la Repubblica - Lunedì, 31 agosto 1998 - pagina 33
di SILVIA FUMAROLA

Oggi su Canale 5 insieme in un programma dedicato al musicista
BAUDO: CON KATIA IN NOME DI PUCCINI

ROMA - Tornano in coppia, come un marchio di fabbrica: Pippo e Katia. Anche se hanno carriere separate, e lui, Baudo, è presentatore, mentre lei, Ricciarelli, è un soprano applauditissimo che in tv se la cava benissimo, viste le apparizioni a Quelli che il calcio e al Maurizio Costanzo show. In coppia nel nome di Giacomo Puccini, per una trasmissione dedicata alla lirica, Puccini e le sue donne, in onda oggi in diretta su Canale 5 alle 22, dalla barocca Piazza del Duomo di Lecce. "Puccini" spiega Baudo "è molto attuale e lo prova lo straordinario seguito, soprattutto di giovani, che ha avuto la Tosca allo Stadio Olimpico". In scena con la Ricciarelli (direttore artistico del teatro di Lecce), si esibiranno Francesca Patanè, Luciana Serra, Daniela Dessì, Mariella Devia, Giusi Devinu: Maria Guleghina, incinta di tre mesi, non canterà. A Verona ha interrotto anche le repliche di Aida e Ballo in maschera. Baudo, questo è il suo ritorno in tv. "La cosa più importante è che sto bene, la voce è buona. Ho superato un periodo veramente critico, ho evitato un' altra operazione. E si riparte. L' autunno sarà impegnativo: comincio con Katia, poi andrò a Vigevano per presentare il Festival degli artisti di strada, quindi ad Arezzo per Vota la voce con Maria Grazia Cucinotta e Red Ronnie, e il 24 dal teatro Fraschini di Pavia, Vincerò, il concorso dei giovani cantanti lirici. E mi preparo alla Festa del disco, che l' hanno scorso ha avuto un ottimo successo e ha dato una bella mano all' industria discografica". Partiamo da Lecce: come si lavora in famiglia? "Benissimo. Ho un grande rispetto del mondo di Katia, non prevarico mai: quando mi chiede consigli glieli dò, se no, non apro bocca. E poi in casa abbiamo l' abitudine di non parlare di lavoro, ma di viaggi e vacanze. Penso che Katia potrebbe fare tante cose". A "Quelli che il calcio" si trasforma. "Sia da Fazio che da Costanzo è irresistibile, una vera show- woman. E sfata il mito delle cantanti liriche monumento: il mondo della lirica è molto cambiato, le nuove artiste cantano i pezzi di Lloyd Webber e le romanze. Io dico che fa bene alla musica: viva le contaminazioni, hanno avvicinato i giovani alla lirica. Pavarotti ha dato un bel contributo, anche i Tre Tenori, Bocelli. Puccini e le sue donne è stata un' idea di Katia: raccontarlo attraverso la vita privata mi sembra curiosa". Come vede la prossima stagione televisiva? "Molto competitiva, difficile. Per RaiUno sarà la stagione della riscossa, sono cambiati i dirigenti, dovrebbe recuperare la leadership. Ma non sono d' accordo con Maria De Filippi quando dice che l' avversario di Costanzo è Freccero. Per me non è vero: Inter-Juventus, per capirci, sono Canale 5 e RaiUno". Però, anche grazie alla presenza di Fazio e Limiti, in molti scommettono su Freccero. "Freccero è un moderno che non disdegna il passato, la sua grande forza è Limiti: non si vergogna di fare un programma tipo "Ieri e oggi". La tv underground a tutti i costi diventa controproducente, lui lo ha capito bene, ha trovato una formula che funziona. Io dico sempre che una rete seconda ai nastri di partenza ha dei vantaggi rispetto a chi è prima. Può osare. Sicuramente è più difficile dirigere Canale 5 o RaiUno. Infatti Gori per sperimentare ha dovuto lasciare Canale 5 per Italia Uno". Vede novità all' orizzonte? "Stiamo attraversando un periodo di basso impero dal punto di vista artistico, non è casuale che i pezzi più applauditi ai concerti di Baglioni siano E tu e Questo piccolo grande amore, brani che cantano la mamma la nonna e la nipote. L' oggi è privo di offerte, ma in ogni campo: nell' arte, nella musica, nel cinema. Grazie al mio conterraneo Andrea Camilleri, c' è uno scrittore italiano in classifica. I best seller sono tutti stranieri. E sono contento che Il birraio di Preston sarà ridotto a teatro, a Catania. In Sicilia periodicamente nasce un genio: pochi chilometri separano Pirandello, Sciascia, Bufalino, e a Porto Empedocle c' è Camilleri. Per me è il Gadda del duemila".


La Repubblica - Domenica, 30 agosto 1998 - pagina 9
di CONCITA DE GREGORIO

Sorprese tra gli stand di Bologna. Ingrao: "Perché stupirsi, c' è forse la sinistra lì?"
E' TEX L' EROE DELLA FESTA DS

BOLOGNA - E' arrivato Tex Willer e sono spariti gli indiani, qui alla festa dell' Unità modello esportazione per l' Europa, anno terzo della sinistra di governo. Via il conflitto e dentro l' omologazione: ventotto ristoranti aperti e il gran cuoco Vissani in arrivo apposta per D' Alema, sito Internet e servizio Bancomat, una mostra sull' Opera (sponsor: Mediaset) e una sul fumetto, Turandot e figurine Panini, offerta pr e ecirc;t-à-porter, si mangia tutto e si digerisce in fretta. E' arrivato Tex, a cinquant' anni dal primo disegno di Galep, il ranger del West, "l' intrepido condottiero, l' imbattibile tiratore" come deve sentirsi Cofferati che difatti lo ama, e come vorrebbe essere D' Alema perché poi Tex è un killer politicamente corretto, interviene chirurgicamente e difende gli indiani. Di cui però, qui intorno, non c' è traccia: estinti gli stand del Guatemala e del Cile, fuori moda i popoli oppressi e i fronti di liberazione, persino il vecchio bar cubano, un' istituzione della festa, si chiama pudicamente Caribe, come sui depliant dei villaggi Valtur. "Che fa, si stupisce?", ride al telefono dalla sua casa di campagna il vecchio comunista Pietro Ingrao. Ride alla domanda: ma Tex e Puccini sono di sinistra? O anche, scusi se suona blasfemo: è "di sinistra" Leopardi, che la fondazione Gramsci ha eletto a tormentone della Festa?. "Lei parla come se questa fosse una festa comunista. Le ricordo che non lo è. Dice sinistra e si riferisce al Pds. Lo trova di sinistra? Io non molto, e vedo che non ci tengono neanche, ad esserlo. Ma non facciamo polemica". No, non facciamo polemica. Non andiamo per il sottile con le etichette in una festa che s' intitola ancora al giornale che il partito ha venduto. Parliamo invece dei "miti", i modelli qui esposti e proposti. Leopardi, per esempio, ha un valore anche politico al pari di Neruda o Pasolini? Si ricorda, Ingrao: il professore nel film Il Portaborse, che diceva, "Leopardi se non fosse morto nel ' 48 l' avremmo visto sulle barricate". E' questa l' indicazione, Leopardi rivoluzionario? "Mah, sui rapporti fra la poesia e la politica bisogna essere cauti. La sinistra ha molto amato Leopardi. Due critici come Binni e Luporini parlavano di "Leopardi progressivo". Certo, da qui ad appropriarsene... E' una vecchia questione. Io però non credo che nella cultura di sinistra i poeti dell' impegno, come si chiamano, abbiano pesato più di altri. Ma certo, vedo la questione che mi pone: la scelta di Leopardi è a- ideologica, ha un valore assoluto, in sé, ma è un valore che prescinde dal contesto di una festa di partito. E' buona per ogni circostanza". Buona in sé dice Ingrao, che cita i versi dell' Infinito e poi torna a Tex, per ridere di nuovo all' obiezione che quello, comunque, è un pistolero e come fa la sinistra pacifista a considerarlo un eroe, se spara. "Guardi che la sinistra è diventata dopo, pacifista. Molto più dopo, diciamo. Prima ha avuto un' anima militare molto forte, ha creduto di poter risolvere i conflitti con lo scontro armato". Prima, dopo? "Sì, prima della sconfitta dell' esperienza sovietica e del castrismo. Tanta parte del sessantotto è stata insurrezionista, intendo, c' era una sinistra pro- Vietnam, e non parliamo del terrorismo. C' erano le canzoni. Contessa è una canzone - come si può dire? - violenta. Questa faccenda del buonismo è molto recente. E viaggia insieme all' assenza di conflitto, di provocazione. Hanno da governare, no? Non possono rischiare nelle scelte, a tutti i livelli. Non mi diceva anche degli ospiti alla Festa? Gli autori letterari, dico". Gli autori, sì. D' Alema debutta a Bologna con una "conversazione" con Montalbàn e Camilleri, le star annunciate sono il Sepulveda della "gabbianella" e Coelho, genere new age. Nomi da hit parade, certo. Primi dieci in classifica. "Vede, e di che si stupisce? - commenta Ingrao -. Sono scelte di mercato, nazional-popolari. In primo piano il consumo rispetto alla qualità: poi a volte le due cose coincidono, ma è un caso. Vendono, stanno nelle librerie, in televisione. Va così", si congeda Ingrao: "Va così, il mondo è così, l' Italia è così, il mercato è questo. Come dice? La sinistra? Ah, ancora la sinistra. Quale sinistra, scusi? Lì, da Bologna, la vede?".


la Repubblica - Sabato, 29 agosto 1998 - pagina 36
Le novità in classifica
DUE AMICI AMANO LA STESSA DONNA. ENTRA SANDOR MARAI

Dopo quarantun anni, due uomini che da giovani sono stati inseparabili tornano a incontrarsi in un castello ai piedi dei Carpazi. Tra loro, nell' ombra, il fantasma di una donna, e tutto converge verso un "duello senza spade", ma anche più crudele. La novità della classifica di questa settimana è il romanzo dell' ungherese Sandor Marai, autore che va annoverato tra i grandi maestri della narrativa mitteleuropea (1900-1989). Per il resto, nessuna novità di rilievo, salvo che Delerm e Camilleri si sono scambiati di posizione: il francese subito dopo la Schine, sempre in vetta con "Le disavventure di Margaret" e l' autore palermitano al terzo posto. Ricordiamo che la classifica dei libri è stata effettuata dall' Istituto Cirm esplorando sessanta librerie a rotazione, tra cui alcune del Gruppo librerie informatizzate Libris. La settimana di rilevazione va dal 19 al 25 agosto.


la Repubblica - Sabato, 22 agosto 1998 - pagina 32
Le novità della classifica
IN VETTA C' È LA SCHINE MA È ANCORA CAMILLERI CHE TRIONFA

In vetta c' è la Schine con Le disavventure di Margaret, il racconto della doppia vita di una giovane intellettuale newyorkese, ma siamo ancora in pieno "regime Camilleri". Nella classifica generale il nome dell' autore siciliano compare per tre volte, e nella narrativa italiana sono suoi i primi sei titoli. In generale, le variazioni nel mercato sono comunque poche: va sempre meglio il libro di brevi racconti firmato da Philippe Delerm, che si colloca in terza posizione, e anche il romanzo di Mc Grath, intitolato Follia, una singolare storia d' amore tra la moglie di uno psichiatra e un artista psicotico e uxoricida. Ricordiamo che la classifica dei libri è stata effettuata dall' Istituto Cirm esplorando sessanta librerie a rotazione, tra cui alcune del Gruppo librerie informatizzate Libris. La settimana di rilevazione va dal 12 al 18 agosto.


 

la Repubblica - Sabato, 15 agosto 1998 - pagina 36
Le novità della classifica
RITORNA LA SCHINE E TOGLIE IL PRIMO POSTO A CAMILLERI

Torna prepotentemente in testa alla classifica la protagonista della scena dei best seller dello scorso anno. E' Cathleen Shine, già autrice della Lettera d' amore e di cui quest' anno l' Adelphi ha proposto questo Le disavventure di Margaret che, dai primi risultati sembra in procinto di bissare il successo. Il primo posto della Schine scalza Andrea Camilleri che con il suo volume mondadoriano Un mese con Montalbano scende al secondo posto. Ma il giallista siciliano, oltre ad avere la soddisfazione di dominare la classifica della narrativa italiana con ben cinque titoli nelle prime posizioni ha portato anche tra i primi dieci il suo Ladro di merendine. Due rientri: Philippe Delerm con La prima sorsata di birra, e altri piccoli piaceri della vita e Follia, dramma in chiave psichiatrica di Patrick McGrath uno dei campioni delle vendite dello scorso inverno.


 

la Repubblica - Sabato, 8 agosto 1998 - pagina 38
Le novità della settimana
CATHLEEN SCHINE VA ALL' ASSALTO DI CAMILLERI

Un mese con Montalbano di Andrea Camilleri (Mondadori) conserva il primato e altri due titoli dello scrittore figurano nella classifica dei dieci più venduti, ma alle spalle dello scrittore siciliano incombe Cathleen Schine con Le disavventure di Margaret (Adelphi). Il romanzo della Schine, che segue il grande successo de La lettera d' amore, è destinato a scalare la vetta della classifica. Altre novità della graduatoria di questa settimana sono l' ingresso di due libri in edizione economica, Neve d' aprile, di Rosamunde Pilcher (Mondadori) e Nessuno di Luciano De Crescenzo (Mondadori). In buona posizione nella narrativa straniera è il romanzo di Sandor Marai, Le braci, pubblicato da Adelphi. Ricordiamo che la classifica libri è stata effettuata dall' istituto Cirm esplorando 60 librerie a rotazione, tra cui alcune del gruppo librerie informatizzate Libris.


la Repubblica - Sabato, 8 agosto 1998 - pagina 17
dal nostro inviato FABRIZIO RAVELLI

Lampedusa, i turisti non s' accorgono degli extracomunitari. Nuovo sbarco di 51 persone
MA IL POPOLO DELLE VACANZE NON CONOSCE I CLANDESTINI

LAMPEDUSA - E' stata giusto una coincidenza, un caso non voluto, e qualcuno non se n' è nemmeno accorto. Il Dc9 Super80 dell' Alitalia e il C130 dell' Aeronautica militare stavano fermi a cinquanta metri l' uno dall' altro, sulla pista del piccolo aeroporto, l' altra sera alle cinque. Il volo di linea da Roma scaricava turisti, il grosso quadrimotore imbarcava immigrati clandestini diretti al "campo di trattenimento" di Lamezia Terme. Gli uni e gli altri indossavano per lo più braghe corte e maglietta, e ai piedi avevano ciabatte o sandali. I turisti erano carichi di borse, e sciamavano vociando verso la hall progettando un bagno prima di cena. I clandestini non avevano niente in mano, venivano fatti salire due alla volta, e sfilavano in silenzio a testa bassa davanti ai poliziotti. E' stata una delle rarissime occasioni in cui i due gruppi di frequentatori estivi dell' isola si sono sfiorati. Fra i parenti in attesa oltre la porta a vetri, qualcuno si lamentava stancamente: "Sapesse a Roma quanti ne abbiamo", "Eh, a Palermo allora. Dopo le dieci di sera pare Nuova Iorche". Ma, salvo che nelle conversazioni da spiaggia, i clandestini a Lampedusa non esistono. Anche ieri mattina nessuno se n' è accorto, quando la motovedetta CP 259 della guardia costiera è entrata in porto alle 4,30 rimorchiando una barca con 51 immigrati. Il primo arrivo dopo quasi cinque giorni di pausa. Quarantuno sudanesi (30 uomini e dodici donne) e dieci marocchini (fra i quali una donna). Probabilmente partiti dal porto tunisino di Sfax nella notte fra il 5 e il 6, e cioè prima della firma dell' accordo italo-tunisino: non si può ancora dire, cioè, che quell' accordo sia già stato violato. Anche questi ultimi 51, intercettati poco dopo le tre di notte undici miglia a sud-ovest dell' isola, verranno avviati in Sicilia: già questa mattina andranno ad Agrigento. Hanno passato la notte nella caserma Adorno, fuori paese: lontano dagli occhi dei turisti sono stati assistiti e identificati, per quel che vale un' identificazione sulla parola, senza documenti. Fantasmi per la burocrazia, e comunque invisibili per il popolo delle vacanze. La vita estiva di Lampedusa è quella di sempre: molti accusano l' allarmismo di giornali e tv, che avrebbe un po' affievolito l' afflusso di turisti, ma qualcuno dice che tutto è regolare, che le cifre sono grosso modo quelle degli altri anni. La gestione del problema è stata molto accorta, anche se a tratti convulsa e improvvisata: innanzitutto impedire che la presenza di nordafricani disperati, stracciati e a volte violenti, danneggiasse irrimediabilmente il turismo, sola risorsa dell' isola insieme alla pesca. Eppure a Lampedusa, dall' inizio dell' anno, sono sbarcati quattromila immigrati, e circa mille solo nelle ultime due settimane. I veri momenti di agitazione sono stati due: quando un gruppo di clandestini che stavano per essere imbarcati sul traghetto per Porto Empedocle s' è ribellato violentemente, e quando c' è stata la rivolta al centro di smistamento. I prefabbricati (costruiti per alloggiare il personale della capitaneria di porto) distrutti da cima a fondo, botte con la polizia, e nordafricani che si tagliavano il corpo o si scagliavano a testate contro i vetri del presidio ospedaliero. Scene impressionanti di disperazione, che potrebbero ripetersi. Ma ormai la scelta è quella di trasbordarli prima possibile nei centri siciliani. Le vacanze hanno il loro ritmo di sempre: i bagni alla "spiaggia dei conigli", la cena nei ristoranti di pesce, lo struscio serale in via Roma, le granite e la musica. Il dispositivo di sicurezza messo in campo è sempre sul chi vive: al porto stanno ormeggiate tre unità della Guardia di Finanza, più altre della capitaneria, di carabinieri e polizia. Il dottor Marco Staffa, responsabile del nucleo di agenti inviati dalla Sicilia, si prende un attimo di respiro dopo aver organizzato l' ultima spedizione di clandestini. In quanto dirigente del commissariato di Porto Empedocle, potrebbe aspirare alla qualifica di "vero" commissario Montalbano, quello dei libri di Andrea Camilleri: non gli assomiglia, però, anche se è un grande ammiratore di Camilleri. E' un romano asciutto, di poche parole, che per un pelo non se n' è tornato a casa in barella: la sera della rivolta un tunisino stava per piantargli un coltello nella schiena. "Nonostante la rivolta - commenta - posso dire che il clima fra noi e loro non era negativo. Li abbiamo rifocillati e rivestiti. Fra loro c' era anche gente istruita". Il sindaco Totò Martello, dopo aver minacciato di riconsegnare polemicamente le chiavi di Lampedusa al presidente della Regione Sicilia, "stufo di finire al centro dell' attenzione solo per il problema dell' immigrazione", ora combatte contro la burocrazia che non gli risolve il problema delle emergenze sanitarie. Aveva chiesto un aereo ambulanza, e stanno per dargli un elicottero: quando si sa che nemmeno la Finanza usa elicotteri a Lampedusa, visto che non c' è rifornimento di benzina, e che l' elicottero non potrà volare in condizioni meteo precarie. Oltretutto, cinque ore di volo in elicottero non sono l' ideale per nessuna emergenza. Per il resto, Martello torna a dedicarsi alla normalità: il postulante che chiede un contributo per andare a operarsi, o i due tunisini che hanno perso la loro barca. Questi due pescatori di Ksibet Medouni, vicino a Monastir, si aggirano da giorni per Lampedusa: il loro caso è un' altra faccia del dramma immigrazione. Si chiamano Badreddine Kombas e Mohamed Ibn Fradj: il 18 luglio i trafficanti di clandestini hanno rubato la loro barca Saber, 11 metri e 58, solo quattro anni di vita. Il 21 hanno avuto un fax della capitaneria di Lampedusa: la vostra barca è qui, venite a prendervela. Hanno affittato un altro peschereccio, e il 2 agosto sono arrivati per scoprire che la loro Saber era affondata e distrutta. Ora non hanno il coraggio di tornarsene a casa con le mani vuote: la barca è la loro vita. Passano da un ufficio all' altro, in braghette e ciabatte, aiutati da un connazionale trapiantato in Italia che gli fa da interprete.



la Repubblica - Domenica, 2 agosto 1998 - pagina 32
Stasera a Sciacca riconoscimenti anche a Glauco Mauri, Franco Zeffirelli e Andrea Camilleri
PREMIO RANDONE A REGINA BIANCHI

AGRIGENTO - Il premio che dal 1991 ricorda ogni anno a Sciacca, in provincia di Agrigento, l' arte teatrale di Salvo Randone sarà assegnato oggi agli attori Regina Bianchi e Glauco Mauri, al regista Franco Zeffirelli e al critico Domenico Danzuso. Lo ha deciso la giuria presieduta dal drammaturgo Aldo Nicolai. Nel corso della serata, che chiuderà il quinto Festival internazionale del teatro di base, verranno assegnati anche il Premio Prima fila (dal nome della rivista che lo patrocina) a Paola Pitagora e Massimo De Rossi; il Premio Palco cinema a Isa Danieli e Massimo Popolizio; il Premio Sciacca a Puccio Corona, Stefano Iordache, Tuccio Musumeci e Andrea Camilleri; e il Premio Snad (Sindacato nazionale autori drammatici) a Giuseppe Manfridi. Fra gli spettacoli presentati al Festival è andato in scena anche uno dei testi teatrali di Andrea Camilleri, lo scrittore giunto oggi in vetta alle classifiche dei best seller dopo una lunga carriera di sceneggiatore e regista televisivo. Si intitola "Il Vitalizio" ed è stato allestito dal Piccolo teatro pirandelliano di Agrigento.