Il Giornale 13.12.2000
stereotipi siciliani politicamente corretti


Era difficile sopportare che i venerati nomi, per limitarci al Novecento, di Pirandello, Brancati, Patti, Tomasi di Lampedusa, Lucio Piccolo, Sciascia, Bufalino fossero ormai affiancati, per un'invadente e tentacolare prolificita', a quello di Andrea Camilleri. Dopo il rigore intellettuale di Sciascia, ecco gli stereotipi del "politicamente corretto". Mi aveva colpito l'interesse per questo scrittore prevedibile di alcuni parlamentari del Polo, di Forza Italia e di AN affascinati da quei luoghi comuni che sono stati denunciati sul "Corriere", in un colpo solo -finalmente!- da un Francesco Merlo in ottima forma: "Camilleri inventa una Sicilia arcaica, un'insularita' quasi biologica, come se la sicilianita' fosse qualita' del liquido seminale, un DNA...un pregiudizio che raccoglie, in disordine, malanni personali e banalita' di ogni genere, nonne con le mutande a baldacchino e zii preti, la voracita' sessuale come espressione del lirismo di un popolo, l'amicizia come retorica...il tutto descritto con la lascivia sentimentale di certe orrende cose di noi stessi che ci piacciono tanto, quasi fossero anacronistiche virtu', elisir da paradiso perduto". I siciliani ringraziono Merlo, siciliano lucido e coraggioso.
Vittorio Sgarbi