Titolo

L'endiadi del dottor Agrò

Autore

Domenico Cacopardo

Data prima edizione

2001

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Editore

Marsilio

Collana

Farfalle

Data edizione letta

2001

Pagine

179

Euro

12,91

Mini recensione

E' un giallo senza tanto pretese, senz'altro sopravvalutato da chi vuole a tutti i costi vedere in Cacopardo l'Anticamilleri. Non c'entra niente, non si può neanche mettere a confronto i due. Cacopardo dà vita a dei personaggi che non restano in mente e neanche nel cuore. E' troppo freddo e distaccato, non partecipa alle vicende narrate, non rende avvincente la trama. Il libro si snoda su due storie parallele, una vera e l'altra finta, ma secondo me annoia; sullo sfondo sempre la Sicilia, un rapporto sicuramente stretto con il cibo, l'assurdo malcostume degli impiegati ministeriali. L'autore è un magistrato e si barcamena bene tra gli intrighi del giallo, questo sì, ma sembra più un esercizio di scrittura che un vero libro.

Sicuramente era più interessante la sua opera prima "Il caso Chillè", sempre ambientato in Sicilia due anni fa, sempre per Marsilio.

Lì si parlava di due omicidi avvenuti ai primi del novecento, ma l'indagine era solo un pretesto per indagare nei segreti della società siciliana. C'erano di mezzo storie di corna, infezioni veneree, collusioni mafiose, interessi politici. Insomma, di tutto un po', ma l'insieme non era poi male, sempre troppo distaccato ma sicuro più vivo e vitale del secondo libro. Curiosità: l'autore dice di sè stesso che a guidare la sua penna è l'ammirazione sconfinata per la scrittura asciutta e civile del suo illustre conterraneo Leonardo Sciascia. Mah..