la Repubblica - Mercoledì, 16 settembre 1998 - pagina 13

Omonimo del protagonista dei gialli

"IO, IL VERO COMMISSARIO MONTALBANO"

PALERMO (l.l.) - I gialli che in qualche modo gli hanno cambiato la vita li ha letti tutti d' un fiato e gli sono piaciuti. "Li ho trovati avvincenti, molto vicini alla realtà. Camilleri è proprio bravo". Sarà stato difficile per Saverio Montalbano, 47 anni, il dirigente del commissariato San Lorenzo che ha catturato Mariano Tullio Troia, non riconoscersi nell' ormai famosissimo protagonista delle storie di Vigàta, i gialli apparentemente inestricabili risolti dallo straordinario fiuto di un commissario che sempre Montalbano si chiama, anche se di nome fa Salvo. Tanto che quando Gian Carlo Caselli lo ha elogiato pubblicamente, il vero Montalbano non ha potuto fare a meno di arrossire: "Voi tutti conoscete quel personaggio in testa alle classifiche di vendita dei libri - ha detto sorridendo il capo della procura palermitana - ma abbiamo la fortuna e l' onore di avere qui con noi il Montalbano autentico in carne ed ossa. E vi assicuro che non ha niente da invidiare al protagonista delle storie di Camilleri...". Lui, Saverio, è un poliziotto vecchio stampo. Ha lavorato con Ninni Cassarà, ha acciuffato latitanti di mafia, è stato trasferito alla Squadra Mobile di Trapani dove ha avuto il "torto" di scontrarsi con i poteri forti indagando su una loggia massonica. E' anche finito sotto processo: "Ma sono stato assolto - dice con un pizzico di amarezza - ma è una storia vecchia, ormai non ci penso più". Ma allora, questo Salvo Montalbano è la reincarnazione letteraria del dottor Saverio Montalbano? "Ve la posso dire una cosa? Lo invidio molto, perché a lui va sempre tutto bene. La mia vita, invece, è stata un po' più complicata". E poi Salvo è amato dalle donne: "Per carità, finiamola - taglia corto il commissario "vero" - io ho una moglie gelosa...".