Titolo

Le ombre di Montelupo

Autore

Valerio Varesi

Data prima edizione

2005

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Editore

Frassinelli

Collana

Narrativa

Data edizione letta

2005

Pagine

248

Euro

14,50

Mini recensione

Ancora una volta, dopo "Il fiume delle nebbie" e "L'affittacamere",il campo d'azione privilegiato della nuova inchiesta del commissarioSoneri è la memoria. Ancora una volta gli strumenti di indagine più efficaci sono:il ricordo dei tempi passati, la ricostruzione dei profili umaniche invecchiano nella coerenza o nella degradazione,il confronto con la spregiudicata e diffusa superficialitàdei tempi attuali.
Ancora una volta i risultati, le rivelazioni, le risposte alle domande che si impongono lungo il percorso finiscono per coinvolgere la vita, i valori, le aspirazioni, la storia,il destino di un'intera comunità. Di questo passo Varesi, libro dopo libro, indagine dopo indagine,finirà per costruire un'opera monografica che illustrerà, megliodi un trattato di storia, le vicende del '900 in quell'alta Emilia della provincia di Parma che si estende dalle cime dell'Appennino tosco-emiliano alle rive del Po nella bassa reggiana. Prosegue, inoltre, di pari passo, la ricostruzione del passatopersonale del commissario Soneri, che continua a scoprire nei risvolti delle sue stesse indagini, anche suo malgrado,episodi, figure, intrecci e antiche passioni che aprono nuove e insospettabili prospettive nelle memorie della sua vita. I profili delle persone più amate del suo passato, affioranonelle fluide e torbide correnti dell'inchiesta per essere investiteda una luce rivelatrice di verità di cui Soneri dovrà farsi carico:ne "L'affittacamere" la moglie, da tempo perduta; in quest'ultimoepisodio il padre.
E' così che di questo personaggio continuiamo a conoscerepochissimo della figura esteriore: il montgomery, l'Alfa Ro! meoe poco più, mentre si arricchisce il quadro delle malinconie,nostalgie, disillusioni, amarezze, che popolano il panoramadel suo cuore. Le incursioni sul versante della personale intimità di Sonerisono compensate dalla duale coralità del noir.Il delitto non è mai motivato da interessi privati e personali,nè da malavitosi regolamenti di conti.E' piuttosto il manifestarsi di un trauma che ha radici lontanenel passato della società. Nelle sanguinose memorie dell'ultima guerra, non ancora estinte, o nelle disordinate evoluzioni socialied economiche degli ultimi decenni, che, a volte, hanno travolto e spazzato via principi, valori, equilibri faticosamente conquistatidalle generazioni precedenti.
Grande coprotagonista di queste vicende è il paesaggio appenninico,sfuggente nella morfologia e nei colori.L'uniformità dei rilievi, mai eccezionali, la copertura variegata dei boschi cedui e l'intreccio dei sentieri, fanno sentire il rischio di perdersi anche a chi li frequenta abitualmente.L'incertezza e l'ambiguità del territorio sono amplificati dal clima autunnale, dalla pioggia e soprattutto dalla nebbia che avvolgee nasconde le piste e le figure misteriose che popolano i monti,proprio come incerti e ambigui sono i fatti e i volti che ritornanodalla memoria. La scrittura e le parole di Varesi sono sempre lineari, semplici,accurate. Genuine come la micca di pane che l'oste premuroso confeziona per Soneri insieme a qualche scaglia di grana:frugale e sostanzioso viatico per le passeggiate del commissario che,fra le ombre dei boschi e le luci ovattate dell'autunno, finisce per ritrovare, invece degli ambiti porcini, la soluzione dei delittidi Montelupo e un altro tassello della propria più profonda identità.