Lo scrittore
Che cosa significa essere siciliano?
Usando una lingua che non è dialetto siciliano né italiano?
Come fanno a tradurre i suoi libri in altre lingue?
«In Francia utilizzano un francese ecumenico. Prendiamo il verbo “tambasiare”: tambasiare significa nel mio linguaggio alzarsi dal letto, non lavarsi, non farsi la barba, vestirsi alla meno peggio, spostare un libro naturalmente senza leggerlo. Per tradurre questa parola in francese hanno usato un verbo normanno».
«La scomparsa di
Patò», pubblicato da Mondadori, la «Biografia del figlio cambiato»
(Pirandello), edito da Rizzoli: perché ha tanti editori?
Le interessa il calcio?
E’ siciliana?
Lei è padre e nonno. Ha tre figli e quattro nipoti. Si dice che i suoi figli siano gelosi dei nipoti,
perchè?
«Un padre avverte un forte senso di responsabilità verso i figli. Io non sono il vero padre siciliano, ma pretendo educazione. Con i nipoti sono più permissivo».
Tornerà a scrivere di
Montalbano, il commissario più famoso d’Italia si sposerà?
«Non lo so».
«Può darsi che finendo la sua storia, cominci quella di un altro personaggio. Comunque non lo farò certamente morire».
Fuma molto?
«Sì, una sessantina di sigarette al giorno, ma le lascio a metà. E non fumo dove non si deve fumare. Bevevo tanto whisky, una bottiglia e mezza al giorno, anche a digiuno, perché non mi dava segni esteriori di alterazioni. Poi smisi perché mi sono sentito male a Vienna».
Che cosa significa essere un uomo del Sud?
E’ pigro?
Perché?
«Da ragazzo mi scocciava molto che i miei pantaloni non avessero la piega. E così pure non mi piaceva che la camicia avesse delle piccole grinze. Ero pignolo, allora mia madre mi insegnò a stirare. E mentre stiro penso e organizzo i miei racconti».
Sa cucinare?
Come vive il suo successo?
«E’ straordinariamente gratificante. Ma lo godo più internamente che esteriormente. Nulla è cambiato nella mia vita: i mobili di casa sono gli stessi, gli amici, le vacanze. Ma ho maggior fiducia in me stesso»
Quali sono i suoi scrittori preferiti?