la Repubblica - Venerd́, 3 luglio 1998 - pagina 39

di SILVIA FUMAROLA

"IO, IL COMMISSARIO DI CAMILLERI"

ROMA - Non si può definire un uomo elegante ma curato, ha un forte senso della giustizia ma in fondo è un po' anarchico, è generoso nel suo lavoro, ma dalla passione, quella vera, ha preso le distanze - ha una fidanzata lontana che forse non sposerà mai - vive in una casa affacciata sul mare ma, come molti siciliani, nei confronti del mare nutre una certa diffidenza. Nelle contraddizioni sta il fascino di Salvo Montalbano, un commissario che abita nell' immaginaria cittadina siciliana di Vigàta e che mezza Italia pensa di conoscere, di aver incontrato una volta nella vita; ognuno, leggendo i romanzi di Andrea Camilleri, l' ha immaginato a modo suo. Adesso quell' investigatore dalla vita un po' segreta eppure per molti familiare, al punto che qualcuno ha addirittura protestato col suo autore perchè gli ha scelto una fidanzata genovese, ha un volto: quello di Luca Zingaretti. Sarà lui Montalbano nei quattro film tratti dai libri di Camilleri - i primi due saranno Il ladro di merendine e La voce del violino, poi La forma dell' acqua e Il cane di terracotta - che Alberto Sironi comincerà a girare a settembre, prodotti da Carlo Degli Esposti per la Rai. "Ho comprato i diritti due anni fa" racconta il produttore "il primo a credere nel progetto è stato Sergio Silva e tra tante difficoltà sono contento di farlo in Rai nonostante i tempi siano lenti. Finalmente partiamo con i primi due film. I trenta racconti scritti adesso da Camilleri e pubblicati da Mondadori, potrebbero avere un ulteriore sviluppo di serie alla Derrick. Se i film piacciono, speriamo di riuscire a realizzarla". Dell' eroe dei suoi gialli (pubblicati da Sellerio), da mesi nella classifica dei best seller, Camilleri ha fatto un vago identikit: "Occhi chiari, baffi, non alto, ha un viso contadino". Zingaretti, 36 anni, romano, attore teatrale di talento adottato dal cinema (Abissinia, Il branco, Vite strozzate) e dalla tv (La Piovra, Kidnapping), fisico asciutto, solido, occhi verdi incorniciati dalle sopracciglia scure, che lo rendono a tratti inquietante, si è caratterizzato per i ruoli di "cattivo". Nella pubblicità a favore di Telefono azzurro, è lui che minaccia un bambino, lo sfida, lo spaventa, per poi finire schiacciato da un gigantesco telefono. "Era una citazione ironica, sopra le righe, del cattivo" spiega Zingaretti "all' inizio mi sono anche posto il problema se fare tutti questi ruoli perfidi... Ma in Italia, tolti i ruoli comici, le parti per un attore non esistono, allora ho pensato: cattivo, buono, fesso, basta che sia un bel ruolo. Non affronto i personaggi da un punto di vista morale, non li devo giudicare: comunque hanno una loro umanità. Ho sempre pensato di fare l' attore: dopo il liceo mi sono iscritto all' Accademia, sognavo il cinema. Studiavamo, provavamo, la sera andavamo a teatro, si viveva in gruppo. Ho lavorato con Ronconi, Peter Stein, con Marco Mattolini, giravo l' Italia ma a un certo punto mi sono fermato a Roma, volevo farmi conoscere dal cinema. A teatro mi notò Lucio Gaudino, con cui ho girato E quando lei morì fu lutto nazionale: andammo alla Mostra di Venezia, sezione Panorama italiano. Mi ha portato fortuna". Per chi crede nei segni del destino, l' incontro con Montalbano era già scritto da qualche parte. "Camilleri era il mio professore di regia televisiva quando ero studente: era un grandissimo affabulatore. Questo signore affascinante si sedeva davanti a noi e per due, tre ore, raccontava. Suonava la campana e sembrava che fossero passati dieci minuti. E' stato uno degli intellettuali che ha fatto la Rai quando era un' industria culturale. Poi, quattro anni fa, mi capita tra le mani un libro di Camilleri: una bomba. Sono appassionato di gialli, ma questi sono diversi da tutti: si respira un' aria mediterranea, di mare, di basilico, capperi, olive. Montalbano è un personaggio talmente scritto bene, che una volta chiuso il libro diventa una persona reale". Questo la preoccupa? "Un po' sì perchè chiunque abbia amato un racconto si inventa il suo protagonista. Un bel romanzo ti fa lavorare di fantasia: Montalbano può diventare alto biondo, basso... E' più vecchio di me, dovrebbe avere 45 anni. Secondo me dobbiamo trovare l' essenza: sento la responsabilità nei confronti di Camilleri e di tutti gli appassionati dei suoi libri. Montalbano mi piace, è un uomo complesso, ironico, ha un rapporto problematico col padre e con la morte: continuamente rimuove il problema, non accetta il tempo che scorre, riesce a vivere, a occuparsi, proprio perchè rimanda tutto. Il rapporto con Livia, la fidanzata, è un tentativo estremo di congelare l' esistenza in un' età adolescenziale, gli amori a distanza non evolvono, perchè sono perfetti così". Non sarà anche un po' egoista questo commissario? "Perchè? No. L' unica cosa che fa è di non metterla al corrente che non la sposerà...".