Dalle parole alle immagini e dalle immagini alle parole, ma questa volta
interpretate dal bel canto di una giovane iraniana Sanam Ighani.
Le traduzioni delle gesta eroiche del commissario piu' famoso d'Italia
al secolo Salvo montalbano, seguono i percorsi, piu' imprevedibili.
E cosi' mentre e' in lavorazione la sua messa in scena per la televisione,
c'e' chi sceglie di raccontare stralci sincopati del "Cane di terracotta",
dandone pubblica lettura, con accompagnamento pittorico e canoro.
L'appuntamento e' per questa sera, alle 19.00, alla libreria Sellerio
di via La Farina.
E' l'occasione per vedere in azione tre giovanissimi estimatori del
giallo di Camilleri, Alessandro Locatelli, Vanni Quadrio e Sanam Ighani,
alle prese con la loro interpretazione di una decina di passi del secondo
caso di Salvo Montalbano.
Quello, per intenderci, che associa due delitti, uno di mafia ed uno piu'
conturbante e misterioso, forse anche per lo strano rituale che ne
disvela la peculiarita', le cui vittime sono due giovani amanti, trovati
abbracciati nel doppio fondo di una grotta, e sorvegliati da un
enorme cane di terracotta, che poi e' proprio quello che da' il titolo
al romanzo.
Se tocchera' al primo leggere i passi scelti del libro, sara' Vanni Quadrio
giovanissimo pittore palermitano, a tradurre in immagini estemporanee le
suggestioni suggerite dal romanzo.
Lavorando con collage, con pastelli, colori ad olio e a cera realizzera'
cinque tele mate sotto l'impulso di uno stimolo immediato.
Tutto questo mentre a tenere banco, tra la lettura di un passo e l'altro,
sara' la voce della giovanissima Sanam pronta ad evocare, con canti di
origine iraniana, le atmosfere orientali raccontate dall'abile penna di
Camilleri.
Con un'avvertenza che, per gli estimatori del giallo, e' d'obbligo e
rassicurante.
Niente paura perche' i passi scelti ed interpretati dai te giovanissimi
Camilleriani, serviranno tutt'al piu' a interessare ed incuriosire i
potenziali lettori, senza che questo comporti il disvelamento della
vera matrice dei delitti.
CHIARA DINO