Titolo |
L'oscura immensità
della morte |
Autore |
Massimo Carlotto |
Data prima edizione |
2004 |
Paese |
Italia |
Lingua |
Italiano |
Editore |
e/o |
Collana |
Noir |
Data edizione letta |
2004 |
Pagine |
177 |
Euro |
13,00 |
Mini recensione |
Carlotto lascia di nuovo
l'Alligatore e torna a scrivere un noir "fuori serie",
classicamente ambientato in una non meglio identificata "città del
NordEst". Due rapinatori prendono in
ostaggio e uccidono una donna e suo figlio; uno di essi fugge col bottino,
l'altro viene catturato e condannato all'ergastolo. Benchè sia stato
materialmente proprio lui a sparare nega di averlo fatto, addossando la
responsabilità al suo complice, del quale però non rivelerà mai il nome. Un giorno, dopo 15 anni di
galera, scopre di avere il cancro (e pochissimo da vivere), e allora si fa il
paro e lo sparo e chiede la grazia (o in subordine la sospensione della
pena). Credete che vi abbia raccontato troppo? No, tranquilli, perchè è qui
che inizia il vero racconto, con l'entrata in scena del marito/padre delle
due vittime. .. Non è a mio avviso uno
dei romanzi migliori di Carlotto: nulla a che vedere con "Arrivederci
amore ciao", per capirci. L'autore affronta temi "alti" come
il perdono (e/o la vendetta), la Giustizia (e la giusta punizione del reo),
ma alla fine sempre un noir ne vien fuori (e ci mancherebbe...), forse un po'
troppo "esagerato" nel suo epilogo (ma chissà, magari...). Scritto però bene, come al solito, e con una struttura
narrativa molto ben ideata. |