Giornale di Sicilia 29/07/1998
Arguzie e delitti della Sicilia di Camilleri.  A febbraio sul piccolo schermo per la Rai

PALERMO. (sit) Vigata, quattro case che impicciano il mare con la collina, una Sicilia fonda, di quella che sospira sotto 40 gradi all'ombra: vicoli e pietre sono quelli calpestati da Salvo Montalbano, commissario per scelta, siciliano per nascita. Il protagonista della saga letteraria di Andrea Camilleri (quattro romanzi per Sellerio e una raccolta di inchieste per Mondadori) finisce sul piccolo schermo: Rai Cinemafiction porterà in tv a febbraio i quattro volumetti, ognuno trasformato in una puntata di un'ora e mezzo, protagonista un Montalbano con il viso di Luca Zingaretti. A dirigerle, sarà Alberto Sironi, il regista de 'Il grande Fausto'che in questi giorni è a Ragusa Ibla, alle prese con il cast: le riprese inizieranno tra metà e fine settembre, il luogo è da definire. 'Parecchi paesi siciliani sono candidati a ricostruire Vigata - spiega Carlo Degli Esposti a nome della produzione di Max Gusberbi e Cecilia Cope - stiamo decidendo tra il ragusano e il trapanese; speriamo in un aiuto delle amministrazioni locali'. Se Vigata è da definire, a buon punto è invece il cast: si inizieranno a girare per primi 'Il ladro di merendine' e 'La voce del violino'. A fianco di Montalbano-Zingaretti ci sarà Livia la genovese, interpretata da Katarina Bohum (già interprete della prima serie di 'Amico mio'). Roberto Herlizka sarà il Maestro di violino sfigurato, Cataldo Barbera, Renato Scarpa impersonerà Lohengrin Pera, il colonnello dei Servizi Segreti ('...i genitori dovevano avergli dato quel nome per risarcirlo della statura e del cognome', scrive Camilleri). Aisha, la vecchia tunisina, sarà Mouna Nourredine, mentre per la figura di Karima ('una bella trentina scura, con gli occhi immensi'), Sironi ha in serbo una sorpresa: sta cercando di convincere la bella Afef, modella tunisina resa celebre dalla la pubblicità. E ancora Roberto Nobile, Guia Jelo, Pasquale Spadola (che sta aiutando il regista a definire il cast ed avrà un ruolo importante ne 'Il cane di terracotta'), e tanti attori siciliani. 'La difficoltà nel portare sullo schermo Salvo Montalbano sta proprio nel pubblico - spiega Sironi -. Ognuno si immagina un suo commissario, e non sarà mai contento della mia scelta. Quelle di Camilleri sono vere e proprie "fiabe" contemporanee, tutte calate nella memoria dello scrittore, in una strana Sicilia anni '50, impastata di fatti di oggi. I due sceneggiatori, Francesco Bruni e Angelo Pasquini, hanno scritto un copione abbastanza fedele, ma che tiene conto della trasposizione televisiva'. Lei ha scelto di seguire Camilleri o allontanarsi da lui? 'I libri di Camilleri sono belli e difficili, bisogna tenerli dentro e liberarsene nello stesso tempo. Alcuni lo hanno paragonato a Simenon, nulla di più sbagliato: Camilleri scrive per immagini e le macina da quel grande consumatore di cinema quale è. Quando ho letto per la prima volta i suoi romanzi ho pensato a Gian Maria Volontè'. E ha chiamato Luca Zingaretti... 'Bisogna liberarsi dell'iconografia montalbaniana, il commissario non risponde a canoni fisici precisi, noi abbiamo soltanto scelto di renderlo più giovane e duro. È un uomo di grande sensualità, ed è sano, preferisce il suo angoletto, i suoi piatti, i suoi libri'. Di grande sensualità...? 'Non ho mai visto personaggi femminili descritti meglio che da Camilleri per bocca di Montalbano'. E lui? il pacioso Camilleri che guarda indietro alla sua Sicilia e avanti alle classifiche letterarie che lo vedono saldamente in testa? Lui si diverte anche stavolta a salire sul set: dopo aver vestito i panni di Briano Teo Calvani ne 'La strategia della maschera'. Camilleri ha tenuto per sé quelli del Questore, specchio 'burocratico' e amico di Montalbano. E non è detto che non partecipi anche alle prossime puntate: è in fase avanzata di decisione, infatti, anche l'ipotesi di una fiction di trenta episodi - ognuno da un'ora - per trasferire sul piccolo schermo anche 'Un mese con Montalbano'.

Simonetta Trovato