la Repubblica - Mercoledì, 25 agosto 1999 - pagina 40
di PIETRO D' OTTAVIO

"Suoni di Versi", parla il direttore Andrea Camilleri
"METTI TRE SICILIANI FRA PIAZZE E CORTILI" DA OGGI A CATANIA LA PARTE TEATRALE DEL FESTIVAL CON MIGNOSI, BRANCATI E VITTORINI RAPPRESENTATI ANCHE NELLE CHIESE

ROMA - Il festival catanese "Suoni di Versi", diretto dallo scrittore Andrea Camilleri, è al giro di boa. Dopo alcuni singolari incontri letterari con scrittori e politici, oltre a una ampia sezione musicale curata dal compositore britannico Michael Nyman, protagonisti lo stesso musicista, Jocelyn Pook (autrice della colonna sonora dell' ultimo film di Kubrick), Stewart Copeland, Madredeus, Ivano Fossati e altri ancora, il festival si era fermato. Oggi riprenderà con la prima rappresentazione teatrale, "La messa della misericordia" di Pietro Mignosi, regia di Maria Luisa Bigai, musiche di Massimo Nunzi. Dal primo al 4 settembre andrà in scena "Don Giovanni in Sicilia", dal romanzo di Vitaliano Brancati, regia di Giuseppe Di Pasquale; dal 10 al 13 toccherà all' altra trasposizione, quella da "Le città del mondo" di Elio Vittorini, regia di Armando Pugliese. Camilleri, è possibile tracciare un primo bilancio del suo esordio da direttore artistico? "Per quanto mi riguarda, il clou deve ancora arrivare. Infatti gli spettacoli teatrali che abbiamo scelto, con la preziosa collaborazione di Giuseppe Di Pasquale, faranno da spina dorsale alla seconda parte del festival. Abbiamo puntato tutto su autori siciliani". A parte la sicilianità dei tre autori, quale è stata l' idea che ha guidato la scelta? "Il criterio- base è stato quello di scegliere i testi partendo dai luoghi dove gli scrittori li hanno ambientati. Infatti siamo partiti dalla via Etnea, la grande arteria spartiacque di Catania, dove è ambientato il "Don Giovanni in Sicilia" di Brancati. Poi c' è la chiesa di San Nicola, l' Arena a piazza Dante e il Monastero dei Benedettini, che hanno ispirato e saranno luogo di rappresentazione della "Messa della misericordia". Infine il cortile Platamone vedrà in scena "Le città del mondo" di Elio Vittorini. Sono stati i luoghi a determinare la scelta. Da tempo sono convinto che negli spettacoli, soprattutto quelli estivi, all' aperto, i luoghi devono essere in grado di evocare le parole del testo. Questo criterio vale ancor di più nel caso di questo festival, che nasce in una città, con questa si rapporta e non esporta in altri luoghi gli spettacoli prodotti".