Titolo

Terre rosse

Autore

Roberto Valentini

Data prima edizione

 

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Editore

Todaro Editore

Collana

Impronte

Data edizione letta

 

Pagine

140

Euro

13,00

Mini recensione

Dopo l'esordio letterario con "Impasto perfetto" ambientato nel mondo della ceramica, Roberto Valentini giallista di Sassuolo, torna ai suoi lettori con la seconda avventura del giornalista-detective Carlo Castelli: "Terre rosse".
"Nel modenese -ha detto lo scorso aprile Valentini al Festival del giallo italiano di San Pellegrino Terme dove era ospite-tre sono le cose importanti: la ceramica, le Ferrari e l'aceto balsamico. Delle ceramiche ho già scritto, con Terre rosse ho voluto cimentarmi con un giallo che avesse come protagoniste le auto dei nostri sogni e quindi le passioni che esse suscitano. Per il terzo libro, sto effettuando ricerche sull'aceto balsamico che viene messo ad invecchiare per ben 25 anni prima di essere posto in commercio. Anche in questo caso il nostro Castelli dovrà risolvere l'arcano".
Carlo Castelli è un ex giornalista di grido che ha avuto la pessima idea di continuare a pensare con la sua testa ai tempi di Mani pulite e scrivere senza fette di prosciutto sugli occhi, senza schierarsi coi magistrati né con i corrotti.
Alla fine, diventato inviso a tutti, è stato licenziato e per guadagnarsi la pagnotta, è tornato in provincia. Dapprincipio convinto di annoiarsi da morire, ha pian piano riscoperto il piacere di una vita sana, intervallata da solenni brindisi con vino d'annata e assai ricercato, di cui è un vero cultore. Ma anche in provincia non mancano omicidi e misteri.
Terre rosse si apre con l'omicidio della moglie di un potente e chiacchierato avvocato, difensore di noti boss mafiosi che vive in una villa magagalattica e colleziona.Ferrari, un passatempo miliardario. Tra esse anche l'esclusiva e inarrivabile Ferrari 250 GTO n. 24. Un mito Ferrari: tirata in soli 39 esemplari, ognuno dei quali vale diverse decine di miliardi. Qualcuno fa recapitare in casa dell'avvocato un pacco bomba, lui non c'è, il pacco lo riceve la moglie e.boom. A quell'omicidio ne segue presto un altro a cui Castelli sfugge per puro caso: un suo ex compagno di scuola, diventato rivenditore di Ferrari, salta in aria a bordo della propria Testarossa.Il giornalista segugio, tra un solitario brindisi soffuso di profumi e sapori di vini incredibili, entra in azione, indirizzando ben presto le indagini sul mondo delle rosse, dove si aggira anche uno strano meccanico, Gatto, che veste una tuta, ovviamente rossa, e guida la Ferrari. Il giovane è figlio di un vero artista del martelletto, un carrozziere capace di riparare un'auto picchiettando con maestria laddove s'era verificato il danno. Ma Gatto non è un ragazzo come tutti, è nato in maniera drammatica e odia suo padre.L'avvocato ha un fratello che, a differenza sua, ha le mani bucate, ma continua a partecipare con la Ferrari 250 GTO ai concorsi per gare d'epoca.
Valentini, tramite il suo Castelli, ci svela inaspettati retroscena dell'opulenta vita padana e tratteggia, con mano felice e snella, una regione affascinante e affascinata dal mito delle rosse di Maranello.
Indimenticabili sono i passaggi in cui Valentini ci fa conoscere ed insieme assaporare col suo Castelli, i profumi, i colori e perfino i sapori di quei vini magnifici. Massimo Carlotto nella prefazione, ha scritto: "Questo romanzo è scritto bene.
Davvero. Si legge d'un fiato, con l'unico rammarico di non avere sotto mano le bottiglie stappate da Carlo Castelli".Terre rosse, ci ha fatto scoprire un nuovo e capace autore, che nel noir riversa, oltre a magnifici vini, anche i suoi demoni: "I demoni esistono. Sono pensieri che diventano mostri durante il sonno della ragione. Può durare un'ora, un anno, un decennio, una vita, ma il sonno della ragione genera mostri contro cui nulla possono i muscoli e nemmeno la testa: allora meglio fuggire e dimenticarsi finché il matador non ritrova il coraggio per infilare la spada nel cuore profondo della bestia".
Poi è tempo di Vega Sicilia Unico 1993, uno dei vini rossi più buoni del mondo.Ancora Valentini: "Di fronte all'estraneità familiare del Vega Sicilia il mio olfatto precipitò in un caleidoscopio di percezioni che si susseguivano in una vertigine di sensazioni piacevoli: un bosco carico di frutti che toccavo senza cogliere. Poi fiori, viole e ombre di menta; poi caffè, cioccolata, cuoio; poi legni: quercia, eucalipto e betulla. Tutto cresceva dentro il vino magico che li riassumeva trasformandoli in qualcosa di indescrivibile a parole, ma coincidente con il nome: Unico. Come per ogni uomo, come per ogni scrittore, si possono scrivere volumi, trattati e saggi, enciclopedie e biblioteche per spiegare in cosa consista la loro unicità, ma alla fine il nome la riassume, il nome che tutti riconoscono. Stat rosa pristina nomine"