Giornale di Sicilia 02.03.1999

Camilleri, dal romanzo alla scena
A Catania un "Birraio" letterario


Catania - In una vigata di fine secolo, il prefetto con la "c" fiorentina impone un'opera sconosciuta, "Il Birraio di Preston", per inagurare il nuovo teatro lirico. Ne verra' fuori un intricato pasticcio di stampo "camilleriano" che lo scrittore fa partire ancora una volta - come e' gia' successo in altri due romanzi - da un paragrafo dell'"Inchiesta sulle condizioni della Sicilia 1875-76". Il testo di Camilleri e' tra i piu' conosciuti e amati del pubblico che non si ferma alle inchieste del commissario Montalbano: da pochi giorni e' diventato anche uno spettacolo, in prova allo Stabile di Catania dove debuttera' il 9 Aprile. La firma in calce e' di Giuseppe Dipasquale, che si e' anche occupato della riduzione con lo stesso Camilleri.

Come avete risolto gli sbalzi temporali del 'Birraio"?

"Questa e' stata un po' la condizione da cui siamo partiti per la riduzione teatrale, o meglio per la scrittura in cui viene salvaguardata la fisionomia integrale del romanzo,sorride il regista. Abbiamo dunque verificato tutti quegli elementi che potevano passare dalla porta del teatro, e li abbiamo sistemati in una "partitura" che sulla scena corrispondesse a quello che il pubblico ha letto di Camilleri".

Diciamo allora che lo scrittore non lo mette di lato, anzi, ve lo fate amico?.

"Chi verra' a vedere lo spettacolo, non dimentichera' il romanzo, anzi lo ricordera' tramite il teatro. In parole piu' semplici, abbiamo cercato di mantenere la scansione temporale, gli sbalzi ci saranno. Bastera' ragionare "onestamente con il pubblico e offrire immediatamente la chiave per orientarsi. In merito poi a Camilleri, lo aspettiamo in questi giorni, visto che seguira' passo dopo passo la messinscena: Andrea e' molto legato al "Birraio" che gli ha permesso di liberare certe fantasie creative come il paradosso di partire da un fatto vero".

Camilleri e' quasi piu' attento al bisbiglio, al chiacchiericcio, al passaparola che ingigantisce fatti e personaggi a dispetto della realta'.

"La storia camilleriana marcia a se stante. E per la prima volta si racconta senza lutti".

E' vero, con Camilleri i personaggi riescono a morire in maniera indolore ...

"Anzi ridendo, due personaggi rimangono soffocati mentre sono uniti in un amplesso. Camilleri conserva tutto il nucleo delle nostre piu' profonde passioni ma, a differenza di altra letteratura, non si piange addosso per il marchio ineluttabile dell'essere siciliano. Forse per questo abbiamo inserito la figura dell'Autore, che nel romanzo si presenta nel "capitolo primo finale", e che raccoglie tutti, lo scrittore, il regista, Vigata, i testimoni".

Avete inserito parecchi dialoghi e personaggi?

"No, abbiamo invece mantenuto il 90% del romanzo, perche' il "Birraio" ha gia' abbastanza sfaccettature, e tutte necessarie. Abbiamo tolto qualche asperita' dal linguaggio, ma in fondo e' tutto un gioco teatrale". Giulio Brogi sara' il delegato Puglisi, Tuccio Musumeci il prefetto Bortuzzi, quindi Armando Bandini, Mariella Lo Giudice, Marcello Perracchio. A Miko Magistro tocchera' l'autore. "Con Camilleri ho sempe avuto un rapporto bellissimo, abbiamo fatto insieme "L'uomo, la bestia e la virtu'" di Pirandello - ricorda l'attore - Andrea e' agrigentino e li nascono due specie di uomini, quelli normali o i geni. Lui e' un genio, sara' difficilissimo portarlo in scena".

Simonetta Trovato