"Stilos" (supplemento letterario de "La Sicilia") del 15/08/2000 

Ma eccentricità si scrive tra virgolette

Difficilmente un siciliano avrebbe pensato a una galleria di personaggi siciliani, meno che meno eccentrici. Generalmente i tipi curiosi vengono trattati come personaggi sì, ma da romanzo; oppure, com'è stato nell'Ottocento per opera dei demopsicologi, quali esempi di costume popolare. I nostri autori, da Sciascia a Camilleri, preferiscono raccogliere sicilianerie che non investano persone ma riguardino semmai modi di dire, aneddoti, proverbi, riprendendo in fondo la tradizione pitresca. Quando parla della Sicilia, un autore siciliano è sempre molto attento ad avvertire che fatti e persone sono frutto di fantasia. Ma non è solo questione di premunizione. Se gli scrittori siciliani non parlano dei siciliani bizzarri e curiosi è perché non li riconoscono come tali, o meglio non li reputano particolari, in rotta cioè con la loro human norm. Era quindi necessario un autore "continentale" per passare in rassegna persone che possono risultare eccentriche soltanto a chi, in realtà, Siciliano non è. Un Uccello, un Piccolo o un Giardina appaiono in realtà del tutto dentro la norma per chi ritiene il loro modo di fare non più che un modo di essere che nulla ha del bisogno o della smania di essere originali. Del resto se nessun autore ha mai pensato di riunire persone illustri e uomini qualunque in un carosello omologato una ragione non può che essere ricercata nel convincimento che in Sicilia non esistano eccentrici, ma solo pazzi, contrapposti ai normali. E se comunque di eccentrici occorre parlare è necessario guardare alla sfera degli aristocratici, al cui solo stato è permesso violare il nòmos siciliano. Ma evidentemente queste distinzioni valgono poco, se un acuto esploratore-osservatore come il giramondo Malatesta, che peraltro la Sicilia la conosce bene, si è fatto impressionare da un fenomeno nel quale ha trovato una diversità, una particolarità, rispetto alla condizione generale. A leggere le peripezie degli eccentrici siciliani selezionati da Malatesta, chi è abituato alle cose di Sicilia ed ha seguito imprese e personaggi col disincanto che si presta ai fatti quotidiani, scopre che Malatesta non ha sbagliato a cercare una terza categoria nella varietà umana siciliana. Bisogna allora vedere i personaggi di Malatesta con i suoi occhi e non più con occhi da siciliani per schiudere sulla Sicilia uno scenario popolato di figure da helzapoppin' tenute sul crinale non della eccentricità ma della "extravaganza". Salvo poi stabilire se le loro non siano piuttosto "vite narrabili", quali infatto appaiono ai siciliani, perché la parola eccentricità, come fa sempre Sciascia, in Sicilia si scrive tra virgolette. Le quali valgono per "come altri dicono".

Gianni Bonina