Giornale di Sicilia 30/06/1997
Pirandello e le zolfatare suggestioni di una vita

UNA MOSTRA per ricordare la nascita di Luigi Pirandello (28 giugno 1867) collegando lo zolfo a varie e importanti tappe dell'esistenza del premio Nobel agrigentino. 'Pirandello e lo zolfo' avrà vita lunga, inaugurata nel 130[ anniversario della nascita è stata collocata nella casa natale di contrada Caos e vi resterà fino al 10 dicembre di quest'anno. Quasi un ideale percorso dalla nascita alla morte (avvenuta il 10 dicembre del 1936). Un percorso della memoria ricco di suggestioni, capace di offrire intense emozioni ma anche una lucida e ragionata analisi di un periodo storico fra i più travagliati della provincia di Agrigento. Un periodo in cui Pirandello conosce, grazie allo zolfo, agiatezza, la possibilità di fare esperienze interessanti studiando prima a Roma e poi a Bonn (dove consegue la laurea con una tesi sulla parlata girgintana) ma che ha una conclusione tempestosa con il fallimento del padre proprio a causa dell'allagamento della miniera Tacciafaci in territorio di Aragona; miniera che era alla base delle fortune della famiglia Pirandello e, in ultimo, del tracollo finanziario. Fotografie e documenti della mostra provengono dagli Archivi di Stato di Palermo, Agrigento, Caltanissetta, dagli archivi notarili del capoluogo dell'isola e di Agrigento, altri ancora dagli archivi del Banco di Sicilia, delle Ferrovie dello Stato, da collezioni private. La mostra curata dalla Biblioteca Museo 'Pirandello' di Agrigento e coordinata dal direttore Giuseppe Lo Iacono ha trovato immediata collaborazione nel Centro nazionale di Studi pirandelliani diretto da Stefano Milioto. Due gli itinerari che vengono offerti al visitatore: uno riguarda il territorio, il bacino zolfifero, la miniera Tacciafaci, le vie di comunicazione per il trasporto dello zolfo dal molo di Porto Empedocle alla strada ferrata Agrigento-Palermo. L'altro itinerario conduce a conoscere l'attività della famiglia Pirandello nella gestione delle miniere e nel commercio dello zolfo evidenziando quanto la civiltà dello zolfo abbia inciso nell'attività dello scrittore e nella vita dell'uomo. 'Attraverso tale percorso _ sottolinea il direttore Lo Iacono _ è possibile ricostruire la storia di un mondo che ora è solo memoria, cogliere testimonianze della cultura materiale, analizzare la gestione e l'organizzazione delle attività estrattive, rivalutare il patrimonio tecnologico delle miniere'. Per Lo Iacono nessun luogo quanto il Caos e la casa natale di Pirandello può essere più adatto per accogliere tale mostra. La casa dove il grande agrigentino nacque e dove volle che tornassero le sue ceneri. Significativo anche il collegamento con Porto Empedocle (che proprio in questi giorni ha voluto onorare lo scrittore con la seconda edizione del premio 'Pirandello nel cuore' voluto dall'amministrazione comunale retta dal sindaco Orazio Guarraci) tramite una foto del molo così come era un tempo e dove erano i magazzini all'aperto dello zolfo di Stefano Pirandello, padre di Luigi. Il cammino della mostra coinvolge anche altri centri zolfiferi dell'entroterra agrigentino (Aragona, Comitini, Grotte, Racalmuto), la zona di Lercara e quella del Nisseno. Un cammino sottolineato anche dal professore Enzo Lauretta attuale vicesindaco di Agrigento e cultore pirandelliano che ha ricordato pagine da 'I vecchi e i giovani' e dalle novelle, diverse delle quali sono profondamente legate al mondo dello zolfo. Ciaula è il personaggio pirandelliano forse più famoso, legato alle viscere di quella terra che dà ricchezza ma anche condizioni di vita terribili per centinaia di zolfatari. Ed erano in tanti al piazzale Caos (ha portato il saluto della città di Agrigento il sindaco Calogero Sodano) per rendere omaggio a Pirandello, come in tanti lo sono stati a Porto Empedocle per la manifestazione dedicata al 'figlio perso per pochi giorni', come scrive Andrea Camilleri (è noto che la famiglia Pirandello da Porto Empedocle si trasferì nella casa del Caos perché infuriava il colera e qui venne alla luce Luigi). La mostra diventa adesso occasione perché principalmente i giovani possano entrare in questo lungo viaggio dentro la miniera per correre la via dello zolfo e conoscere l'opera di Pirandello così profondamente radicata a questa terra che si specchia nel mare africano.

Enzo Alessi