Il messaggero 05.09.2000

Da questa sera le favole del "padre" del commissario Montalbano interpretate e lette da ospiti diversi Fiabe e filastrocche di Camilleri danno spettacolo al Fontanonestate 
di LIVIA CATENA 

Non ha mai scritto per il teatro, Andrea Camilleri, il "padre" del Commissario Montalbano, sarcastico e ironico protagonista di alcuni dei romanzi più letti dagli italiani. Solo un adattamento del Birraio di Preston (uno dei suoi libri più venduti) di qualche anno fa. E poi, Il topo rode le sillabe, una serie di fiabe e filastrocche inedite dello scrittore siciliano che, in scena da questa sera e fino al 10 settembre, chiuderanno la stagione estiva di Fontanonestate. A leggere e a interpretare Camilleri ci saranno ogni sera ospiti diversi, tutti, però, in qualche modo legati all'autore e, allo stesso tempo, nomi che hanno fatto parte del cartellone di questa stagione. Amici, compagni di studi, ex allievi e conterranei come Lydia Biondi, Roberto Della Casa, Paola Patrese, Lino Patruno, Daniela e Guido Giordano, Rita Savagnone e Daniele Formica. E questa sera, a inaugurare la rassegna, sarà lo stesso Camilleri che, alle 19,30, incontrerà il pubblico e gli artisti che si alterneranno sul palco. «Le favole di Andrea Camilleri - racconta Maria Luisa Bigai, regista dello spettacolo - non nascono proprio per il teatro. Alcune gliele commissionò, tre anni fa, un gruppo di carcerati. Altre sono un divertimento privato che, in forma metaforica e leggera, raccontano il suo mondo politico e poetico. La classiche favole morali, un po' come quelle di Esopo o Le Fontaine: una forma leggera, apparentemente per bambini, ma dalle quali emerge una rigorosa visione filosofica. Il Camilleri che viene fuori non è lo scrittore di gialli, nè quello superstar degli sceneggiati televisivi, ma semplicemente un uomo che denuncia, con una feroce critica, i vizi della società contemporanea». Ai primi posti nelle classifiche dei libri più venduti ormai da settimane con La gita a Tindari, una nuova indagine del commissario Montalbano, Camilleri ha invece scritto le sue filastrocche per le nipotine. «Lo stile è quello dei nonsense inglesi, sulla scia di Alice nel paese delle meraviglie, di Lewis Carroll», continua Bigai, tra le altre cose anche ex allieva di Camilleri all'Accademia nazionale di arte drammatica. «Il senso di tutto lo spettacolo, comunque, non vuole essere un tentativo di drammaturgia, ma presentare un Camilleri fuori dai riflettori. Il linguaggio assomiglia a quello dei suoi romanzi, "contaminato" dal siciliano. E ad accompagnare gli attor ci saranno le musiche dal vivo del maestro Alessandro Molinari». E sempre stasera, verranno esposte tre opere di Angelo Canevari ispirate alle fiabe di Camilleri. Mentre a leggere le filastrocche saranno Julia Hillebrand e Tommaso Cardarelli, due giovani attori dell'Accademia nazionale d'arte drammatica "Silvio D'Amico".