la Repubblica - Sabato, 12 luglio 1997 - pagina 39
Alessandra Rota

Rai, il direttore della fiction Sergio Silva annuncia quattro film televisivi tratti da altrettanti romanzi dello scrittore siciliano
SARO MONTALBANO VA IN TV

Camilleri: 'Vorrei un attore come Rochefort' 'I ricordi dello scrittore che ha lavorato per quarant' anni a viale Mazzini producendo Maigret e il Tenente Sheridan. Quando Simenon 'bocciò' la Pagnani'

ROMA - Fiction e cinema italiani ecco la rivoluzione. E, ad annunciarla sono stati ieri il direttore di RaiCinemafiction Sergio Silva e il consigliere del Cda Liliana Cavani. Venti miniserie, sei serie, sedici tv movie, tre serial molto lunghi, 30 film italiani, 15 europei. Inevitabile il raffronto con il 1996 quando le realizzazioni sono state sessanta: per il 1997 Silva ha parlato di ben 150 'pezzi' , con un investimento di 330 miliardi totali, 280 per gli sceneggiati e 50 per il cinema più classico. L' anno precedente la cifra non aveva superato i 140 miliardi di lire. Tra produzioni e coproduzioni a viale Mazzini hanno presentato un listino nutrito: sono 10 i cortometraggi che verranno realizzati; Dario Argento e Marco Bellocchio coordineranno invece due tv movie. Da segnalare l' accordo con la Polygram che cede titoli alla Rai ma reinveste il 15 per cento dei proventi in prodotto italiano. Inevitabile il richiamo alla Piovra 8 e 9 e le critiche di Franco Zeffirelli che la considera offensiva nei confronti dei siciliani. "POICHE' in questi ultimi tempi la realtà pare voglia superare la fantasia, anzi abolirla, può essermi capitata qualche spiacevole coincidenza di nomi e situazioni. Ma dei giochi del caso, si sa, non si può essere responsabili". E' questa l' 'avvertenza' che conclude La forma dell' acqua, il primo racconto poliziesco di Andrea Camilleri. Un 'indizio' lasciato dallo scrittore alla fine del thriller. Camilleri ha 'ceduto' il suo commissario con la stessa calma e apparente indifferenza con cui fuma sigarette. Un altro gioco, forse. Saro Montalbano, è questo il nome del poliziotto che lavora a Vigàta, in terra di Sicilia, è il protagonista de Il cane di terracotta, Il ladro di merendine, e, naturalmente, di La forma dell' acqua, tre gialli già in listino nelle produzioni Rai di film tv del '98. "E' un progetto ambizioso e costoso" spiega Silva "ma lo considero un vero fiore all' occhiello". Manca un quarto libro, che non uscirà prima di gennaio e che diventerà lo stesso un film. "Io l' ho finito" dice Camilleri con la voce bassa, appena arrochita dal fumo e le consonanti che si arrotondano nel dialetto di Porto Empedocle "solo che ce l' ha un mio amico capo della scientifica; prima di farlo stampare ci tenevo al suo giudizio". La sceneggiatura la sta scrivendo Francesco Bruni e Camilleri collabora. Racconta di questa sua decisione di concedere i diritti per la Rai (e alla società Palomar) con lo stesso distacco con cui dice: "Resto fedele a Sellerio come editore, anche se ho ricevuto moltissime proposte" e poi aggiunge, spostandosi appena sulla scomoda sedia azzurra, dove ha appoggiato il suo grande corpo: "Ammetto di non riuscire a vedere Montalbano, non riesco a visualizzarlo. Solo una volta ho capito che mi ero imbattuto nel personaggio giusto. Ho avuto la cosiddetta illuminazione. Ero stato invitato all' Università di Cagliari per un corso sul romanzo Il birraio di Preston. Arrivato all' aeroporto, ho visto Saro, con la sua faccia, i suoi 45 anni stropicciati. Era il professore del seminario". Fa una pausa, gli occhi dietro le lenti sembrano chiudersi ma il flusso di parole riprende: "Non sarà facile trovare l' attore adatto. Mi piacerebbe il Jean Rochefort di vent' anni fa. Mi ricordo che un giorno mi chiamarono per offrirmi una parte nel giallo di Augias 'Un treno per Vienna' . Risposi un po' piccato che io non recitavo, per principio. 'Peccato' - risposero 'avrebbe dovuto lavorare con Rochefort' . Ho immediatamente accettato. Avevo un monologo di dieci minuti, un vero incubo. Stavo nella roulotte e non sapevo come fare. Rochefort mi venne vicino: 'Se vuole possiamo ripetere insieme, comunque faccia una cosa, quando ha dei dubbi mi guardi sempre negli occhi, io le risponderò' . Non mi ha mai abbandonato". Saro Montalbano le indagini le porta avanti per conto proprio, con la testardaggine dei siciliani: i magistrati vengono dopo; un commissario con uno stile d' altri tempi: "Ah, lo stile vero, quello dei signori in scena, ce lo aveva Gino Cervi". I quarant' anni di Camilleri passati in Rai come regista, sceneggiatore e, nel caso di 'Maigret' , produttore, riaffiorano subito: "Non apriva mai il copione, si metteva seduto con i gomiti sul tavolo e aspettava. Il suggeritore. Aveva un modo personalissimo di accendersi la famosa pipa, con delle pause interminabili. Gli servivano per leggersi il gobbo. Era un maestro in questo. Una volta dovevamo girare una scena con Cesco Baseggio, un interrogatorio serrato, incalzante. Fu terribile, perchè Cervi non sapeva le battute e Baseggio non se le ricordava, non aveva memoria". Nell' archivio di Camilleri c' è anche il tenente Sheridan, quello della 'Donna di Picche' ; "I poliziotti" sussurra "mi hanno dato pure il premio del Siulp. C' erano tante donne, solide, corpose. Dottore, mi spiegavano, questa professione ci piace tanto che ci abbiamo perso pure il marito". Televisione e letteratura, Dashiel Hammett e Antonio Pizzuto: "Alla fine della sua carriera Pizzuto era diventato il capo dell' Interpol Internazionale e a 70 anni aveva pubblicato 'Signorina Rosina' e 'Si riparano le bambole' , due gialli scritti in un linguaggio inventato, un 'idioletto' che prevede l' uso costante dell' imperfetto e un rapporto strano tra soggetto e verbo. E' leggendo i suoi libri che mi è venuto in mente Saro Montalbano". Non c' è ancora il nome del regista della 'quaterna' televisiva, sarà un italiano, giovane: "No, io non lo avrei mai girato" Camilleri si sposta ancora, incrociando le gambe e accendendosi un' altra sigaretta "o si scrive o si fa altro. Un tempo ero frenetico, non mi fermavo mai. La mia adesso è l' età delle scelte, come diceva Pirandello". Zio Luigi, Camilleri Pirandello lo chiama così, con la zeta che gli si ferma un po' tra i denti: "Come lui io non sto attento alla sacralità del libro, quando ho finito butto tutto, manoscritti, correzioni. Nemmeno zio Luigi teneva niente, per fortuna che sono rimaste le sue annotazioni all' Enrico IV". Poi la memoria di Camilleri fa un salto, ritorna nella tv, dietro le quinte di 'Maigret' : "Simenon era un osso duro. Andai a trovarlo col regista della serie, Mario Landi. Avevamo le fotografie degli interpreti, doveva approvarli. Quando vide Gino Cervi rimase subito entusiasta. Davanti alle immagini di Andreina Pagnani si fermò e mi chiese: 'Da giovane era bella?' . Bellissima, fu la mia immediata riposta. Vedendo la sua espressione capii subito che ero finito in una trappola e avevo abboccato: 'Allora mi spiace ma non va bene, Maigret non avrebbe mai sposato una donna bellissima' . Lo convincemmo solo riportandogli delle foto truccate". Ha un impercettibile moto di fastidio alla domanda perché Rai e non Mediaset per i quattro film. "Io sono uno che racconta storie, non mi importa dove vanno. Non c' è differenza" risponde, con una ineluttabilità che non ammette repliche. Anche Eduardo raccontava storie: "L' ho portato in televisione per primo" dice, quasi senza emozione. Raccontava storie pure Samuel Beckett: "Sono l' unica persona al mondo che ha avuto da lui i diritti di portare in tv 'Finale di partita' , recitato e registrato in studio. Martone l' ha potuto fare perché era una ripresa dal teatro". Un telefono squilla e lui abbassa ancora di più il tono. "Lo so che i paragoni sono inevitabili, ma non è la Piovra il riferimento televisivo per i miei quattro gialli. Certo, la mafia c' è ma, romanzarla, significa banalizzarla. Folclorizzarla. Io non me la sento, perché capisco e conosco la vecchia mafia, quella storica. I giudizi, i commenti, le ricostruzioni le lascio a Caselli che è molto bravo, così come lo erano Borsellino e Falcone. La mafia nei miei romanzi è uno sfondo. Un fondale del quale si avverte sempre la presenza".