Sette (Corriere della sera) 01.1999 

Camilleri: giu' le mani da Hemingway !
Per uno scrittore scomparso non c'e' peggior nemico che la vedova e i figli. Andrea Camilleri commenta cosi' la notizia che arriva dall'America: nel centenario della nascita, gli eredi di Ernest Hemingway hanno "venduto" il suo nome a una linea di mobili, accessori, oggetti da regalo e tessuti ispirata ai suoi libri e ai luoghi della sua vita.
"Mio padre sarebbe contento", ha assicurato Jack, il primogenito dello scrittore. E la signora Metzner, mente dell'affare e' gia madrina delle bretelle Grande Gatsby ispirate a Fitzgerald, ha gia' pronti altri progetti; il posacenere Samuel Beckett e gli orologi da tasca O. Henry, mentre i nipotini di Picasso hanno concesso la firma di dell'artista per 1.043 prodotti (ultimi, un cognac e un accendino).
Camilleri sarcastico: "Certo, perche' non tappezzare le citta' di manifesti con la silhoutte di Maigret con la pipa cosi' apriamo il fronte contro le campagne antifumo? oppure potremmo lanciare un farmaco per rafforzare le capacita' mentali chiamandolo Sciascia. O magari le maschere da soggiorno e ufficio della collezione Pirandello: si portano sovrapposte in modo da poter essere cambiate a seconda degli interlocutori".
Il giallista siciliano si fa serio: "Qualsiasi operazione commerciale che non sia pubblicare i libri degli scrittori e' blasfema: il marchio di uno scrittore e' la sua scrittura".
E se, fra centanni, un erede si mettesse a vendere le Merendine Camilleri o i baba' del commissario Montalbano?
"Dio non voglia che i miei nipoti diventino mascalzoni di tale risma".

Luisa Pronzato