Il Messaggero http://www.ilmessaggero.it
Lunedì 17 Aprile 2000

Sfide/L’Enciclopedia Italiana si aggiorna, in una versione ampliata. E apre alla
realtà quotidiana. Dalla clonazione alla moda, da Internet alla canzone

NOVITÀ. E sfide. 

Antonio Debenedetti, Andrea Camilleri e Michele Mari fra i narratori. Luciana Frezza, Vittorio Magrelli, Lucio Mariani e Patrizia Valduga fra i poeti. Sono i nomi che compaiono, per la prima volta, nella Enciclopedia Italiana Treccani, alla voce "Letteratura italiana" scritta da Achille Tartaro, di cui esce in questi giorni il primo volume della Sesta Appendice: Appendice 2000. E sarà pubblicato fra due mesi il secondo. «Li abbiamo realizzati in due anni di lavoro un po' massacrante», sorride il direttore Tullio Gregory, romano, 71 anni, storico della Filosofia, accademico dei Lincei. Puntualizza: «Non mancano, con le novità, le sfide». Per esempio aver affidato alla riflessione di Roberto Vecchioni la voce "La canzone d'autore in Italia": «Vecchioni è un protagonista, e perciò un testimone. Ma è anche professore di Lettere classiche, il che gli ha consentito di trattare la materia con sufficiente distacco».

La voce (un'altra, "La canzone nel panorama internazionale", è firmata da Vincenzo Perna) occupa quattro pagine. «...La canzone d'autore assume dalla tecnica poetica alcune figure retoriche, metafore, analogie, sinestesie, ma ne rende più immediata e popolare l'intelligibilità e la fruizione, accorciando le distanze tra i due campi di lettura delle metafore (vero-traslato) e delle allegorie (simbolo-realtà). Essa elimina, inoltre, le componenti spaziali e temporali indefinite, collocando la storia, le emozioni e i sentimenti descritti in coordinate per lo più reali: anche dove si fa ricorso all'immaginario, si tratta di un immaginario collettivo già condiviso da chi ascolta e dunque facile a riconoscersi», scrive Vecchioni. Che, fra gli altri, dà questo giudizio di Jovanotti: «Tra Jovanotti for president (1988) e L'albero (1997) il giovane disc jockey disimpegnato degli esordi si trasforma in opinion-leader credibile, maturando comportamenti e coscienza ideologica e artistica che gli consentono attraverso il rap di contestare efficacemente ipocrisie, falsità, ingiustizie e di celebrare la comune tendenza alla felicità collettiva. Jovanotti non cerca risposte trasgressive, violente: sfondo del suo pensiero è la positività palpabile della vita, a portata di tutti. Ciò ne fa un testimone credibile del suo tempo, capace di indicare strade alla sua generazione superando la tentazione comune a molti di limitarsi a temi autobiografici e rinunciatari».

Un'altra novità assoluta, ricca di aneddoti, è la voce "Cinema e moda" di Sofia Leoncina Gnoli. Qual è l'influenza che, nel Novecento, il Cinema ha avuto sulla moda e viceversa? Un esempio: i tailleur dalle grandi spalle che Adrian, uno dei maggiori costumisti di Hollywood, creò per Joan Crawford nel film Letty Linton (Ritorno, 1932), in modo da nasconderne il busto
imponente e le gambe poco slanciate. «Durante la stagione successiva all'uscita del film, i grandi magazzini americani Macy's vendettero oltre 50.000 capi dell'abito a forma di triangolo capovolto indossato dalla diva». Mentre l'anno precedente la grande stilista francese Schiaparelli aveva proposto un modello analogo «senza suscitare nessuno scalpore». Altro esempio: i celeberrimi tailleur dal taglio maschile ideati da Banton, capocostumista della Paramount, per Marlene Dietrich, «amatissimi dalla diva e più volte reinterpretati da Giorgio Armani», il quale conferma che sono molte le coincidenze fra il suo stile e quello di Marlene: «Una propensione all'androginia che non scade mai nel travestitismo. Di questo la Dietrich fu pioniera nella vita. Io lo sono stato nella moda».

Altre voci nuove. "Collezioni d'Arte" di Arturo Carlo Quintavalle. "Criminalità organizzata" di Letizia Paoli. "Cultura d'Impresa" di Gianfranco Dioguardi, «tema nuovissimo, trasversale, che non interessa soltanto gli economisti». "Fondamentalismo cristiano" di Francesco Scorza Barcellona, "Fondamentalismo ebraico" di Anna Foa, "Fondamentalismo islamico" di François Burgat, «che dicono la nostra volontà di calarci in una realtà purtroppo quotidiana». "Genocidio" di Mauro Raspanti. "Globalizzazione" di Giorgio Giovannetti. "Ideologia" di Remo Bodei. "Immunopatologia" di Fernando Aiuti. E anche "I diritti degli animali" di Silvana Castignone, «un grande problema nella attuale Legislazione comunitaria. Quanto spazio devono avere le galline quando vengono trasportate?».

Gli aggiornamenti «non sono soltanto aggiornamenti di eventi degli ultimi anni (anche perché bisogna considerare che la Sesta Appendice esce a poca distanza dalla Quinta)», dice Gregory. «Abbiamo tentato di dare all'Opera una impostazione che testimoniasse la misura del cambiamento dei modi di concepire il Sapere in alcuni settori fondamentali». Il rapporto
mente-cervello, che si pone in maniera cruciale per i filosofi, per i nerurologi, per gli psicologi, è stato fortemente sviluppato, spiega, «perché è un grande tema di di frontiera, di confluenza, di ricerca». E così, voci "Bioetica" e "Clonazione", sono stati approfonditi i problemi dell'intervento sui processi vitali: «Qual è il loro valore scientifico e quale il loro limite, se un limite debbono avere?».

Il direttore annuncia che, nel secondo volume dell'Appendice 2000, ci sono alcune voci particolarmente importanti: "Fattore di sviluppo nervoso" di Rita Levi Montalcini; "Nazionalsocialismo" di Wolfgang Schieder, «che rientra nella revisione di alcuni grandi concetti storiografici e si legge come un saggio»; "Rete" di Tomás Maldonado, «che affronta i risvolti non tecnici, ma culturali e politologici: che cosa rappresenta la Rete nella società democratica?». E il suo controllo. La sua influenza, I gestori. «Ci siamo preoccupati di entrare nel costume», sottolinea Gregory. «Il Sapere non è soltanto conoscere la Cosmologia, l'Ermeneutica, la Fisica atomica, ma anche, criticamente, la realtà d'oggi in tutti i suoi aspetti».

Per questo l'Opera pubblica una schedina di indicatori economico-sociali per ogni singolo Paese: dalla popolazione al Pil ai medici ai telefoni per abitante eccetera. A caso. Giappone: Pil pro-capite 37.850 dollari. Italia: 20.250, poco più della metà dei giapponesi. Burundi: 180. Eritrea: 110 dollari, la povertà assoluta. «E' inevitabile l'afflusso in Europa, no?». Abitanti per un medico: in Giappone 546; in Eritrea: 49.000. «In maniera icastica, le tabelle dànno, conun flash, il panorama della situazione socio-economica di ciascuno Stato». Per la stessa ragione è stato dato tanto spazio al Cinema, «con il prospetto degli Oscar assegnati dalle origini e di tutti i vincitori di Venezia, Cannes, Berlino».

Insomma. Enciclopedia non vuol dire la semplice somma dei grandi saperi, «ma il Sapere che, scendendo dai paradisi della metafisica, irrompe nella realtà quotidiana e non può non essere oggetto di riflessione critica».



Due volumi di Appendice 2000, due di Indici generali dell'intera Enciclopedia, due di Album
sulla storia dei grandi temi; due sul profilo storico, politico e culturale del Novecento. Un
unico cofanetto: 3 milioni 800 mila lire.