Espresso ,25 maggio 2000
Zingaretti, che Montalbano!
NON RIENTRA
NEI LIMITI DI questa rubrica dire se Andrea Camilleri è un grande
scrittore.
Certamente è stato ed è un grande lettore. Ci restituisce quel luogo comune
narrativo che
è la Sicilia con un impasto linguistico inedito. Sotto le salse di troppi film,
telefilm,
racconti e raccontini, inchieste e interviste s'era perso quel sapore autentico
che il
narrare di
Camilleri sa riproporre. E deve essere stata questa la difficoltà maggiore
della serie
dei film per
la televisione "il commissario Montalbano". Non hanno nulla da
spartire con i
telefilm
sulla mafia, con le storie di capitan Ultimo, con il sacrificio dei giudici
coraggiosi, con
le Piovre
dall'uno al dieci. Come distinguersi, dal momento che, comunque, si scoprono
grotte, tra
le pietraie assolate, piene di armi, si compiono aggiramenti di casolari con i
mitra in
pugno, si
affrontano sicari armati di kalashnikov nella notte, si proteggono pentiti come
nel più
trito
telefilm? Camilleri, l'autore, Sironi, il regista e Zingaretti, l'interprete
principale, sono
riusciti a
raccontarci il corpo della Sicilia, la sua fisicità, la sua carnale e spudorata
realtà.
VALGA, PER
TUTTE, UNA sequenza da nulla: il commissario Montalbano fa il bagno in
mare. Nuota
tra le onde, si tuffa sotto, riemerge, continua le bracciate. La macchina da
presa,
a pelo
d'acqua, riprende l'azione ma c'è, nella sequenza, una gioia sensuale, un
sentimento di
identificazione con la natura, una resa dell'acqua salata, del brivido
dell'immersione, dell'aria
respirata a
pieni polmoni di rara intensità.
E’
PIENAMENTE RIUSCITA la scelta di Luca Zingaretti nella parte del commissario.
Tra tutti i
commissari visti in televisione, e alcuni di grande qualità, come Placido, Bova,
Mezzogiorno,
è l'unico a conferire una specie di umana multidimensionalità al suo
personaggio.
Come se, prima di affrontare il personaggio, si fosse letto tutti i Simenon e
visto
tutti i
Maigret della storia dei cinema. Non che ostenti bonomia e umanità, ma certo è
meno
rigidamente
fisso nella monomania dei suoi predecessori.
DICE DI SE'
DI ESSERE un 'cacciatore solitario'. Rifiuta la nomina a vicequestore. Il
questore lo
invita a non smozzicare le parole quando parla, a non tenere la testa bassa.
Naturalmente,
continuerà a farlo. E a celebrare i suoi riti pagani con il mare di Sicilia.
Potremo
rivedere tutta la serie, episodi nuovi ed episodi vecchi, su Raidue, il martedì
alle 20
e 50. L'Auditel
si preannuncia buono.
di Emanuele Pirella