La Repubblica - Lunedì, 10 agosto 1998 - pagina 25
di Pico Floridi

INVASIONI EDITORIALI
BESTSELLER PERCHÉ L' AMERICA CI DOMINA

Gli scrittori italiani che riescono a entrare nella classifica dei libri più venduti nel nostro paese devono fare i conti con un mercato che importa letteratura senza esportarla. Per un Camilleri che cavalca la tigre dei libri da spiaggia ci sono tre o quattro traduzioni dall' inglese, libri inevitabili per il semplice motivo che hanno successo garantito in tutto il mondo. L' effetto della globalizzazione a senso unico, che è spesso sinonimo di americanizzazione, non è solo italiano. A Berlino, come a Parigi o a Hong Kong gli scrittori di bestsellers si chiamano Grisham, King, Cornwell e Clancy. I loro nomi sono universalmente noti, non hanno bisogno di presentazione né di traduzione, anche se non manca l' eccezione in quello di David Baldacci, lo scrittore di gialli ribattezzato D.B. Ford dall' editore italiano perché sembrasse americano, come è davvero. Anche l' acquisizione della Random House da parte della Bertelsmann entra in quest' ottica e così è stata letta in America, a dispetto delle apparenze. Il fatto che il gioiello di S. I. Newhouse che comprende, tra l' altro, Chatto e Windus, Jonathan Cape, Heinemann, Hutchinson, Secker e Warburg, Sinclair Stevenson, Mandarin, Century, Vintage, sia stato acquisito dalla tedesca Bertelsmann, dando così vita al più grande gruppo editoriale del mondo, non viene analizzato come una rivincita della cultura europea su quella statunitense, ma come una conferma di quanto in Europa sia ormai imperante il gusto americano anche nel campo della letteratura. In realtà la questione non è più quella degli schieramenti intellettuali, bensì quella dei grandi gruppi finanziari e delle strategie di investimento. Ma non tutti sono d' accordo, c' è chi crede fermamente nella politica delle scelte culturali: "La scelta finale della Gran Bretagna: Europa o America?" è il titolo di una conferenza tenuta recentemente a Londra da Conrad Black, cittadino britannico e magnate della stampa canadese. La proposta di Black è provocatoria e si inserisce nel contesto delle polemiche su cultura globale e americanizzazione della cultura. Black ha affermato che la situazione attuale della Gran Bretagna, nazione ai confini dell' Europa e ai confini - ormai - del mondo di lingua anglosassone che ha essa stessa fondato, è del tutto inadeguata. La soluzione giusta per la Gran Bretagna sarebbe quella di non sottomettersi al diluvio di direttive e di decisioni della Comunità Europea ma di allearsi con gli Stati Uniti entrando a far parte del Nafta, il trattato che regola il libero scambio nel Nordamerica. Una proposta radicale, specie per chi - come Black - non si professa euroscettico e che avrebbe il pregio di offrire alla Gran Bretagna le garanzie di un' economia liberale, di uno stato sociale ridotto al minimo, e, soprattutto, un ruolo intellettualmente predominante nella comunità atlantica anglosassone. Il Regno Unito è l' unico paese europeo a fornire delle alternative culturali capaci di sfruttare il trampolino nordamericano e di interessare gli editori, e quindi i lettori, di tutto il mondo. Helen Fielding con il Diario di Bridget Jones è il caso del momento: il suo nome appare nelle classifiche dei bestsellers giapponesi come in quella del New York Times. Ma la giornalista inglese non è la sola: Nick Hornby, Martin Amis o P.D. James sono altrettanto fortunati globalmente. Il loro successo non riesce però mai a eguagliare quello degli scrittori americani. L' ultimo giallo di Patricia Cornwell è nelle classifiche di tutto il mondo, che sono già state interessate dall' arrivo sul mercato, da pochissimi giorni, del "blockbuster supremo", l' ultimo Tom Clancy che sarà presto sui comodini di noi tutti. Questa è la conseguenza inevitabile del fenomeno della globalizzazione della cultura, della quale vanno però colte anche tutte le opportunità: un esempio adeguato è quello delle librerie in rete. Jeff Bezos, fondatore della Amazon ha appena annunciato la sua intenzione di non limitare più le sue attività alla vendita di libri e dischi. I clienti potranno fare shopping anche negli altri negozi online grazie a due nuove società acquisite da Amazon, la Junglee Corp, che offre un servizio di questo tipo, e la Planet All che gestisce un servizio di indirizzi Internet.