Giornale di Sicilia
12.10.1999
Il commissario Montalbano ritorna in tv
Iniziate le riprese a Scicli
RAGUSA. Diventano fiction altre due storie del commissario Montalbano, il celebre investigatore siciliano inventato da
Andrea Camilleri. In questi giorni si gira a Puntasecca, vicino Scicli.
Nei
panni del poliziotto l'attore Luca Zingaretti (nella foto): 'Che
fatica, ma sono contento che ora lo scrittore immagina "Salvų"
con la
mia faccia'.
Ciak, si gira: ritorna Montalbano
Altri due romanzi di Camilleri diventano fiction: iniziate le
riprese
nel Ragusano
Dal nostro inviato RAGUSA. Gli sportelli di una 'Tipo' grigio
fumo si
aprono e richiudono in fretta. Due uomini smontano dall'auto a
passo
svelto. 'Allora siamo intesi?' 'Certo commissario'. 'Stop,
Troppa
luce, chiudi quel diaframma, non si sente nulla'. Pausa. Luca
Zingaretti ha indossato nuovamente i panni di Salvų Montalbano,
il
commissario creato dalla penna di Andrea Camilleri e ormai
diventato
l'investigatore pių amato d'Italia. Al suo fianco il fido agente
Fazio, interpretato da Peppino Mazzotta. Il sole batte a picco a
Puntasecca, una frazione balneare del Ragusano trasformata in
set per
girare le riprese de La forma dell'acqua e Il cane di
terracotta, i
primi due romanzi dello scrittore siciliano che ora saranno
trasformati in fiction, in onda su Raidue tra febbraio e marzo
prossimi, forti di un audience di 7 milioni e mezzo di
telespettatori
e di un successo, che ha messo d'accordo pubblico, critica e
lettori
di Montalbano. Anche quelli incalliti. Una specie di miracolo
che
fatto 'scoprire' Camilleri al grande pubblico ed ha lanciato in
grande stile Zingaretti, dopo anni passati a calcare le scene
nei
teatri d'Italia, che ora si gode la notorietā che cinema e tv
regalano. Dieci settimane di riprese nel Ragusano per
trasformare in
film i due romanzi di Camilleri, forse i pių belli ma anche meno
accattivanti per il pubblico tv. Nel Ladro di merendine, e ne La
voce
di violino c'č pių spazio per i sentimenti e l'amore: quello tra
Montalbano e l'eterna fidanzata Livia, Katharina Bohm 'coronata'
dall'adozione di un orfanello tunisino 'ladro di merende', o i
torbidi intrecci passionali della protagonista de La voce del
violino, Alessia Mertz, uccisa da un amante focoso. Stavolta i
due
episodi girano attorno all'omicidio eccellente dell'ingegnere Luparello, (La forma dell'acqua): un appassionante racconto
poliziesco in una Sicilia condita di amarezza, omissioni e
ironia, e
un'intricata storia (Il cane di terracotta) che ruota su un
traffico
d'armi e un vecchio delitto, commesso nel 1943, che cattura e fa
perdere il sonno al testardo Montalbano. Protagonista femminile
una
giovane attrice svedese Isabel Sollman, che ha lavorato in
cinema, tv
e teatro nella sua terra natia, ma qui in Italia č pressochč
sconosciuta. La troupe, una cinquantina tra fonici, tecnici,
truccatori, fotografi (quasi tutti maschi) l'attende con ansia,
soprattutto perchč come si sussurra 'č una gran gnocca'. Ed č
ancora
una volta Puntasecca, un pugno di villette tra boungaville e
oleandri, a fare da scenario alle riprese e trasformarsi in Vigāta,
il paese immaginario in cui si muove il commissario, il centro
pių
inventato della Sicilia pių tipica. I riflettori tornano di
nuovo sul
set, su quell'auto parcheggiata tra Corso Aldo Moro, angolo via
Alcide De Gasperi: due viuzze che si affacciano su un deserto
mare
fuori stagione. 'Silenzio si gira. Azione'. Alberto Sironi, il
regista dei primi due episodi, tornato dietro la cinepresa per
il
seguito delle avventure di Montalbano, non perde d'occhio il
monitor.
Alle sue spalle una transenna evita che curiosi o intrusi si
possano
avvicinare sulla scena del 'delitto'. Ore 11: finalmente tutto č
pronto per girare. Voce fuoricampo imperiosa: 'Rufus'. Tutti si
girano di scatto, il padrone del cane sbianca e l'intero cast ha
un
attimo di panico. Rufus, un grosso dobermann sfuggito al
controllo
del padrone, si introfula nel set poi torna indietro. Sospiro di
sollievo. Si riparte. In un angolo quattro anziani sciclitani
aspettano pazienti il loro turno: sono comparse che nella scena
successiva saranno impegnati a sbucciare finocchi e ripulire
lattuga,
seduti davanti a un bisolo. Salvatore, Rosa, Carmela, in
vestaglietta
e grembiule recitano praticamente se stessi. Rosa, autentica
'maschera' siciliana ha 70 anni. 'Giā lo scorso anno ho girato
con
Montalbano - spiega in dialetto stretto - Un film bellissimo
sulla
mafia. Anche a mia nipote ci hanno proposto di lavorare nel
cinema,
ma il suo fidanzato non vuole. Con tutto quello che si
sente...'. Lei
a dispetto delle 'voci', spiega candidamente 'mi passo una
giornata diversa'. Altra pausa prima di montare la scena successiva: la
visita
del commissario Montalbano a casa di Pino, uno dei due munnizzari,
geometri disoccupati costretti a fare gli 'operatori ecologici':
sono
loro che scoprono l'eccellente cadavere dell'ingegnere Luparello. 'A
che ora ti fanno morire?' Luca, uno dei tecnici sfotticchia
Franco
Vitale, fotografo di scena, uno dei decani di questo mestiere.
Franco, un simpatico spilungone in camicia scozzese e pantatasca
blu,
č emozionato come un bambino al primo giorno di scuola. L'aria
del
cinema ce l'ha nei polmoni insieme al catrame delle Philip Morris, ma
ieri ha debuttato come attore: č lui che presta la faccia e le
poco
signorili braghe calate all'ingegnere Luparello, trovato morto
alla
mannara, ritrovo di travestiti e prostitute. Armeggia con le sue Nikon, senza perdere una
'posa', ma con un occhio all'orologio
prima
del momento fatidico. E sorride felice quando gli dicono che č
arrivato il suo turno. Magia del cinema.
Mariella Pagliaro