque ne sa anche più di Camilleri stesso, del Sommo che ci ha onorato con la sua presenza in audio, quando Andrea Camilleri fece il test di ammissione al fans club di Camilleri, che trovate su internet al sito www.vigata.org, fallì. Venne bocciato. Perché rispose esattamente soltanto a 4 domande su 10, mentre i nostri due lottatori sono ambedue molto ferrati. Questo ultimo round, De Cataldo e Buttafuoco, è quello del colpo basso. Adesso potete veramente essere scorretti, pur di vincere potete giocare tutte le armi anche le più spregevoli….volendo…

B.: anche quella di far vincere l’avversario???

Z.: bè….no!!! questa è veramente la peggiore…

De C.: non so….posso votare per Buttafuoco che si è comportato con grande senso cavalleresco…

Z.: avevamo detto di essere cavallereschi, ma questo è un po’ troppo. Questo è..….no!….trovate ancora delle armi da combattimento…

B.: stavamo parlando di Montalbano…

Z.: stavamo parlando di Montalbano, bravo Buttafuoco.

B.: assolutamente riuscita…figura assolutamente perfetta….e io non credo che sia antipatico, funziona tantissimo però ha questa qualità che è quella di essere veramente popolare, per questo io sono terrorizzato dall’idea che…

Z.: popolare è un complimento, Buttafuoco??

B.: è un complimento sì…

Z.: detto da lei dico…

B.: vorrei completare dicendo, ed è per questo che sono terrorizzato all’idea che diventi un idolo del radicalume chic italiano ….perché vorrei che, invece, fosse veramente popolare…

Z.: con quei numeri li?! Ci sono 6/7 milioni di radica chic in Italia? Ne è convinto???

B.: No!! Per questo dico che bisogna conservare Camilleri da questa specie di greppia…

De C.: no!! Però….mediamente…

B. : non possiamo farlo diventare una specie di azionista piemontese…questo voglio dire…

De C.: però mediamente, Buttafuoco, quelli che leggono Camilleri …io capisco, vengo un po’ sulle sue posizioni, io capisco…

Z.: non troppo, però…

De C.: no…no!! Il pubblico che legge, voglio dire, è un pubblico che si riconosce molto nella figura di Montalbano e anche in quelle intemperanze di cui lei accusava prima Camilleri…. Non è mica colpa di Camilleri o del pubblico se, come dire, quelli di sinistra leggono di più e sono anche più colti. Questa appartiene un po’, non tanto alla dittatura imposta dall’alto ma alla storia della nostra cultura….

P.: applausi

Z.: Buttafuoco, reagisca!!!

B.: anche perché quelli di sinistra si sono preoccupati di recuperare, magari, qualcuno come Marco Ramperti …un grande critico cinematografico e costringerlo poi a vendere le sigarette alla stazione Termini….

De C.: …non lo so….guardi….io non ho mai fatto grandi differenze….tra scrittori …autori…

B.: no…l’ho citato apposta perché è molto caro alla memoria di Camilleri…di Leonardo Sciascia….molto caro alla memoria di chi si è formato in quell’ambito, per questo ho detto: Marco Ramperti. Costretto a vendere sigarette alla stazione Termini….per colpa della così detta censura, dell’epurazione, per colpa di quella che è la greppia ideologica.

De C.: guardi, a me basterebbe, per sfuggire alle secche della greppia ideologica che mi ridessero una volta alla settimana quelli di avanzi ….mi basterebbe che…come dire, in questo momento si facesse questo gesto di coraggio per farmi ridere un po’…benevolmente con una satira non orientale…non quella di Forattini con le facce brutte sulla stampa…

B.: a chi lo dici….vi dico una cosa. Io sono compare di Maurizio Gasparri. E’ una vita che gli dico: Me lo dai il segnale orario??? Me lo dai il segnale orario per occupare uno spazio????

Z.: e lo sta occupando, Buttafuoco. In questo preciso momento, allora, lo occupi per difendere o, anzi, per attaccare…Camilleri.

B.: no!…vabbè…. ritornando alla serietà dello scherzo, lo sto occupando per essere definitivamente sconfitto.

- Sumo: Il verdetto.

Z.: e qui sul ring di Sumo è il momento della verità. È il momento del verdetto, verdetto che non è così annunciato come qualcuno vorrebbe far credere ….Buttafuoco…

B.: sì! Il verdetto…

Z.: l’hai già deciso? No?!

B.: ..sì!

Z.: lei lo vede già scritto?

B.: io lo vedo già scritto. Innanzitutto si è conquistato l’opera omnia….mi auguro che ne scriva ancora…mi auguro che oltre …

Z.: De Cataldo o Camilleri???….eheheh

B.: No! Camilleri. Perché io voto sicuramente per Camilleri.

Z.: ah! Lei vota per Camilleri?

B.: sì!

Z.: lei non deve votare. Lei, prima di tutto, doveva combattere.

B.: sì! Comunque è pur sempre un torneo e a un certo punto c’è pur sempre una dama e quella dama bisogna salvarla…

Z.: quindi c’è, diciamo, un’entità superiore…non diamo della dama al Sommo Camilleri…..però c’è un’entità superiore in nome della quale lei…

B.: scusi…tutte le cose belle, in Sicilia, sono definite al femminile.

Z.: questo mi fa molto piacere, anzi…pubblico

P.: applausi

Z.: il pubblico è dalla parte femminile…

B.: declinate al femminile…

Z.: bene!

B.: e quindi è una dama.

Z.: quindi la dama Camilleri: che vinca quella! Lei sacrifica la sua posizione con un inchino cavalleresco.

B.: sì!

Z.: e De Cataldo, come vede il finale dell’incontro?? Secondo lei, chi meriterebbe la vittoria???

De C.: con una leale stretta di mano io personalmente, anche perché non mi costa niente, voto per Buttafuoco che si è già augurato molto cavallerescamente di perdere.

Z.: abbiamo già detto che i voti non contano….

De C.: mi auguro che questo senso di sconfitta si traduca effettivamente in una sconfitta reale.

P.: applausi. Bravo!!!

Z.: bè! Le armi retoriche di De Cataldo sono pericolosissime, sono affilatissime …ma adesso è il momento del pubblico! Pubblico che abbiamo già detto è tendenzioso ma onesto…e quindi sentiamo come vota. Non pro o contro Camilleri, attenzione spogliatevi per un pochino dalla vostra passione di fans, ma pro o contro De Cataldo o Buttafuoco. Per Pietrangelo Buttafuoco???

P.: applausi scarsi.

Z.: visto Buttafuoco che rispetto all’inizio ha conquistato fior di mani che battono. De Cataldo…

P.: Bravo!!!!! Applausi. Yuuuuhhhuuuu!!! Applausi.

Z.: effettivamente ha vinto Buttafuoco nel senso di cui sopra, cioè voleva perdere e ha perso in onore di Andrea Camilleri. Grazie a tutti!!!!

P.: applausi.


Linda Diligata pe' l'Urbe - Roma, lunedì 31 maggio 2004, ore 17.00