La Repubblica - Mercoledì, 31 marzo 1999 - pagina 44
di MASSIMO NOVELLI

A Torino si punta sul rilancio della lettura. A sorpresa un invito a Dell' Utri
DA SEPULVEDA A CERAMI TUTTI GLI OSPITI DELLA FIERA

Torino In tempi in cui si sbandiera l' "orgoglio dell' ignoranza", come ricorda Giuseppe Pontiggia, la Fiera del libro di Torino, ossia il vecchio Salone, punta le sue carte sull' "intelligenza del cuore". Che cosa vuol dire? Che un susseguirsi di emozioni, di fantasia, di seduzioni, collega fin dall' infanzia le passioni per le storie ascoltate, per il libro e per la lettura, a quelle della vita, in un percorso che si identifica con "l' inesauribile avventura della conoscenza". Ecco dunque il tema della Librolandia torinese che, dopo polemiche e difficoltà seguite all' uscita di scena del patron Guido Accornero, si presenterà all' appello al Lingotto Fiere, dal 12 al 16 maggio, sotto la regia del segretario della fondazione pubblica dei saloni Rolando Picchioni, del direttore editoriale Ernesto Ferrero e dei consulenti culturali Giuseppe Pontiggia, per l' appunto, ed Emilio Tadini. La nuova edizione della Fiera, o ex Salone che dir si voglia (sarebbe la dodicesima, in questo caso), è stata illustrata ieri a Torino. La filosofia della kermesse, alla quale hanno dato l' adesione 850 editori (erano 905 al 30 marzo ' 98; defezionano Laterza, Baldini e Castoldi e Longanesi), si racchiude nel ritorno alla promozione del libro e della lettura, a scapito degli eventi spettacolari e di richiamo di massa degli anni passati. "I cinque giorni della Fiera - ha detto Ferrero - saranno il palcoscenico di incontri, iniziative, di manifestazioni e di convegni per restituire alla lettura il suo valore di passione quotidiana e vitale". Tanto per capire: ai grandi nomi internazionali (l' unico scrittore straniero invitato, almeno per ora, è Luis Sepulveda, insieme al matematico John Nash), si è preferito un più domestico e scolastico servizio al lettore. Tutto ciò scandito da convegni sul libro "in famiglia e a scuola", da menu di lettura, biblioteche tematiche, racconti da parte di personaggi famosi (da Mario Monicelli a Paolo Villaggio, passando financo per l' industriale Sergio Pininfarina, noto soprattutto per il suo amore per il golf) che parleranno dei "migliori libri" della loro vita. Con qualche concessione ai tempi: come i soliti cantautori nazionali, da Roberto Vecchioni a Enzo Jannacci, accompagnati dalla poetessa Alda Merini, è vero, ma coordinati dall' ormai immancabile re dei buonisti Fabio Fazio. Niente di trascendentale, insomma, nessun volo pindarico sul millennio morente (salvo una probabile iniziativa sugli scrittori del Kosovo). Anche perché, dicono Picchioni e Ferrero, il tempo per organizzare questa Librolandia è stato davvero poco. Altri protagonisti della Fiera saranno Andrea Camilleri e Vincenzo Cerami, Tiziano Scarpa e Dacia Maraini, Francesco Biamonti e Carlo Lucarelli. Tra le presenze annunciate spicca quella singolare di Marcello Dell' Utri, in veste di bibliofilo. Che sia collezionista di libri, è innegabile. Però, come ha rilevato qualcuno, si sarebbe potuto evitare di chiamarlo viste la sua condanna (proprio a Torino) e le pendenze giudiziarie a Palermo.


Il Corriere della Sera 04.03.1999 
 
INTERVISTE L'autore del «Nome della rosa», che ha partecipato al convegno di Forlì sulla letteratura, parla dei giovani narratori Cosa pensa del «boom» di Camilleri? «Mi diverto a leggerlo. I suoi polizieschi sono affascinanti. Caso mai c'è da chiedersi come mai si siano accorti così tardi di lui: ha tutte le qualità per interessare un grande pubblico».

Camilleri al T3

Sabato 13 Marzo 1999 e` stato trasmesso dal T3 (ex TG3), nell'edizione regionale siciliana delle 14.00, un servizio da Catania sulle prove della trasposizione teatrale del "Birraio", con una breve intervista al Sommo, il quale sta presenziando pirsonalmente alla messa in scena. Il servizio e` stato, a seguire, trasmesso anche dall'edizione nazionale del T3.


Panorama 11.03.1999 SUL SET CON CAMILLERI

Corto col morto 

redazione

Lui è uno dei pochissimi veri eredi della commedia all'italiana, Paolo Virzì, regista di "Ovosodo" e "Baci e abbracci", l' altro, Andrea Camilleri, è il più fortunato rappresentante del giallo all'italiana (anzi alla siciliana), da un anno nella hit parade dei best seller: la Scuola nazionale di cinema, ex Centro sperimentale di cinematografia, li ha fatti incontrare. «Come nasce la scaletta dei tuoi romanzi gialli? Nel momento in cui cominci la stesura del testo hai già in mente l'omicida e il movente?», ha domandato allo scrittore Virzì, che insegna agli allievi di recitazione, durante un incontro organizzato dalla Scuola Nazionale. «No, non ce l'ho mai», ha risposto sornione Camilleri, che ha accolto la richiesta di alcuni suggerimenti per un corto che Virzì sta preparando insieme agli allievi «I gialli inizio a scriverli capitolo per capitolo: e qualche volta magari cominciando dal morto» .

Camilleri a Telesogni

Ospite della trasmissione "Telesogni" (RAI 3, 9 Marzo 1999), Andrea Camilleri ha parlato della sua vecchia professione di regista, autore e produttore televisivo e teatrale, del suo successo attuale come scrittore, e di argomenti vari su questioni siciliane (ad esempio dell'istituzione dei Parchi Letterari in Sicilia e del degrado delle ville di Bagheria) e non. E` stato trasmesso un servizio su Porto Empedocle di Massimiliano Melilli, che ha anche pranzato alla trattoria "San Calogero", beato lui... Il Sommo Autore ha presentato la trasposizione teatrale del "Birraio" e, a proposito dei telefilm del Commissario Montalbano (che ha gia` visionato) ha detto: "Meglio di cosi` non potevano fare". Alla domanda su un possibile fastidio riguardo al maggior successo delle storie di Montalbano rispetto ai romanzi "storici", ha detto: "Sono molto grato a Montalbano, perche` mi ha fatto da apripista".