Scialiamoci a rileggere Horcynus Orca Libri da leggere, da rileggere, da far rileggere: sono quelli scelti da Andrea Camilleri, il padre del commissario Montalbano, da pił di un anno re delle classifiche italiane. di Andrea Camilleri
In
questi giorni si è tornati a parlare di Leonardo Sciascia: per questo proporrei prima di tutto un'attenta
rilettura delle sue opere. Non c'è che l'imbarazzo della scelta: ci sono romanzi polizieschi - "Il giorno
della civetta", "Il contesto", "A ciascuno il suo" - ci sono romanzi filosofici come il "Candido"...
Ma sarebbe opportuno, come mi sta capitando di fare, rileggere i romanzi di Sciascia contestualmente
alla pubblicazione nei Meridiani Mondadori dei saggi di Pier Paolo Pasolini, alternando i due autori.
Sono due punti di vista diversi che finiscono per essere come le due metà di una sfera, e che ci fanno
arrivare al Duemila con un grosso rimpianto, perché non ne abbiamo mica tante di persone come ce n'erano
fino a qualche anno fa: con tutti i loro errori, con tutti i difetti che si vuole, ma con una passione
civile notevolissima. I romanzi di Sciascia e i saggi di Pasolini mi sembrano un buon ripensamento sulla
fine secolo e un buon inizio per quello che viene.
Poco tempo fa il supplemento letterario del
giornale spagnolo "Abc" mi ha chiesto quale libro del secolo salverei: io ero il cinquantunesimo a cui
lo chiedevano e non si poteva dare una risposta già data. Quindi non ho potuto consigliare l'"Ulisse"
di Joyce o "Il maestro e Margherita" e ho scelto, un po' contro corrente, "I Promessi Sposi": ho ricevuto
giustamente una reprimenda da Pedro Corral, il direttore, che mi ha fatto notare che era un libro dell'800,
e ci ho fatto una figuraccia. Ho fatto un esame di coscienza e mi sono detto: perché non ci portiamo
dietro l'"Horcynus Orca" di Stefano D'Arrigo, tutto da esplorare, tutto da leggere, per cercare di capirlo
al di là delle polemiche di quando uscì?
È un periodo che sono fissato con le riletture: mi sto
scialando a rileggere i Maigret di Simenon man mano che li ripresenta la Adelphi nelle nuove traduzioni.
Anche quelle della Mondadori erano buone, ma queste nuove danno un tocco più vicino a noi. Li sto rileggendo
tutti anche perché sono molto debitore di Simenon, per tante cose. Un libro nuovo che ho letto con estremo
interesse in questi ultimi giorni è "E Dio entrò all'Avana" di Manuel Vázquez Montalbán (Frassinelli).
Montalbán, che oltre che giallista è anche giornalista del "País", venne inviato lì per la visita del
papa ma ci andò un mese prima e ci restò poi a lungo, scrivendo un reportage, molto intelligente e acuto,
sulla Cuba di oggi.
È un periodo in cui scrivo, quindi non leggo tanto. Ma c'è un libro che mi
appresto a leggere, l'ho appena comprato: è "Vedova per un anno" di John Irving (Rizzoli), di cui mi
era piaciuto in modo straordinario "Il mondo secondo Garp". Spero proprio di non restarne deluso.