Corriere della Sera 19.03.2000
Sessanta interruzioni per le sigarette
Non sopporto le pagine sporche o pasticciate. Appena sbaglio, levo il
foglio e ricomincio.
Andrea Camilleri e' nato nel 1925 a Porto Empedocle. L'ultimo suo
libro, La gita a Tindari - protagonista il commissario
Montalbano - ha venduto 200 mila copie in quattro settimane.
Iniziato con la macchina per scrivere, il romanzo e' stato finito
al computer: Le prime cento pagine mi sono costate fatica. Ribatterle stava diventando una
tortura.
Qual'era l'ostacolo
I 50 racconti brevi che avevo alle spalle, sempre con Montalbano
protagonista. Il romanzo vuole pause e ritmi diversi.
Difficolta' con il computer?
Stampare pagine sempre pulite ripaga il tutto.
Anche della fatica agli occhi.
Luogo di lavoro
Dove capita, magari in mezzo al baccano dei miei quattro nipoti. Nel
silenzio della casa in campagna, mi riesci piu' difficile.
Tempi
Da marzo al 20 dicembre, quando ho spedito il manoscritto.
Distrazioni?
Se il lavoro non procede, mi alzo e vado a paseggiare. Se no resito anche
4 o 5 ore.
Lo spunto per la gita a Tindari?
Un bellissimo albero di ulivo: Montalbano ci sta sdraitao sotto a pagina 204.
Lavora a un romanzo solo per volta?
Mi girano in testa sempre tre o quattro storie.
Finche' una prende rincorsa.
Appunti per la trama?
Mai.
Correzioni?
Solo a romanzo finito. Lo lascio riposare per un mese. Poi rileggo a
voce alta e se non va riscrivo.
Dizionari italiani o dialettali?
Italiani. Ho parecchi dubbi sull'ortografia.
Lettore di fiducia?
Mia moglie. Mi fa arrabbiare, ma ha sempre ragione lei.
Di cosa non potrebbe fare a meno?
Otto anni fa ho rinunciato al whisky. Ora mi interrompo solo per
le sigarette. Sessanta al giorno, ma non riesco a fumare e a
scrivere nello stesso tempo.
Mariarosa Mancuso