Titolo

Una casa in Sicilia

Autore

Daphne Phelps

Data prima edizione

 

Paese

Inghilterra

Lingua

Inglese

Editore

Pozza

Collana

I narratori della tavola

Data edizione letta

2001

Pagine

272

Euro

14,96

Mini recensione

Immaginatevi un'anziana signora inglese che 50 anni fa, appena terminato l'ultimo conflitto mondiale, eredita da uno zio una delle più belle ville di Taormina e, affascinata dal luogo, decide di abitarla e anzi farne una specie di casa di accoglienza a pagamento per gli amici e gli amici degli amici. Questo libro racconta attraverso tante microstorie la sua vita a casa Cuseni, parlando dei siciliani del dopoguerra con gli occhi di una donna inglese molto più emancipata, ma che pur usciva fuori dalle terribili ristrettezze della guerra; racconta di come era vista, donna in pantaloni e con la patente, racconta dei tanti ospiti che la villa ha annoverato, tra cui Bertrand Russell e Tennesse Williams, della mafia che era e che è e di come ne è curiosamente venuta a contatto, della gente di Taormina e dell'entroterra, delle persone che hanno lavorato per lei o per il suo eccentrico zio.

Io l'ho trovato un libro gradevolissimo, che ci racconta la Sicilia degli ultimi 50 anni attraverso la sua esperienza e visione della vita, certamente diversa da tante altre, forse criticabile, ma comunque interessante.

L'ultima parte del libro mi piace meno: è come se perdesse l'impianto strutturale del libro fatto di brevi ritratti di persone e vicende, per dilungarsi a raccontare la sua amicizia col pittore americano Henry Faulkner; e alla fine si conclude ovviamente con una riflessione finale sulla sua vita in Sicilia.

Comunque questa anticonformista signora inglese ha una sua freschezza nel narrare di cose e persone come se, mentre scrivesse, rivivesse tutte le emozioni e sensazioni che ha vissuto negli anni della sua eccezionale esperienza.